Pubblico solo parzialmente quanto ricevuto stamani dal PdAC – per motivi di spazio, e comunque chi vuole può sempre andare sui siti www.partitodialternativacomunista.org e/o www.litci.org.
Il fatto che dia spazio a loro non significa automaticamente che io sia d’accordo con tutto quello che scrivono (vedi post del 28/01, “Compagni comunisti: illusi e delusi?”), ma è giusto che tutti abbiano spazio e visibilità. Anche perché, se continua così, mi passa la voglia di sostenere questo governo…
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Cari compagni, care compagne,
sabato prossimo (17 febbraio) tutti a Vicenza per una grande manifestazione contro la base militare e contro le politiche di guerra del governo Prodi.
L'appuntamento per partecipare allo spezzone del PdAC e diffondere il nostro materiale (volantino e giornale) è a partire dalle ore 12 davanti alla stazione ferroviaria (punto di concentramento della manifestazione).
VIA LA BASE USA
SCIOPERO GENERALE CONTRO IL GOVERNO DI GUERRA!
Il governo Prodi ha varato una Finanziaria "lacrime e sangue" che taglia la spesa sociale e sanitaria, mentre aumenta la spesa militare; raddoppia la base militare di Sigonella, accoglie una flotta di guerra Usa nel porto di Palermo, accetta un'enorme fabbrica d´armi americane a Cameri, accetta la costruzione di una nuova e più grande base militare USA a Vicenza, rifinanzia la missione in Afghanistan. Con il governo prodiano dell´Unione, nei fatti, aumentano le missioni imperialiste, come si è visto per il Libano.
Molti dei parlamentari che hanno annunciato la loro presenza alla manifestazione odierna hanno costruito la propria carriera politica, dall´opposizione, sul no alla guerra, sul pacifismo, sulla non violenza, ma questi stessi parlamentari, dal governo, non solo hanno votato una Finanziaria di massacro sociale ma hanno sostenuto il governo Prodi nella sua decisione di accettare la nuova base USA a Vicenza.
In Senato abbiamo assistito al gioco delle parti tra centrodestra e centrosinistra e alla sempre più evidente capitolazione della sinistra parlamentare (Prc, Pdci, Verdi e sinistra Ds) alla politica estera di un governo giustamente definito dai manifestanti vicentini "governo di guerra".
Il voto del Senato, relativo all´ampliamento della base militare Usa all´aeroporto Dal Molin, smaschera, per l´ennesima volta, i parlamentari cosiddetti "autosospesi", la loro demagogia, la loro falsità ideologica. A dispetto di grandi proclami sui giornali e di strumentali autosospensioni, al momento del dunque non hanno presentato alcuna mozione per dire NO alla Base Usa al Dal Molin votando invece una mozione che "prende atto" delle decisioni del governo e con demagogia propone una conferenza sulle servitù militari. "I fatti hanno la testa dura" e ancora una volta dimostrano l´inconsistenza politica di ogni "pressione da sinistra" sul governo e nel contempo l´imbroglio di ogni politica "di lotta e di governo".
E´ ora che i comunisti rompano ogni legame organizzativo con i partiti della sinistra di governo!!
Nel frattempo, 95 ditte italiane rispondono al pre-bando della gara d´appalto per il progetto dal Molin; bando da 300milioni di euro (390 milioni di dollari), ma si parla di un affare che da qui al 2011 sfiorerà il "miliardo di dollari". Fra i nomi più grossi spicca, non a caso, la cosiddetta "triade rossa" legata alla Lega delle Cooperative, vicina ai DS e al governo di centrosinistra, cioè CCC (Cantieri Costruzioni Cemento, spa Venezia), CMC (Cooperativa Muratori e Cementisti Ravenna) e CMR (Cooperativa Muratori Riuniti, Ferrara) e la Pizzarotti &C di Parma, una delle imprese costruttrici italiane più attive nel settore delle basi USA.
Le lotte per essere vincenti, come c´insegnano le esperienze in Val di Susa contro la TAV e in Francia contro la legge sulla precarietà, devono estendersi e mobilitare i lavoratori e le masse popolari per arrivare al blocco della produzione.
Il Partito di Alternativa Comunista (nato dalla scissione dal PRC dell´ex sinistra di Rifondazione, che ha rotto col partito di Bertinotti proprio in dissenso con l´ingresso nel governo Prodi) chiede ai lavoratori della Cgil, della Cub e di tutto il sindacalismo di base di far pressione presso le proprie organizzazioni sindacali per arrivare al più presto alla proclamazione dello sciopero generale contro le politiche neocoloniali e di guerra di questo governo.
* Via le basi militari Usa e Nato, No alla base militare Usa a Vicenza
* Chiusura e riconversione civile delle basi militari presenti nel paese
* Ritiro immediato dei militari dal Libano, Afghanistan e da tutti i paesi
* Sciopero generale contro la politica economica ed estera del governo
Vicenza, 17 febbraio 2006
come arrivare a Vicenza
sul sito www.altravicenza.it sono disponibili cartine e altre informazioni
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