"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 12 settembre 2007

Fiom e welfare, i confederali: «Decideranno i lavoratori»

Rinaldini: «Non c'è alcuna crisi»


sindacati epifani guglielmo ANSA 220

Il sindacato confederale fa quadrato all'indomani del no della Fiom. I direttivi unitari di Cgil, Cisl e Uil hanno approvato l'intesa su pensioni e mercato del lavoro, firmato da governo e sindacati lo scorso 23 luglio. Ora l´accordo sarà sottoposto a referendum tra lavoratori e pensionati. «È evidente», afferma il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, «che penso e spero che le ragioni generali convincano la maggior parte delle persone». Quanto alla posizione della federazione dei metalmeccanici, aggiunge: «Siamo di fronte ad un fatto del tutto nuovo. Ora saranno i lavoratori a decidere. Poi si aprirà anche una verifica su quanto è successo».

Il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, resta comunque fermo sulla sua posizione: «Da questa vicenda, qualunque sia l'esito della consultazione», dice, «si apre un problema sulla prospettiva della rappresentanza sindacale e sul futuro della Cgil». «Non c'è nessuna crisi nella Cgil» e «siamo contrari alla crisi di governo» dice il sindacalista aggiungendo che «l'ultima parola spetta ai lavoratori e che non ci sarà nessun invito a votare contro l'accordo». Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni se la prende con la Fiom: «Il movimento sindacale», osserva, «è molto esteso e non si può ridurre al solo settore dei metalmeccanici in Cgil, che è poca cosa rispetto al complesso del movimento sindacale. Se la Fiom vuole andare per fatti propri indebolisce l'unità dei lavoratori e del sindacato e questo non va bene». E il numero uno della Uil, Luigi Angeletti avverte: «Non possiamo permetterci il lusso di essere usati dalla politica. Noi dobbiamo chiedere ai lavoratori un giudizio sul merito di ciò che abbiamo negoziato».

Con i confederali si schiera anche il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani: «Sono convinto che la grande parte dei lavoratori della categoria appoggerà questo accordo, che mi auguro abbia, come credo avrà, il sostegno convinto delle organizzazioni sindacali». «Disconoscere la bontà di questo accordo credo che non sia il bene per i lavoratori - ha detto il Ministro della Famiglia Rosy Bindi - e quindi aspettiamo la decisione finale dei sindacati». «È un no che ci auguriamo, all'interno della Cgil, diventi un sì - ha aggiunto la Bindi -. Riteniamo che questo sia il primo passo verso l'accoglienza delle richieste che vengono dalla stessa Fiom».

Ma, all'interno della maggioranza, la sinistra dell´Unione appoggia la posizione dei metalmeccanici della Cgil: «È scandalosa la sufficienza con cui viene commentato da esponenti politici dell'Unione e della Cdl il no della Fiom-Cgil agli accordi su pensioni e welfare», rileva Manuela Palermi, capogruppo Pdci al Senato. Mentre il responsabile economico di Rifondazione Comunista, Maurizio Zipponi, invita il governo a non sottovalutare «il malessere reale proveniente dai luoghi di lavoro»: sarebbe, afferma, «un errore gravissimo». Il capogruppo alla Camera di Rifondazione, Gennaro Migliore, ribadisce l´«impegno a modificare nell'iter parlamentare l'accordo» sul welfare e l´attenzione verso il «pronunciamento dei lavoratori» perché «il referendum è una grande risorsa». Questo perché «la Fiom raccoglie un'inquietudine del paese che va raccolta».

Pubblicato il: 12.09.07
Modificato il: 12.09.07 alle ore 15.13

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=68848

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