Un sacerdote fiorentino, don Alessandro Santoro, ha proclamato lo sciopero della fame contro l'ordinanza sui lavavetri - «Bisogna dare un segno, così non si può andare avanti», ha detto il sacerdote - e un gruppetto di "uomini sandwich" aspetta i relatori all'ingresso di Palazzo Vecchio, dove si tiene la due giorni, per chiedere il ritiro immediato del provvedimento e annunciare, in caso contrario, uno sciopero della fame. Non entrano nelle sale del convegno, ma la contestazione, pacata e civile, segue il sindaco di Firenze, nonché presidente dell'Anci, Leonardo Domenici anche lì.
Durante il suo intervento, infatti, non appena pronuncia le parole «rispetto della legalità», si alzano una manciata di cartellini rossi. Non si scompone Domenici, che anzi ricorda come tutti abbiano il diritto di esprimere la loro opinione dentro e fuori le mura di Palazzo Vecchio.
Tanto è vero che anche per sabato è stata autorizzata «una manifestazione, come è giusto che sia, le cui tesi saranno rappresentate anche all'interno della conferenza. Dal momento che, ironizza il sindaco, «uno dei relatori, il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, è dello stesso partito di alcuni dei promotori della protesta».
Dopo di che Domenici snocciola i dati: in seguito alla prima ordinanza ci sono state 13 denunce e nessun arresto, dopo la seconda solo due denunciati, uno dei quali è una parlamentare della Repubblica (Donatella Poretti, Rosa nel Pugno, scesa in strada come lavavetri per protesta contro le ordinanze). Dei 94 lavavetri censiti dalla polizia municipale di Firenze uno è polacco, tre marocchini e 89 rumeni.
«I Comuni non possono essere lasciati soli», ribadisce Domenici. «In questa frase - sottolinea Domenici - non c'è l'intenzione di fare alcuna rivendicazione né una piagnucolosa lamentazione, ma la collaborazione fra i diversi livelli istituzionali è indispensabile se vogliamo politiche per l'immigrazione utili ed efficaci».
In ogni caso, secondo il sindaco di Firenze, «bisogna contenere con decisione l'immigrazione clandestina e dimostrare che le istituzioni del Paese combattono con decisione l'illegalità diffusa». Ed è a questo punto che Domenici si toglie qualche sassolino dalla scarpa a proposito delle ordinanze su lavavetri da lui emanate questa estate. «Spero che il convegno sia l'occasione di un'alfabetizzazione primaria sulle ordinanze - dice - alcuni di quanti hanno rilasciato interviste in proposito non le avevano nemmeno lette, e questo va bene per due chiacchiere al bar ma non in parlamento».
Davanti a Palazzo Vecchio, intanto, c'è il sacerdote don Santoro con un cartello mentre all'interno è in corso la conferenza nazionale sull'immigrazione.Pubblicato il: 21.09.07
Modificato il: 21.09.07 alle ore 15.49
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=69052
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