"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 10 settembre 2007

Summit in Spagna rilancia la transumanza



Il messaggio del vertice: libertà del nomadismo antidoto ai nazionalismi

Convegno mondiale di pastori a Segovia: vogliono ristabilire la libertà di passaggio sul modello delle leggi medievali spagnole

MADRID (SPAGNA)
Arrivano da lontano. Da polverosi ricordi di scuola e memorie dannunziane, «Settembre, andiamo. È tempo di migrare…». Ma oggi si sono spinte fino a piazza de Cibeles e alla Puerta del Sol, nel cuore di Madrid, per ricordare che la Spagna, come il resto d’Europa e del mondo, potrebbero presto avere soltanto il deserto al posto dei pascoli. Sconfinando per un giorno dai loro tratturi, si sono riversate nelle strade centrali di Madrid mille pecore, un po' frastornate dal traffico, ma docili ambasciatrici di una petizione politica per conto dei loro allevatori ai governi: libertà di movimento per il bestiame. La cultura nomade dei pastori non ammette confini nazionali, né regionali. Un messaggio forte, in un paese come la Spagna, frammentata dai nazionalismi.


DESERTIFICAZIONE
- L'annuale «Festa della transumanza» è coincisa, nei tempi e nel luogo, con il Convegno delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione, e – a parte la manifestazione ovina nella capitale – prevede un summit mondiale vicino a Segovia, fino a domenica prossima, tra i pastori di 40 nazioni diverse. Nomadi e «profeti» della transumanza rivendicano la capacità, dimostrata in oltre 10 mila anni di attività, di saper utilizzare territori anche ostili, senza esaurirli e senza inaridirli. Che siano di cammelli, yak, pecore, capre, mucche, il transito delle mandrie per steppe, montagne, suoli fertili o arsi, non turba l’ecosistema, assicurano i convenuti.

LEGGI MEDIOEVALI - Ma la politica contemporanea non facilita la sopravvivenza di una tradizione millenaria come la transumanza. In Spagna ogni comunità autonoma ha le sue regole e misure sanitarie differenziate per il bestiame in transito. Ma – ha ricordato Jesus Garzon, presidente dell’organizzazione non governativa promotrice dell’incontro -, le leggi spagnole che risalgono al medioevo per la protezione delle rotte dei pastori, sono ancora un modello per ogni paese che voglia difendere la migrazione. Tutelano 125 mila chilometri di tratturi, per un totale di 400 mila ettari. Nel mondo i pastori nomadi sono 250 milioni, e tra i 300 che li rappresentano a Segovia ci sono i Samburu e i Masai del Kenya e i Nenet della Siberia.

Elisabetta Rosaspina

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