"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 30 settembre 2007

Il 'Palma', un 'Nuovo Cinema Paradiso' a Trevignano


Una delle cose che non mi fa sentire la mancanza del centro caotico della città, e apprezzare maggiormente la vita di provincia, è questo cinema dal sapore antico, davvero a misura d'uomo, e dove una prima visione costa ancora 4 euro. Proiettore a vista e inquadrature frequentemente sballate e risistemate, proiezione che si interrompe tra le risa del pubblico, che ormai c'ha fatto il callo. Infine una ricca programmazione, che cambia settimanalmente e che dà più spazio al cinema "di qualità" che ai grandi sbanca-botteghino di Hollywood. L'associazione con il "Nuovo Cinema Paradiso" mi è venuta subito spontanea, ma oggi scopro quant'è fondata, e che il Cinema Palma ha una storia romantica e romanzesca. Se passate da Roma Nord, fate una deviazione per Trevignano, disertate i vari multisala: la visione continua del film non è assicurata....farebbe parte di quei 3 euro e 50 che mancano dal prezzo del biglietto! (Io stasera vado al cinema! :)
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Roma. "Ho deciso comprerò una macchina da proiezione: una Balilla". Comincia così alla fine del 1939 la storia del cinema Palma di Trevignano Romano una piccola sala che, passando attraverso traversie di ogni genere, è riuscita a diventare oggi un punto di riferimento del cinema di qualità di tutta la zona. A raccontarla in prima persona è il nipote del fondatore, Fabio Palma, gestore di una pompa di benzina per professione e cinematografaro per passione, nel libro 'La Balilla di Nonno Fabio', scritto da Corrado Giustiniani. Il volume sarà presentato martedì prossimo alle 17 al Campidoglio dal primo cittadino, Walter Veltroni e il celebre regista, Giuseppe Tornatore, autore tra gli altri di 'Nuovo cinema Paradiso'. L'incontro sarà coordinato da Fabio Ferzetti con letture di Michela Cescon.Tutto comincia fra il 1939 e il 1940. "Nonno Fabio - racconta il nipote - era un provetto artigiano". Era bravissimo a costruire le parti in legno degli aeroplani e delle barche. Ma "aveva due pallini: la sala da ballo e il cinematografo che l'appassionava più d'ogni altra cosa". Fu così che decise di comprare una macchina da proiezione e la scelta cadde su una Balilla. "Niente a che vedere - spiega - con l'automobile della Fiat: il fatto è che, sotto il fascismo, quel nome era piuttosto inflazionato". La falegnameria divenne allora "sala per il pubblico" e la magia "delle immagini in bianco e nero" arrivò anche in questo piccolo villaggio di "milleduecento cristiani, più somari, pecore e galline". Il primo film proiettato fu 'Frutto Acerbo' di Carlo Ludovico Bragaglia."Il cinema è la vera attrazione della domenica pomeriggio". E' un vero e proprio lusso "in un paese dove le case sono prive spesso di servizi igienici", ma "chi non aveva i soldi per il biglietto pagava con frutta o uova". Il pubblico non mancava mai anche se era ancora un po' ingenuo. "Una volta - racconta il nipote - apparve un treno sullo schermo e gli spettatori scapparono via, temendo di essere investiti". Durante i bombardamenti, il nonno salvò la vecchia Balilla nascondendola in una cassa sotto terra. Era il 1945 quando il figlio Fernando la ritrovò e si rituffò nell'avventura. Sono gli anni in cui ricomincia a mostrarsi al pubblico una nuova generazione di attori e registi che, dopo il conflitto mondiale, faranno grande il cinema italiano. C'è Alida Valli in Piccolo Mondo Antico, Totò in Allegro Fantasma e Vittorio De Sica che racconta Un garibaldino al convento. Il biglietto costava 3 lire. Devastato e ricostruito dopo la tromba d'aria che lo colpì nel 1954, il cinema Palma non resse all'arrivo della tivvù e ai due decreti 'Salva - Berlusconi'. E' il 1985 ormai quando, con appena 500 spettatori in un anno, è costretto a chiudere i battenti.Nel febbraio del 1986 riapre, lanciando un'altra sfida: il cinema d'essai in provincia. Stavolta è il nipote di Nonno Fabio - suo omonimo - a scommettere sulle pellicole di qualità . Pupi Avati, Gabriele Salvatores, Gianni Amelio, Francesca Archibugi, Michele Placido e Michelangelo Antonioni passarono per Trevignano e consacrarono il successo dell'iniziativa. "Con buona pace di Vittorio Cecchi Gori che disse: il cinema di qualità in provincia non decollerà mai" dice sorridendo il giovane Fabio. L'anno scorso è stata aperta una saletta da 60 posti, dedicata il sabato e la domenica ai bambini. Prenderà servizio assieme alla sorella maggiore da 160 e all'arena estiva da 300 posti."Mentre chiudo una sera mi arriva una lettera da Cinecittà" scrive Fabio. "Siamo stati scelti assieme ad altre dieci sale in tutta Italia per installare un proiettore digitale di ultima generazione". Si ricomincia ancora, il ricordo va alla Balilla e "a quel proverbio della fortuna e degli audaci".
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