Dolly e Ian Wilmut, il "presunto" padre
L´appello è stato lanciato da Martina Navratilova. La supertennista ha inviato una lettera alle istituzioni universitarie dell´Oregon sollecitandole a smettere i loro giochini sui quadrupedi lanosi. Questi i mis-fatti: nelle stanze dell´ateneo drogano le pecore per prevenire le azioni degli ormoni nel feto e sezionano i cervelli dei montoni "orientati verso il maschio" nel tentativo di scoprire i meccanismi che determinano le tendenze sessuali. Ancora. Installano chirurgicamente un congegno nei corpi degli animali per alterare le preferenze sessuali delle "pecore omosex" e farle diventare etero. E per finire: gli sperimentatori progettano di applicare i risultati delle loro ricerche agli esseri umani al fine di "curare" l'omosessualità nelle persone, oltre che nelle pecore s´intende.
Una fabbrica degli orrori che ha ottenuto cospicui finanziamenti e ha indignato Martina. Nella lettera alle autorità dell´ateneo la star della racchetta dice: "Chiedo che sia messa fine a questa terribile e distorta ricerca. Sicuramente potrete trovare modo di utilizzare i milioni di dollari di tasse pubbliche che vengono sprecati in questi esperimenti per un obbiettivo più fruttuoso - forse finanziando un centro comunitario gay e lesbico per incoraggiare il dialogo e l'accettazione nei confronti delle persone di ogni orientamento sessuale". Noi ci chiediamo quale sia la formula per distogliere le menti accademiche da tali mire. Nonostante tutto, nessun umano ancora ha pensato di sezionare il cervello dei ricercatori per mettere il convertitore che trasforma gli esseri violenti in individui rispettosi. Anche perché sarebbe troppo semplice e poco delittuoso e non potrebbe essere finanziato. Non costa nulla, infatti. Si chiama Tolleranza. L´hanno scoperta nel secolo dei lumi. Quando aprivano gli occhi. Basterebbe poco per aprire gli occhi: le pecore gay e le etero convivono alla grande da secoli. Sono gli uomini che non ci riescono. Dovrebbero essere le pecore ricercatrici a occuparsi di noi, a migliorare la povera specie umana. Corre voce che ci stiano provando. In quale ateneo non si sa, ma di certo a Belandia.
Forse un giorno la dottoressa "dolly" si vendicherà di noi. E clonerà gli esseri umani, così come è stata clonata lei. Ma speriamo che abbia pietà, che scelga uno di tutto, per la bellezza della varietà che abita il mondo. Ma che si "dimentichi" di clonare i ricercatori dell´Oregon.
Delia Vaccarello
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=61927
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