Sarebbero una trentina quelli che avrebbero ricevuto
sui loro cellulari le risposte ai quiz di ammissione
Il ministro Mussi al prefetto Serra: "Liberare le università da corrotti e corruttori"
Appello ai ragazzi: "Non aspettate, denunciate le irregolarità a prova aperta"
Il ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi
BARI - Sono un trentina gli studenti che hanno tentato di barare ai test di ammissione alle facoltà a numero chiuso di medicina e odontoiatria di Bari, Ancona e Chieti il 4 e 5 settembre scorso. La procura presso il tribunale di Bari trasmetterà domani al rettore dell'università del capoluogo pugliese, Corrado Petrocelli, l'elenco con i nomi. La decisione è stata presa oggi dal procuratore, Emilio Marzano, e dal pm inquirente, Francesca Romana Pirrelli.
L'elenco. Secondo fonti inquirenti, l'elenco dovrebbe contenere "tra i 20 e i 30 nominativi" di studenti che avrebbero ricevuto dall'esterno (con telefonate e messaggi giunti sui loro cellulari) le risposte ai quiz della prova di ammissione. Risposte che provenivano da due 'centri di ascolto' allestiti a poca distanza dall'aula in cui si svolgevano le prove.
Perquisizioni e sequestri. Nell'ambito delle indagini nei giorni scorsi il pm Pirrelli ha fatto compiere alla Guardia di finanza di Bari perquisizioni e sequestri a carico di sette persone - tra cui due docenti universitari di Bari e Ancona - iscritte nel registro degli indagati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla corruzione. Nel registro degli indagati finiranno presto anche gli studenti che hanno barato durante i test.
Dalla procura, però, dovrebbe solo partire l'elenco dei nomi degli studenti sotto indagine e che sarebbero stati intercettati anche durante i test, ma non le fonti di prova a loro carico, essendo gli atti coperti dal segreto istruttorio. L'elenco dei nomi sarà fornito anche perché, è il ragionamento degli investigatori, dal punto di vista amministrativo il solo possesso del telefonino da parte di un candidato alla prova è causa di esclusione.
La decisione di inviare al rettore l'elenco dei nomi degli studenti indagati, fa seguito alla richiesta che il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, ha rivolto il 12 settembre scorso al rettore di Bari di escludere dalle prove gli studenti coinvolti nell'inchiesta.
"Liberare le università da corrotti e corruttori". Il ministro oggi ha incontrato Achille Serra, Alto commissario per la lotta alla corruzione, all'ordine del giorno, naturalmente, lo scandalo dei test di ammissione. "Ho chiesto la collaborazione di Serra - ha spiegato Mussi - perché di fronte a certi casi di truffa e di manipolazione abbiamo bisogno di colpire, e duramente, i responsabili ma anche di identificare esattamente le dimensioni del problema. E' evidente che non si può sparare nel mucchio: c'è chi ha copiato e c'è chi, invece, ha faticato, bisogna tendere le mani a chi studia e segue le procedure, sia tra i docenti sia tra gli studenti, e liberare invece gli atenei da corrotti e corruttori".
"Personalmente, mi sono fatto l'idea - ha ammesso Serra - che il fenomeno sia più ampio di quel che traspare, ma va dato atto al ministro che sta facendo di tutto perché questa forma di corruzione emerga nella sua interezza".
"Riformare il numero chiuso". Il ministro ha ribadito l'opportunità di una riforma complessiva del sistema del numero chiuso, delle prove e anche della trasparenza delle procedure. "Io sono contrario al numero chiuso, ma ci sono vincoli europei per cinque professioni. E' evidente - ha osservato - che la riduzione dei corsi a numero chiuso deve andare di pari passo con i mezzi forniti alle università per fornire percorsi didattici adeguati. Non basta emettere gride ma si devono creare le condizioni perché possano realizzarsi".
L'appello agli studenti. "Denunciate subito, a prova aperta": è l'appello rivolto dal ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, agli studenti. "Da una parte - ha dichiarato Mussi - voglio dire con chiarezza ai docenti coinvolti nelle truffe che non avrò pace finché non li vedrò cacciati. Dall'altra agli studenti che denunciano le malversazioni chiedo di non aspettare che la prova sia finita per farlo. Fatelo con la prova in corso. Alzatevi e denunciate. Bisogna contestare a prova aperta".
Mussi, che ha ricevuto un migliaio di segnalazioni di irregolarità, anche in forma anonima, ha quindi ricordato gli interventi già decisi per gli atenei di Catanzaro, Bari e Messina ("curioso che qui i voti più alti siano tutti concentrati nella stanza 3D") e ha confermato che saranno avviate inchieste, coinvolgendo la magistratura, per chiarire qualsiasi punto oscuro.
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(18 settembre 2007)
fonte: http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/scuola_e_universita/servizi/test-universit-/mussi-corruzione/mussi-corruzione.html
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