Non ci saranno sigle e bandiere in testa al corteo che sabato 17 novembre sfilerà per le strade di Genova. Solo uno striscione, «La storia siamo noi». La storia, la conosciamo tutti. É quella del luglio del 2001 quando la manifestazione contro il vertice del G8 si trasformò in una tre giorni di abusi e violenza da parte della polizia e si chiuse con la tragica morte di Carlo Giuliani.
Oggi, sei anni dopo, il processo è ancora in corso. Anzi, i processi in corso sono due: uno volto ad accertare le responsabilità della polizia nel massacro della scuola Diaz, l’altro contro 25 manifestanti accusati di aver devastato e saccheggiato Genova. Il primo è ancora lontano da vedere la fine, nonostante alcuni poliziotti abbiano ammesso la «macelleria» di quel giorno di luglio. L’altro, invece, è ormai agli sgoccioli e sugli imputati pesa la richiesta della Procura che ha proposto una pena di 225 anni di reclusione per i 25 colpevoli.
Per questo, si torna a Genova, «per mobilitarci contro chi devasta la nostra storia e saccheggia le nostre vite», come recita il comunicato delle realtà promotrici della manifestazione. Il corteo sfilerà per «impedire che 25 persone a Genova paghino, con secoli di carcere e milioni di euro, la volontà di rivalsa sul fatto che 300 mila persone scesero in piazza nel 2001 contro i padroni del mondo». Non solo, dice il comitato promotore che ha anche il sostegno di Haidi Giuliani, senatrice del Prc e madre del ragazzo ucciso a Genova, le imputazioni a carico dei 25 «non diventino un'ipoteca sulla libertà di manifestare di tutti i movimenti».
Il comitato invita già da ora le autorità a mediare con Trenitalia per ottenere treni speciali e tariffe scontate. «Mi auguro che sia una grande manifestazione», ha detto Giuliano Giuliani, padre di Carlo, che ha rinnovato anche il suo appello affinché «il Parlamento istituisca la commissione parlamentare d'inchiesta per contribuire alla verifica degli illeciti compiuti dalle forze dell'ordine e dalla catena di comando».
La manifestazione del 17 novembre partirà alle ore 15 dalla Comunità di San Benedetto al Porto, per raggiungere poi Piazza De Ferrari, il luogo dove il G8 ha tenuto il suo vertice nel 2001.
Pubblicato il: 07.11.07
Modificato il: 07.11.07 alle ore 18.30
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3 commenti:
Ecco un invito ai vecchi genitori o nonni, potrebbero partecipare al corteo, lanciare estintori e travi verso qualche carabiniere di 20 anni, sperando che quello, preso dal terrore, spari.
Morto o ferito avrà sempre l'occasione di candidarsi o far candidare figlio e nipoti in qualche partito di sinistra ed essere eletto senatore. Inoltre passerà alla storia di sx come martire della libertà.
Mat
Così come a colui che ha ammazzato un ragazzo di vent'anni è stato proposto di candidarsi per una formazione di destra
E allora?
Si tratta sempre di strumentalizzazioni - il potere che strumentalizza le tragedie umane.
Li vuoi chiamare sciacalli?? ok
Basta non fare il loro gioco :-)
Mat
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