FROSINONE – “Faccio una vendita straordinaria: ho deciso di vendere il pane ad un euro al chilo. Visto che con i clienti si ‘litigava’ per il prezzo ho chiesto ad un collega panificatore, che ha i forni molto grandi, di produrre per me e per altri clienti che vogliono listini calmierati”.
Alberto D’Onorio non ha dubbi sulla bontà della sua iniziativa: vendere il pane a prezzo unico ribassato nel suo forno in via Marittima a Frosinone.
E’ un’iniziativa concreta quanto simbolica contro il carovita?
“Proprio così. Abbiamo stabilito un prezzo abbassando il nostro guadagno. Da lunedì scorso, e fino all’altro sabato, in totale 15 giorni, sto vendendo ad un euro invece che a 1,70 il pane comune, quello bianco”.
Da cosa è nata quest’idea?
“La gente ne comprava di meno e noi stavamo avendo da alcuni giorni delle rimanenze di pane importanti. Allora abbiamo stabilito: o lo buttiamo o troviamo la formula per abbassare il prezzo producendo come prima, mantenendo cioè i posti di lavoro degli operai. Abbiamo avuto questa idea dopo aver fatto due conti. Ed il risultato è stato immediato: oggi alle sei non avevo più nemmeno una pagnotta”.
Di quanto sono aumentate le vendite?
“Siamo saliti da 80 a 250 pagnotte. Sta venendo molta gente, molti clienti nuovi ed anche molte persone davvero indigenti per le quali il pane è un costo e quindi da noi se lo possono permettere. In particolare le coppie di persone anziane sono quelle che hanno trovato questa opportunità, gente con la pensione minima”.
Ma la qualità del pane è sempre la stessa?
“Certo che è sempre la stessa. Nonostante gli aumenti che abbiamo subito sulla farina, tre aumenti nel giro di quattro mesi: non ne eravamo abituati perché erano anni che non si alzavano più i prezzi. Abbiamo cercato di vendere di più del target normale puntando anche a mantenere uno standard qualitativo uguale se non superiore comprando grani nazionali, escludendo completamente le Ogm per stare tranquilli anche sotto l’aspetto nutrizionale”.
Ha ricevuto riscontri dai politici locali?
“I politici mi hanno fatto le congratulazioni ma questo m’importa poco. Quello che m’importa è che oggi (ieri, ndr) ho venduto 250 pagnotte. Ho ricevuto attestati di stima anche da gente che, pur non comprando il pane ad un prezzo più basso, è stata contenta di questa iniziativa. Poi rifaremo i conti e ripartiremo con l’offerta di nuovo a Natale”.
Fonte: laRepubblica di oggi, Economia
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LEGGENDO QUESTA BREVE INTERVISTA BALZANO AGLI OCCHI DUE COSE:
A) CHE PER ANNI I FORNAI CI HANNO STRAGUADAGNATO (ED E’ VERO, PERCHE’ SO DA SEMPRE CHE BASTANO 10 ANNI DI LAVORO PER SISTEMARSI PER IL FUTURO VENDENDO OLTREUTTO PROFICUAMENTE LA PROPRIA ATTIVITA’ A FINE ‘CARRIERA’)
B) CHE DA QUALCHE PARTE ESISTE ANCORA IL ‘PANE COMUNE’, QUELLO BIANCO, E VIENE VENDUTO A EURO 1,70: NOI STIAMO IN LOMBARDIA E I PREZZI DEL PANE OSCILLANO DAI 3,50 AI 4 EURO AL CHILO, E NON OSATE CHIEDERE DEL PANE COMUNE, VI GUARDANO COME SE FOSTE MARZIANI!
UNA PROPOSTA: E SE FACESSIMO UNA COOPERATIVA DI PANIFICAZIONE? IO CI STAREI..
mauro
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1 commento:
Da noi il pane comune costa 2,40 nei supermercati
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