"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 16 febbraio 2007

Le Brigate son tornate.. Ma vah?


Allora è proprio vero.. il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
Era prevedibile (e in molti l'hanno previsto; Elena compresa, nel suo post onirico su Vicenza), e, se non fosse per la gravità del momento, nemmeno sarebbe il caso di sprecare ulteriori parole.

Disgraziatamente, non se ne può fare a meno, non si può condannarsi all'ignavia, non dopo aver vissuto il periodo drammatico delle "vere" Brigate Rosse. Di altro spessore, politico e personale. E comunque, "infiltrate" allora come oggi.

Non simpatizzavo allora, come non simpatizzo oggi, per i democristiani, sotto qualsivoglia abito politico si camuffino, ma l'"affaire Moro" è stato una delle cose, umanamente e socialmente, più orrende che si siano consumate sotto il cielo d'Italia. Con la connivenza delle alte gerarchie, civili politiche e militari, nostrane e d'oltreoceano.
La storia di questo "assassinio" di Stato è ormai arcinota, iniziando dal sequestro alla lunga prigionia, dalle lettere che gridavano nel deserto al brutale assassinio, camuffato da esecuzione su sentenza popolare. E poi i numeri da circo, dalla scoperta del covo (unica abitazione, a suo tempo, non perquisita dagli investigatori, in una via che altrimenti hanno messo letteralmente a soqquadro, perché: "Abbiamo suonato il campanello, ma non ha risposto nessuno..". Da scompisciarsi dalle risate, non fosse che la memoria di Aldo Moro meriti ben altro).
E ancora, il sequestro lampo del generale Dozier (dopo quello di Moro) e l'altrettanta rapida liberazione. Senza colpo ferire, dopo tre giorni il generale è resuscitato agli onori delle cronache.
Ma già, quando si muove l'America.. Mica come i nostri soldatini da operetta.

Mah, non sarà che questa storia delle Brigate Rosse null'altro sia che un nuovo virus influenzale (vecchio, ma sempre in trasformazione)? Che, guarda caso, rispunta sempre nei momenti topici della vita politica italiana. Ogni tanto i nostri politici si raffreddano, o fanno finta di farlo, e con la manina travestita da Digos si coprono occhi e bocca piegandosi onorevolmente a 90 gradi..
Il potere ha i suoi strani meccanismi (beninteso, strani per noi.. che comunque proprio tanto scemi non siamo), per cui ha bisogno di questi exploit di (finta, per fortuna) violenza per giustificare la propria (vera, questa si).
E come i primi fiori a primavera, voilà, vanno a cogliere i brigatisti a mazzetti.
Facinorosi scombiccherati, infiltrati, oggi come allora, e "allevati" in un recinto virtuale nel quale dargli la caccia alla bisogna.. Fantasticherie? Date un'occhiata alla foto delle armi ed altro materiale sequestrato soltanto ieri: qualche divisa raffazzonata, delle armi, un paio di caricatori.. UN PAIO DI CARICATORI? Ma non dovevano fare la guerra di popolo e abbattere il sistema? E con cosa? Pietre e fionde? Ma non facciano ridere, lorsignori questurini.. Ci vuol ben altro. Anche i bambini sanno (meno quelli scemi, si sa) che per acquistare un mitra al mercato nero oggi ci vogliono si e no 2/300 euro, ma le pallottole, quelle si che sono difficili da trovare! E chi te le vende? Bisogna fare ordinativi alla Mafia Internazionale degli armaioli sotto forma di quantitativi ingenti e pagamenti alla mano. E non parliamo di bruscolini.
D'altronde le vecchie Brigate Rosse questo problema l'avevano ben presente, tanto che le armi se le procuravano attraverso misteriosi (?) personaggi del sottobosco malavitoso nostrano, mentre per i proiettili si dovevano rivolgere ai "cartelli internazionali". Che volevano soldoni, e tanti. Per cui si erano dovute, le BR, ridurre a misere rapine in banca per racimolare un po' di grana..

Vabbé, nessuno è perfetto. Nemmeno noi, ma, per favore, la smettano con questi giochini d'antan. Non ci crede più nessuno, suvvia.. Se un terrorismo è tornato, credete a me, è solo quello di Stato.
O no?
mauro

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mauro... ti preferisco ad elena ;)
non dico altro, non dico altro.
Sono rimasto a bocca aperta, finalmente uno che "pensa" la mia lingua.

"Che, guarda caso, rispunta sempre nei momenti topici della vita politica italiana"

Ma vaiiiii! Ca..o! Lo dico sempre io che questo succede anche in ambito internazionale (patapim! e ti spunta Bin Laden proprio quando il mondo intero è "contro" gli U.S.A.)... Ma vaiiii!!! Bravo.

elena ha detto...

