"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 23 novembre 2007

L'asse Fini-Casini sferza Berlusconi

Nota comune dei leader di Alleanza nazionale e dell'Udc
"Solo partendo dai problemi degli italiani si manda a casa la sinistra"

"No al populismo e alla propaganda"

Il leader forzista: "Si tengano il progetto, io mi prendo gli elettori"
Veltroni: "Dialogo con il Cavaliere solo se si parla di riforme istituzionali"



ROMA - Da una parte un centrodestra
che continua a far segnare alti toni di polemica interna, dall'altro il Partito democratico che muove i primi passi e delinea le strategie future. Da un lato l'asse Fini-casini che si consolida, dall'altro Walter Veltroni che vede nella "chiarezza dei programmi" la stella polare del neonato partito e avverte Berlusconi: "Dialogo con lui solo se è disposto a parlare anche di riforma istituzionale". Il tutto mentre il Cavaliere spinge l'acceleratore sul neonato "partito del popolo", ribattezzando "verso il nuovo partito dei moderati e dei liberal" i gruppi di Forza italia nei consigli regionali.

"No al populismo". Si fa sempre più aspro lo scontro all'interno del centrodestra. Ad alzare i toni arriva una nota congiunta di Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini che chiedono "progetti che nulla hanno a che fare con la improvvisazione propagandistica né con estemporanee sortite populistiche". Un evidente riferimento al neonato partito del popolo creato da Silvio Berlusconi. Che, però, replica sprezzante: "Loro due si tengano il progetto, io gli elettori".

La nota segna, in modo ancora più profondo, il solco tra Berlusconi e i due ex alleati. Una frattura che ha mandato in frantumi la Cdl, che si trova davanti ad una crisi senza precedenti. Chi, però, non ha perso le speranze di un lieto fine è il capogruppo alla Camera di An, Ignazio La Russa. "Fini e Berlusconi troveranno un punto d'intesa - dice - anche se chi pensa che tarallucci e vino siano all'orizzonte, si sbaglia". Lapidario, invece, il leader della Destra Francesco Storace che, saputo della lettera, taglia corto: "Prodi ringrazia". Ma Casini difende l'intesa con Fini: "Siamo convinti entrambi che è arrivato il momento degli esami di coscienza e che serve serietà: è singolare che dopo aver fatto degli errori ci si proponga di risolverli con la bacchetta magica".

Veltroni: "Programmi chiari". "Non so se mani libere, ma sicuramente chiarezza programmatica". Veltroni, durante la registrazione di 'Otto e mezzo', spiega così quale sarà l'azione del Pd. Ribadisce di voler superare "la stagione delle alleanze forzose" di mirare ad "un bipolarismo virtuoso". Bisogna mettere alle spalle, continua il segretario del Pd "tredici anni incompiuti, in cui esistevano solo Berlusconi e i comunisti" e puntare "a due schieramenti che si presentano sulla base di un programma condiviso". Un tema, questo, che rilancia il tema delle alleanze. In primis quella con la sinistra radicale che, però, non può più essere un "freno o un fattore condizionante".

Dal futuro al presente. Che, nelle intenzioni del segretario del Pd, non deve vedere un ritorno alle urne: "Se l'italia va a votare adesso si ritrova nella situazione attuale". Poi l'impegno: "Togliamo il tema delle riforme dalle furbizie. Non farò giochini o scavalchi". Da ultimo tocca al Cavaliere e all'incontro che li vedrà davanti venerdì 30. Veltroni è chiaro: "Se Berlusconi ritiene che si debba fare solo la legge elettorale e poi andare al voto, gli dirò che questo non è uno schema che mi interessa. Risponderò sì se il modello è la legge elettorale proporzionale".

Da ultimo una battuta che sembra indirizzata al Cavaliere: "Chi ha l'età per farlo deve pensare al Paese, chi ha vent'anni più di noi può anche pensare a se stesso".


(23 novembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/legge-elettorale-8/casini-fini/casini-fini.html

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2 commenti:

elena ha detto...

Mah! Veltroni vuol parlare di riforme oltre che di legge elettorale... ma di conflitto di interessi no, eh?
Certo il PD non può essere bloccato dalla "cosa rosa"... ma quando il governo Prodi è a un passo dalla caduta grazie a Mastella o Di Pietro o Dini invece va bene...
E chi lo capisce, Uolter?
Io temo di averlo capito fin troppo bene. E quel che vedo non mi piace.

ska ha detto...

Pienamente d'accordo.... anch'io lo vedo malissimo. Oramai è chairo come il sole che Veltroni strizza l'occhietto all'elettorato di destra. Il cavaliere si è fatto terra bruciata attorno, e mi sa che a meno di un ritorno di fiamma con Fini e Casini (mai dire mai...come la storia Berlusconi-Bossi insegna...) se non si appoggia a Veltroni è spacciato... poi l'ha detto quasi esplicitamente, che auspica una grosse Koalition alla tedesca...

Ad ogni modo io ho cominciato ad avere le mie riserve su Walter già come sindaco di Roma, e mi puzzava troppo aver sentito persone di destra dire che Veltroni non gli dispiaceva. Succede quando si cerca di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, anzi, come dice Crozza "ma anche" alla botte. "Pacatamente", certo.

Sia come sia, Veltroni è molto più vicino al centro-destra che non alla cosiddetta "cosa rossa". Per questo le opposizioni della sinistra radicale sono solo una palla al piede: non gli fanno comodo per la sua nuova immagine di "comunista pentito"...