Ieri sera siamo andati a farci un giretto, diciamo il nostro saluto finale. C’era in programma lo spettacolo di Beppe Grillo, che abbiamo accuratamente evitato: 20 euro per 3, di questi tempi, sono molto più di quanto il bilancio familiare consenta. Poco male: ad un certo punto hanno messo in funzione gli altoparlanti esterni…
C’era un sacco di gente. Ed io, che sono una provocatrice nata, sono andata in Direzione (della festa) a chiedere dove potevo trovare un banchetto per firmare la proposta di legge del V-Day.
Come mi aspettavo, l’incaricata mi ha risposto sdegnata che lì non ce n’erano, al massimo potevo dare un’occhiata fuori… Certo, dopo le dichiarazioni di D’Alema (“…un’inutile dose di violenza…”), Bersani (“…la moralità pubblica, per esempio, è un tema molto importante. Però dico anche che se c´è la febbre non si può sempre pensare o dire che il termometro sia rotto.”) ed il silenzio di Fassino, era ovvio non trovarcelo – il banchetto.
Ammettiamo tranquillamente che anche noi nutriamo alcuni dubbi sulla proposta – soprattutto per il discorso “reati che comportano l’esclusione dal Parlamento”, non ben identificati… come ben espresso in questo volantino, distribuito ieri alla suddetta Festa:
Caro Beppe,
oltre alle polemiche e agli strascichi il V-day lascia sul piatto una legge di iniziativa popolare. Benvenuto strumento democratico, che riporta all’ordine del giorno la già lunga battaglia politica sul sistema proporzionale, la reintroduzione delle preferenze elettorali, il limite dei mandati elettivi. Contenuti, questi, di buon senso, ed una rinnovata volontà di partecipazione, che ci conferma che la strada, e le piazze, intraprese in questi anni, portano lontano.
Ma la proposta che più emerge, purtroppo, è la formula semplificata del “Chi è stato condannato in via definitiva non deve più sedere in Parlamento”.
Che cosa significa? Che i cittadini condannati solo in primo o secondo grado non possono candidarsi o essere eletti in Parlamento e, temiamo per estensione, anche nelle amministrazioni locali? E di che reati stiamo parlando? Sembrerebbe sempre e tutti.
Ce lo chiediamo perché la nostra storia è fatta anche di 4000 denuncie, e di centinaia di compagni e compagne condannati.
Stiamo parlando della storia di una città, Milano, e delle sue lotte universitarie, operaie, per il diritto alla casa, in difesa dei centri sociali, degli spazi pubblici dei territori, lotte antifasciste o contro la precarietà.
Di protesta e di proposta, di impegno quotidiano.
Storia antica ma anche assai recente, che accomuna realtà diverse, in movimento, che hanno attraversato in questi anni il Paese. Un elenco lungo che qualifica il conflitto sociale, e lo fa dentro piazze piene e a volto scoperto.
E’ storia di democrazia, di partecipazione di massa, e quindi anche di rappresentanza.
Da Mandela, poi presidente del Sud Africa, ai nostri stessi padri della democrazia, in guerra l’8 settembre, fino ai sindaci no-tav. Una bella differenza tra questi e coloro che fanno quotidiano banchetto della cosa pubblica o si intrattengono con mafie di ogni sorta e colore; che fanno della politica merchandising e della Costituzione carta in parte disattesa e tradita.
Non siamo V-Generation, ma abbiamo contrastato le guerre, fossero umanitarie o globali e permanenti. Non siamo V-Generation, ma la generazione di Genova 2001, aggrediti da un ordine pubblico uscito dai cardini. Siamo fra quelli che si battono oggi contro la propria e l’altrui precarietà, per la tutela dei beni comuni, per un’idea e con un’idea assai diversa della sicurezza dei cottadini, non proibizionista e solidale, con chi più ne ha bisogno.
Diritti che nessuno ha mai regalato. Questioni che non risolveremo, temiamo, se non alzando ancora una volta i gomiti. Nella pratica quotidiana del “fare società”, più che nel comunicare, e nuovamente in piazza il 20 ottobre 2007.
Perché quando ci vuole ci vuole.
Sempre invitato, anche se non ad un pranzo di gala…
...
Ovviamente, i dubbi che nutrivamo acquistano nuovo spessore dopo le ultime dichiarazioni del comico sulle liste civiche (oggi, domenica 16/09).
Come sarebbe, può partecipare chiunque purché non iscritto ad alcun partito? Come dire: tutti quelli che se ne sono stati fuori finora sono puliti, mentre gli altri sono MARCI A PRESCINDERE.
Eh no, Beppe. Mi fai venir voglia di andare ad iscrivermi…
Come comico fai ridere, come provocatore (in senso buono) sei grande… non sciupare il bel lavoro che hai fatto finora. Adesso hai lanciato il sasso: sicuramente qualche politico degno lo raccoglierà e presenterà una legge perfino migliore di quella che hai escogitato – se gli altri gliene lasciano spazio…
5 commenti:
"Però dico anche che se c´è la febbre non si può sempre pensare o dire che il termometro sia rotto" ... quanto mi piace la parola "febbre"!.
Ciao :)
Sono contenta di essere stata impossibilitata ad andare al V-day, mio malgrado. Ora ho le idee un po' più chiare in merito....e non mi piace, mi dispiace ma la via non è questa. Troppi santoni e troppa demagogia.
Mo' pure il bollino "autentico grilliano"...mmm...
Strano come si possa fare politica ripetendo ad ogni pie' sospinto l'esatto contrario.
Io che ad un partito sono iscritta, che ogni giorno faccio la mia parte anche se non dai banchi del Parlamento, che faccio il mio dovere di amministratore del mio comune, mi sono sentita anche "un pochino" offesa dalla sua esclusione a priori dalla politica.
E perchè uno si deve sentire contento della sua "consacrazione" con tanto di bollino?
Ma chi crede di essere? Il padreterno?
Ero scettica prima, adesso mi comincio un po' a scassare...
Incominciamo noi a cambiare la politica.
Molta etica,regole precise e convincimento di cosa vuol dire essere di sinistra e vedrete che le cose andranno per il verso giusto,specialmente se sapremo lavorare per dare il pane(materiale e culturale)che ci chiedono e pure noi ci chiediamo.
Signori! E' solo assestamento. Non preoccupatevi... è bene che ciò avvenga... poi persone iscritte ai partiti come Franca o Val, credete che restino con le mani in mano?
Per ora permettete che la terra tremi. Ci serve. Io ho firmato per questo.
Posta un commento