TOC TOC... CHI E'? LE BR...
Adesso sono arrabbiata. Ma proprio nera, anzi NERA. Ma come, cinque anni di berlusconialgoverno e questi se ne stanno buoni e zitti, poi adesso, si proprio adesso, alla vigilia della manifestazione a Vicenza si svegliano, anzi si fanno cuccare??? Ma ci devo credere? E che sono scemi?
Allora... le mie analisi partono sempre dalla fatidica domanda "CUI PRODEST?" e la risposta è "non certo alla sinistra, a quella che in mezzo a tanti interessi di palazzo - che vedono, così poco stranamente, concordi centrodestra e buona parte del centrosinistra - cerca faticosamente di mettere in pratica quel bellissimo programma (parole parole parole....) stilato per le elezioni".
A parte tutte le considerazioni di Mauro, cui mi associo, davvero dobbiamo avere altro che fette di salame sugli occhi ed i cervelli all'ammasso se non riusciamo a capire che è un'altra bella montatura... Nella mia vita, almeno in una circostanza - che peraltro non aveva nulla a che fare con la politica - sono stata sotto sorveglianza. Talmente marcata stretta che sanno anche che dentifricio uso. Io che sono innocua come un neonato. Invece secondo loro - i giornali - 'sti brigatisti se ne sono andati in giro tranquilli finora e nessuno se n'era accorto? Ah già. Erano controllati e li aspettavano al varco. Che, guarda caso, s'è verificato ora. Ma per favore!
Ai tempi delle BR degli anni 70, subito dopo il rapimento Moro per intenderci, una domenica ero in macchina con amici per andare al parco. Per la precisione, eravamo su due macchine. Arriviamo ad un posto di blocco: noi, prima macchina, passiamo. La seconda macchina viene fermata. Controllo di routine, poi ci accorgiamo che qualcosa non va. Dicono che la macchina risulta rubata. E quindi li fermano tutti, due ragazze e due ragazzi. Li portano in questura, la cosa va per le lunghe, finalmente gli altri (io immobilizzata in macchina per via delle stampelle, ero reduce da un intervento ad una tibia) scoprono che la macchina non è rubata (cosa che peraltro sapevamo già, essendo di un nostro amico...) ma nel frattempo hanno trovato delle armi, che poi diventano proiettili, che poi diventano un tubo di gomma (perché uno che fa il benzinaio non può avere un tubo in macchina, no?) e insomma, i miei amici vengono arrestati, tradotti in carcere dove passano un bel tocco di tempo, per poi essere prosciolti con formula piena al processo. Embé? Saluti e baci. Ma la fedina penale resta sporca, almeno quel tanto che basta perché tutte le volte che qualcuno ti controlla i documenti tu passi un brutto quarto d'ora. Cosa che poi si è regolarmente verificata più di una volta. E questo succede a chi non ha fatto nulla. Invece i brigatisti vengono trovati solo quando fa comodo... Che poi, la cosa buffa è l'accusa che avrebbero potuto formulare contro di noi, occupanti della prima macchina: come detto, ai tempi giravo con le stampelle: pezzi di ferro atti all'offesa, come minimo! Spranghe! Chiavi inglesi mimetizzate!
No, questa storia mi fa talmente incavolare che non riesco nemmeno ad essere chiara. Ma che diavolo, possibile che tutte le volte che il potere si sente minacciato salti fuori il terrorismo?
Inventatevene un'altra... mi sento tanto Cassandra, ma davvero prego che domani non succeda nulla.....

ska ha detto...

Ragazzi, vi ringrazio infinitamente dell'invito a PENSARE.
Stupidamente ho ceduto al giochino di chi vuole screditare la sinistra o meglio i "comunisti" (che paura!!) associandoli al terrorismo...meglio se collegato allo spalleggiamento ad Al Qaeda contro gli americani, e così mi sono impegnata a spiegare che l'equazione non funziona e che prendo - vero - le distanze da ogni forma di violenza.

Ma il discorso è un altro, e voi, che certe realtà non le avete viste come me a "La storia siamo noi" ma ve le ricordate bene, mi avete dato una bella tirata d'orecchie.

"Cui prodest?". Giusto, me ne ricorderò. ;)

Anonimo ha detto...

Ehi ska, io era appena nato negli anni di piombo, quindi quel che so l'ho visto anch'io a "la storia siamo noi" e "Mixer" ecc.

Ciao.

elena ha detto...

Ragazzi, mi fate sentire vecchia... anzi, mi avete dato lo spunto per un prossimo post. Non anticipo altro, più che altro questo commento mi serve da promemoria... :)
Ma Skak, non era una tirata d'orecchie. Assolutamente! :)
Quanto al rifiuto della violenza, ci sta pure quello. Ma non bisogna MAI prescindere dal contesto, perché altrimenti arriveremo a dire che i Partigiani erano brigatisti ante litteram... e già c'è più d'uno che ci prova da mò.

Anonimo ha detto...

Un'abbraccio circolare a chi ha creduto in passato a quelle lotte, che avrebbero voluto e dovuto non farci finire nell'oblio di un mondo o-scenico nella quale insistiamo.
Uomini e donne insieme hanno visto lontano, alcuni non ci sono più, altri ci sono, altri ancora si sono venduti l'anima perchè non ci hanno mai creduto fino in fondo.
Facciamo in modo che attraverso noi "più giovani" quelle idee non diventino sterili e se occorre, ristrutturiamole, ricordandoci però che l'essenza umana ha sempre le stesse esigenze.

Bon voyage.