"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 6 novembre 2007

Le cause strane: anche Dio a processo




Un professore di diritto ha selezionato le 20 vicende giudiziarie del mondo piu' bizzarre

Un detenuto ha chiesto i danni al Signore per non averlo tolto dai guai. Una donna contro il marito: mai orgasmi


LONDRA - Chi frequenta abitualmente uno studio legale sa che a volte le persone si rivolgono a un avvocato per i casi più strani. Capita poi che alcuni di queste bizzarre controversie diventino delle vere e proprie cause legali. Il quotidiano inglese The Times ha chiesto a Gary Slapper, un noto professore di diritto che ama conoscere gli aneddoti più divertenti discussi nei tribunali di tutto il mondo, di stilare una sorta di classifica delle 20 cause legali più bizzarre della storia. E' inutile sottolineare che molte di queste controversie, sebbene siano state discusse in normali processi, siano state presto archiviate.

TV E ORGASMO - La prima causa ricordata da Slapper fu intentata nel 2004 dall’ americano Timothy Dumouchel contro una tv locale, perché secondo il cittadino di Fond du Lac, paese del Wisconsin, questa rete televisiva era colpevole dell'obesità di sua moglie e della "accidiosa teledipenza" di suo figlio. Dumouchel tentò di difendere così le sue ragioni: "Sono un accanito fumatore e bevitore e mia moglie è un'obesa perché da circa 4 anni guardiamo la tv ogni giorno». Ben presto questa causa fu archiviata. Segue tra gli aneddoti raccolti dal professor Slapper la storia di una donna brasiliana che fece causa al suo partner perché quest'ultimo non le faceva raggiungere mai l'orgasmo. La donna, originaria della cittadina carioca di Jundiai, affermava che il suo compagno era solito interrompere le prestazioni sessuali dopo aver raggiunto un precoce piacere, lasciandola sempre insoddisfatta.

PARCELLA SALATA E RAPPORTI POCO ORTODOSSI - La terza controversia narrata da Slapper ha come protagonista l'avvocato tedesco Juergen Graefe, che difese un vecchio pensionato di Bonn, in Germania, al quale lo Stato tedesco nel 2004 aveva erroneamente presentato una multa di 287 milioni di euro per non aver pagato le tasse. L'avvocato riuscì facilmente a dimostrare l'errore visto che il suo cliente riceveva una pensione di 17.000 euro. Tuttavia quando presentò la parcella, il pensionato rimase di stucco: l’avvocato chiedeva ben 440 mila euro, sottolineando che aveva fatto risparmiare al vecchio pensionato quasi mezzo milione di euro. Segue il caso che vide coinvolto un uomo dello Yorkshire, che con la sua impresa di demolizione distrusse, a scopi personali, un palazzo in disuso e rubò 24 tonnellate di rotaie nella stazione di Cleckheaton. L'uomo ammise le colpe, ma sottolineò che il lavoro era stato fatto per ordine di una terza società, che risultò sconosciuta e riuscì a ottenere l'archiviazione del caso. Tra i casi più bizzarri vi è anche quello che vide protagonista una donna del Massachusetts che, senza il consenso del suo uomo, durante un rapporto sessuale poco ortodosso provocò la frattura del suo pene. La Corte archiviò il caso, affermando che sebbene in casi estremi la condotta sessuale può essere sanzionata, questa volta si trattava di una semplice negligenza.

CAUSA A DIO - La storia forse più inverosimile è quella che vide come protagonista nel 2005 Pavel M, un prigioniere romeno, in carcere per 20 anni a causa di un omicidio. L'uomo ebbe la brillante idea di far causa niente meno che a Dio colpevole secondo Pavel di non aver rispettato le sue promesse. Infatti secondo il prigioniero, egli con il battesimo avrebbe stipulato con il Creatore un accordo: questo prevedeva che in cambio di preghiere, il Signore lo avrebbe tolto dai guai. A distanza di tanti anni Pavel M. si sentiva truffato.

GLI ALTRI CASI - Anche i successivi casi appaiono sorprendenti: si va dalla causa da 200 milioni di euro intentata dall'astrologa russa Marina Bai contro la Nasa, colpevole di aver distrutto "l'equilibrio dell'Universo" con l'operazione spaziale "Deep Impact" alla recente controversia presentata ad una corte indiana che ha dovuto stabilire se un condom che vibra, chiamato "Crezendo" sia un contraccettivo o un giocattolo sessuale (in India è proibito ogni sex-toy). Nella lunga top 20 presentata dal Times si distinguono anche la storia di un uomo cinese di Shanghai che dopo aver messo in vendita la sua anima online si trovò a discutere in tribunale sulla legittima proprietà del suo spirito, quella del cittadino americano Frank D'Alessandro che intentò nel 2004 una causa da circa 5 milioni di dollari contro la città di New York perché mentre stava effettuando i suoi bisogni in un bagno pubblico il water esplose procurandogli "fastidiose" disfunzioni e dolorose ferite e quella di un genitore cinese, originario di Zhengzhou a cui una corte dell'ex celeste impero proibì di aggiungere al nome del proprio figlio il segno "@". Secondo la corte cinese infatti ciò non era possibile perché tutti i nomi devono avere la possibilità di essere tradotti in mandarino.

Francesco Tortora
06 novembre 2007




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5 commenti:

Equo ha detto...

Sarei curioso, a proposito di cause legali, di conoscere la vostra opinione sulla sentenza che riconosce la responsabilità delle case produttrici di sigarette per i danni da fumo. Lungi da me difendere le multinazionali, ma, a questa stregua, perché non fare causa alla Martini o, se per questo, alla Oto-Melara per via dei danni dell'alcol o dei carriarmati? Io sono un fumatore: so che mi sto danneggiando (un bel po' è già avvenuto), ma credo ancora che la responsabilità sia mia se scelgo di fumare... o no?

elena ha detto...

Sono assolutamente d'accordo, Equo. Forse il discorso dei risarcimenti poteva stare in piedi quando non eravamo bombardati massicciamente da notizie sui danni prodotti dalle sigarette, ma adesso... semmai io mi farei rimborsare per gli "agenti assuefanti e che inducono dipendenza" presenti nelle medesime. Che ti devo dire, probabilmente le grandi aziende del tabacco hanno perso potere... infatti, guarda se una ditta farmaceutica paga rimborsi commisurati ai danni causati (a partire dalla diossina, ma senza dimenticare le vaccinazioni). Ovviamente il discorso è ancora diverso se per caso vivi, chessò, a Milano: i cittadini dovrebbero in massa far causa al comune per l'aria che son costretti a respirare - che manco è una scelta... o no?

Equo ha detto...

In ogni caso ho deciso di fare causa ai miei genitori perché mi hanno fatto nascere tappo, ecco! :-)

Anonimo ha detto...

Io preferisco subire bacco-tabacco e venere, piuttosto che fare una causa civile in italia.
Mat

Franca ha detto...

Per quanto riguarda il posto ci sarebbe molto da discutere su avvocati che accettano cause del genere. Bell'etica professionale!

Per quanto riguarda i risarcimenti per i danni prodotti dal fumo, anch'io non sono d'accordo