La vicenda è avvenuta nel Nord dell'Inghilterra |
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA — La storia è a lieto fine, anche se quando è cominciata a marzo dell'anno scorso i genitori di William McCArtney-Moore avevano temuto per la vita del loro bambino di nove anni. Colpito da una grave forma di meningite virale che gli aveva provocato un versamento cerebrale, Will era stato operato al cervello dai chirurghi dell'ospedale della sua città di York, nel Nord dell'Inghilterra. Ma al risveglio sembrava che avesse perso quasi tutto: non sapeva più leggere e scrivere, non ricordava molte circostanze della sua breve esistenza di ragazzino felice, non sapeva più suonare il pianoforte che aveva studiato con tanta passione. Anche i medici erano poco ottimisti.
Ma il bambino li ha sorpresi tutti, recuperando in poche settimane tutte le sue capacità. E anche qualche cosa di più: la mamma è stata la prima ad accorgersi che Will aveva cambiato accento, perdendo quello tipico dello Yorkshire, infarcito di vocali corte che fanno sempre impazzire gli insegnanti di inglese. E acquistando al suo posto una pronuncia "posh", elegante, tipica del suddito di Sua Maestà che ha frequentato i migliori college e le università più esclusive del Regno.
La mamma ha riportato William all'ospedale e anche i medici hanno subito notato la trasformazione, le vocali pronunciate in modo sensibilmente piu' lungo, le "a" chiuse e corte diventate improvvisamente "aaa" . «È cominciata sulla spiaggia, era maggio e avevamo portato William al mare pensando che l'aria gli avrebbe fatto bene - ha raccontato la signora McCartney-Moore -: a un certo punto lui ci ha chiamato tutto orgoglioso per dirci che aveva fatto un bellissimo caaastello di saabbia. La cosa ci ha fatto anche un po' ridere e debbo dire che l'allegria che ci ispira quando pronuncia così, da elegantone, lo ha anche aiutato a sdrammatizzare la malattia».
Il caso ha le caratteristiche di una mutazione tanto rara quanto ben documentata nella letteratura medica. Si chiama Fas: "foreign accent syndrome" e si verifica a seguito di un trauma cerebrale. La persona colpita dalla sindrome dell'accento straniero cambia il modo di parlare. Nella maggioranza degli episodi catalogati i muscoli delle labbra, della lingua e le corde vocali perdono coordinamento e la nuova combinazione di movimenti e oscillazioni provoca nell'individuo il cambiamento di intonazione e dizione.
L'anno scorso una donna di Newcastle si riprese da un ictus sorprendendo chi la conosceva con un accento che suonava come un misto di giamaicano, canadese e slovacco. Uno dei casi più famosi nella storia della Fas accadde durante la seconda guerra mondiale, quando una donna norvegese ferita alla testa dalla scheggia di una bomba svilupò' un accento tedesco. Sembrano storie curiose da giornali popolari, ma in realtà questa è materia per la scienza medica. Nel 1996 i ricercatori della Brown University americana hanno individuato alcuni centri nell'emisfero sinistro del cervello che potrebbero essere responsabili della sindrome.
Un ultimo particolare nella storia del bambino di York che ora parla come uno studente di Eton: ha ricordato anche come si suona il piano e secondo la signora McCartney-Moore ora è ancora piu' bravo di prima. Ma questo potrebbe essere il frutto di una sindrome che colpisce tutte le madri del mondo: orgoglio materno, fenomeno ben noto alla psicologia.
Guido Santevecchi
18 settembre 2007
fonte articolo: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/09_Settembre/18/operazione_meningite_accento.shtml
fonte immagine: http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2007/09/18/nvoice118.xml
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3 commenti:
Che storia! :D
Vado a prendere a capocciate il muro nella speranza di riuscir finalmente a pronunciare "famiglia" e "aglio" anziché famija e ajo... ;)
a ska.. ajo.. che male!
mauro;-)
:D
"Ajo" m'ha quasi fottuto un esame di storia della lingua italiana, quando alla fine di un esame condotto brillantemente il professore mi chiese di fargli un esempio di un trittongo, vale a dire di 3 segni alfabetici che indichino un unico suono, come "gli" per il suono maledetto che proprio non mi viene (conformazione orale sballata?): invece di pensare a qualcosa di più intellegibile come "famiglia", me ne sono uscita proprio con "aglio" (ajo), lui mi ha guardata stupito e ha detto "un trigramma, non un trittongo" (3 vocali che costituiscono un unico suono)! Quando ho confessato la mia romanità tutto è stato più chiaro: una bella risata, un bel 30 e passa la paura!
Vabbè, insomma, torno ai miei trigrammi ora :)
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