"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 11 settembre 2007

L'11 settembre non è solo 2001



Quell'11 settembre 1973 fu uno shock, per me che mi affacciavo al mondo con occhi idealisti. Da allora, quando sento parlare dei buoni amerikani che esportano la democrazia, mi vengono i brividi...
Per non dimenticare, riporto un pezzo da http://www.disinformazione.it:

11 settembre.
Oltre 30.000 morti accertati.
Oltre 600.00 persone torturate
.
Questi sono i numeri principali dell' 11 settembre 1973, una data troppo spesso dimenticata e poi sorpassata dalla capacità mediatica del 11 settembre 2001.

Il golpe dell'11 settembre 1973 portò al potere Pinochet con l’esplicito aiuto e contributo determinante degli USA.


Alcune informazioni utili per non dimenticare
Dietro il Golpe dell’11 settembre la CIA
Uno scoop del New York Times denunciò che l’amministrazione Nixon aveva finanziato attività della Cia in Cile contro il regime di Allende.

L’8 settembre 1974, il New York Times rivelò che, secondo una testimonianza resa il 22 aprile dello stesso anno da William Colby, direttore della Cia, di fronte alla Sottocommissione dei servizi armati sull’intelligence della Camera dei rappresentanti, l’amministrazione Nixon avrebbe stanziato oltre otto milioni di dollari per le attività della Cia contro il regime del presidente Salvador Allende. Le operazioni di intervento, secondo Colby, erano state approvate in blocco dalla Commissione dei quaranta, un quadro di comando di alto livello addetto all’approvazione dei piani di sicurezza guidati da Henry Kissinger, segretario di Stato degli Stati Uniti, e furono considerate come prova schiacciante delle tecniche di sovvertimento di altri governi attraverso lo stanziamento di fondi.

Il primo presumibile coinvolgimento degli Stati Uniti contro Allende avvenne nel 1964, allorché tre milioni di dollari vennero stanziati in aiuto del Partito cristiano democratico il cui candidato alle elezioni presidenziali, Eduardo Frei Montalva, sconfisse Allende. Ulteriori somme di denaro si dice siano state finanziate negli anni seguenti, compresi cinquecentomila dollari nel 1970 donati alle forze anti-Allende prima delle elezioni presidenziali, finanziamento poi culminato nel milione di dollari stanziati, nel 1973, come parte della campagna per "destabilizzare" il regime di Allende. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 16 settembre, il presidente Ford difese l’operato statunitense in Cile in quanto teso «agli interessi del popolo cileno e, sicuramente, ai nostri interessi», ma negò che gli Stati Uniti fossero stati coinvolti nel sovvertimento del regime del presidente Allende. Di seguito, affermò che gli sforzi dell’America erano tesi a «preservare i giornali e i partiti di opposizione» che, presumibilmente, il presidente Allende cercava di annientare.

Kissinger, nella testimonianza del 19 settembre resa di fronte alla commissione di inchiesta del senato sulle relazioni internazionali, ebbe a ripetere che il coinvolgimento della Cia era stato autorizzato unicamente per preservare i partiti politici e i giornali minacciati dal regime. Mentre il segretario di Stato in un’occasione precedente nel 1974 aveva affermato innanzi al Congresso: « la Cia non ha avuto nulla a che fare con il golpe, per quanto ne so e credo», un portavoce del dipartimento di Stato il 29 settembre aveva notato che Kissinger presiedeva una commissione composta da quaranta membri e che generalmente le decisioni erano prese all’unanimità.
Secondo le fonti dei servizi segreti citate in un altro articolo comparso sul New York Times il 19 settembre, gran parte del denaro autorizzato dalla Cia per attività in Cile venne usato nel 1972 e nel 1973 per sostenere gli scioperi anti-Allende, in particolare lo sciopero dei camionisti del 1972. Tuttavia, le fonti insistevano sul fatto che scopo della amministrazione Usa non era stato quello di ribaltare il governo Allende, e poneva l’accento sul fatto che la richiesta da parte della confederazione dei camionisti nell’agosto 1973, un mese prima del golpe, per un incremento dei fondi d’aiuto, era stata rifiutata dalla Commissione dei quaranta, anche se non si negava la possibilità di "futuri stanziamenti a favore del sindacato dei camionisti".

Il New York Times del 20 ottobre di nuovo pubblicò l’informazione secondo cui la Cia, sei settimane prima del golpe contro Allende, aveva cercato di finanziare il Partito nazionale di destra.

("Keesing’s Contemporary Archives", 12-18 maggio 1975)

Chi era Pinochet?
Il Generale Augusto Pinochet, nato nel 1915, è passato alla storia come uno dei più disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori. Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e fatte barbaramente sparire almeno trentamila persone, gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, professionisti, religiosi, studenti e operai.

Ma, a proposito del ruolo della chiesa cattolica romana in questa immane tragedia...

