"Il secondo colpo del generale Musharraf", titolano i giornali
Benazir Bhutto: "E' una legge marziale, il popolo reagisca"
La Rice: "Rivedremo gli aiuti"
Arrestati leader dell'opposizione, sciopero delle toghe
Governo potrebbe "rivedere" data delle elezioni
ISLAMABAD - Subito dopo l'imposizione dello stato di emergenza in Pakistan le autorità hanno arrestato numerosi leader dell'opposizione; gli avvocati, a capo del più forte movimento della società civile, hanno annunciato uno sciopero delle toghe a partire da domani. E dagli Stati Uniti arriva la prima minaccia concreta dopo la ferma condanna di ieri del colpo di mano del presidente: alla luce della nuova situazione, Washington riconsidererà gli aiuti finanziari al Paese, fa sapere Condoleezza Rice da Gerusalemme. "Ovviamente, dovremo riesaminare la situazione degli aiuti, in parte perché dobbiamo vedere cosa potrebbero innescare certe leggi", ha spiegato Rice ai giornalisti che l'accompagnano nella visita in Israele. Il segretario di Stato americano ha però aggiunto che gli Stati Uniti intendono portare avanti la collaborazione avviata col Pakistan nel campo della lotta al terrorismo internazionale.
Poche ore dopo il lungo discorso del presidente generale Pervez Musharraf, che giustificava l'imposizione di misure speciali per contrastare il terrorismo e le ingerenze della magistratura che "paralizza" il governo, a Islamabad forze paramilitari hanno circondato i centri del potere, i palazzi degli organi d'informazione e grandi alberghi. Ma la situazione è tranquilla, i negozi sono aperti, riferiscono testimoni nella capitale.
"Il secondo colpo del generale Musharraf", "E' legge marziale", hanno titolato oggi i giornali, che attaccano il presidente - al potere da otto anni con un colpo di stato militare - malgrado ieri Musharraf abbia minacciato fino a tre anni di carcere per chi "diffama, ridicolizza o mette in difficoltà il capo dello Stato".
Nella notte la polizia ha arrestato nella città di Multan uno dei principali leader del partito dell'ex primo ministro Nawaz Sharif, Javed Hashmi, presidente ad interim della Lega musulmana pachistana-N (di Nawaz). La polizia ha messo agli arresti domiciliari a Lahore anche il leader dell'opposizione ed ex capitano di cricket Imran Khan. "Musharraf cerca di stare al potere a tutti i costi", ha detto Khan. Fermati o costretti agli arresti domiciliari anche numerosi avvocati.
Il premier Shaukat Aziz ha riferito che in tutto il Paese sono già stati eseguiti tra i 400 e i 500 ordini di custodia cautelare. Fonti di polizia hanno riferito alla Cnn che il governo ha diramato una lista di 1.500 persone - per lo più attivisti politici e avvocati - che devono essere arrestate. E i fermi sono già iniziati in tutto il Paese: soltanto in Punjap il Partito popolare di Benazir Bhutto ha fatto sapere che sono stati arrestati 200 suoi attivisti.
A Karachi, proprio la Bhutto, rientrata due settimane fa dopo otto anni di esilio, ha denunciato la "mini legge marziale", imposta dal rivale Musharraf, con il quale peraltro aveva un patto di spartizione del potere che le ha permesso il rientro in Pakistan. La Bhutto è tornata ieri da un breve viaggio a Dubai.
"Non si tratta di uno stato di emergenza - ha affermato la Bhutto in un'intervista ieri a Sky News - ma di una legge marziale e il popolo pachistano deve sollevarsi contro questa decisione". La Bhutto ha dichiarato poi che Musharraf ha violato gli impegni con lei per una transizione alla democrazia.
Musharraf ha dichiarato ieri che lo stato di emergenza era indispensabile: "Non agire sarebbe in questo momento un suicidio e io non posso permettere a questo Paese di commettere un suicidio". L'estremismo è dilagante e incontrollato, ha detto Musharraf senza spiegare il perché di tale situazione, e il Paese è vittima di attentati. Un'ondata di attacchi suicida ha fatto 420 morti da luglio, di cui 139 a Karachi, il giorno del rientro della Bhutto.
La Costituzione è stata sospesa, anche se il governo e le assemblee (Parlamenti) continueranno a lavorare. Musharraf, che nel suo discorso ha assicurato, in inglese agli Stati Uniti, che la transizione democratica proseguirà, non ha detto se le elezioni generali previste per gennaio saranno rinviate.
In seguito il viceministro per l'Informazione, Tariq Azeem, ha annunciato che la data delle elezioni politiche in programma a gennaio potrebbe essere "rivista" alla luce dell'imposizione dello stato d'emergenza. "Le elezioni si terranno ma le date e le modalità di svolgimento potrebbero essere leggermente riviste a causa dello stato d'emergenza", ha spiegato, precisando che "non vi è nulla di certo al momento". Le elezioni di gennaio dovrebbero essere un passaggio chiave nella transizione promessa dal generale Musharraf verso una democrazia a guida civile.
Voci di una possibile proclamazione dello stato d'emergenza correvano da settimane e si sono rafforzate sull'ipotesi che la Corte suprema non avrebbe riconosciuto la legittimità della rielezione il 6 ottobre di Musharraf, 74 anni, a capo dello Stato, contestata dall'opposizione per il ruolo di comandante delle forze armate che il generale ancora ricopre. Il suo mandato scade il 15 novembre. La Corte si sarebbe dovuta riunire domani e prendere una decisione entro il 12 novembre. Otto giudici della Corte suprema hanno dichiarato illegale la proclamazione dello stato d'emergenza, ma il presidente della stessa Corte Iftikhar Mohammed Chaudry è stato destituito e sostituito con Hamed Dogar, uomo vicino al generale.
(4 novembre 2007)
fonte: http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/esteri/pakistan/arresti-scioperi/arresti-scioperi.html
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1 commento:
E perchè mai Bush dovrebbe rivedere i suoi rapporti con Musharraf che era già salito al potere con un colpo di stato. Cosa c'è oggi di diverso da ieri?
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