A oltre 30 anni dal golpe, la legittimazione più calorosa arrivò al dittatore Augusto Pinochet dalle stanze del Vaticano.
18 febbraio 1993: la privatissima ricorrenza delle sue nozze d’oro viene allietata da due lettere autografe in spagnolo che esprimono amicizia e stima e portano in calce le firme di papa Wojtyla e del segretario di Stato Angelo Sodano.

«Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d’oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine", scrive senza imbarazzo il Sommo Pontefice, "con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale. Giovanni Paolo II».
Ancor più caloroso e prodigo di apprezzamenti è il messaggio di Sodano, che era stato nunzio apostolico in Cile dal ’77 all’88, e che nell’87 aveva perorato e organizzato la visita del papa a Santiago, trascurando le accese proteste dei circoli cattolici impegnati nella difesa dei diritti umani.

Il cardinale scrive di aver ricevuto dal pontefice «il compito di far pervenire a Sua Eccellenza e alla sua distinta sposa l’autografo pontificio qui accluso, come espressione di particolare benevolenza». E aggiunge: «Sua Santità conserva il commosso ricordo del suo incontro con i membri della sua famiglia in occasione della sua straordinaria visita pastorale in Cile». E conclude, riaffermando al signor Generale "l’espressione della mia più alta e distinta considerazione".
Non esistono morti di serie A e serie B ma solo morti, la differenza è che alcuni di loro sono morti anche nella nostra memoria.

fonte fotografica: http://www.disinformazione.it/11settembre1973.htm

"Certamente Radio Magallanes sarà messa a tacere e il timbro tranquillo della mia voce non vi giungerà. Non importa. Continuerete a sentirlo. Sarà sempre accanto a voi. Almeno il mio ricordo sarà quello di un uomo degno, che fu leale alla lealtà dei lavoratori...
Hanno la forza, potranno soggiogarvi, ma non si arrestano i processi sociali né col delitto né con la forza. La storia è nostra e la fanno i popoli...
Lavoratori della mia terra: ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Resistete sapendo che presto si apriranno le grandi strade da cui passerà l'uomo libero per costruire una società migliore.
Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori!"

(Salvador Allende - martedì 11 settembre 1973 - ultimo discorso dal Palazzo della Moneda)

fonte: http://italy.peacelink.org/editoriale/articles/art_18484.html

«Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un Paese diventa comunista a causa dell'irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli.»
Henry Kissinger

fonte: http://www.antigone.ilcannocchiale.it/post/1609890.html

Ci sono cinquemila di noi
in questo piccolo angolo di città.
Noi siamo cinquemila.
Mi chiedo quanti siamo in tutto,
nelle città e nel paese intero.
Solo qui
ci sono diecimila mani che piantano semi
e fanno funzionare le fabbriche.
Quanta umanità
esposta a fame, freddo, panico, sofferenza,
pressione morale, terrore e follia?
Sei di noi erano perduti
come nello spazio astrale.
Uno morto, un altro picchiato come mai avrei creduto
un essere umano potesse venir pestato.
Gli altri quattro vollero metter fine
al loro terrore:
uno saltando nel nulla,
un altro dando di testa contro un muro
ma tutti avevano nello sguardo la fissità della morte.
Quale orrore genera il volto del fascismo!
Eseguono i loro piani con
chirurgica precisione.
Niente importa loro.

Per costoro, il sangue equivale
alle medaglie,
il macello è un atto di eroismo.
O Dio, è questo il mondo che hai creato,
a ciò sono serviti i tuoi setti giorni
di lavoro e meraviglia?
Dentro queste quattro mura
solo un numero esiste
che non fa progressi,
che lentamente non altro desidererà
se non la morte.
Ma all’improvviso la mia coscienza
si ridesta,
e capisco che quest’ondata
non ha il battito del cuore,
solo la pulsazione delle macchine
e i militari che mostrano i loro visi
da levatrici piene di dolcezza.
Messico, Cuba e il mondo intero,
gridate alto contro quest’atrocità!
Noi siamo diecimila mani
che non possono produrre niente.
Quanti di noi nel paese intero?
Il sangue del nostro presidente,
il nostro compañero,
colpirà con più forza che non le bombe
e i mitra!
Così il nostro pugno colpirà di nuovo!

Com’è difficile cantare
quando devo cantare l’orrore.
L’orrore che sto vivendo,
l’orrore di cui sto morendo.
Vedermi in mezzo a così tanti
e innumerevoli momenti di infinito
nel quale silenzio e grida
sono la fine della mia canzone.
Ciò che vedo, non l’ho mai visto prima.
Ciò che ho provato e ciò che provo
daranno vita al momento.....

Victor Jara
(Estadio Chile, settembre 1973)

Citazioni e poesia tratte dal libro
Victor Jara, una canzone infinita,
di Juan Jara,
Sperling & Kupfer Editori, 1999

http://www.fundacionvictorjara.cl/images/02mariposa_01.gif


1 commento:

Franca ha detto...

Ho ricordato anch'io l'11 settembre cileno