"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 20 febbraio 2007

LA SPOCCHIA DEL POTERE



.. del 16 febbraio 2007, nella rubrica Vizi & virtù, a firma Piero Ottone, vi è un pezzo titolato Democrazia è rispondere alle lettere..
Un pezzo lamentoso (non me ne voglia l'autore, vecchio giornalista di alta scuola..), che si picca di dare lezioni di correttezza ai destinatari (pubblici) delle missive da lui, o da noi, scritte. La lamentela verte, per l'appunto, sul vituperato vezzo di brillare per assenza nelle risposte da parte dei nostri malcapitati destinatari.. Che siano sindaci, Enti dello Stato, o quant'altri.
E chiosa: "Ma l'uso di rispondere, se fosse instaurato, sarebbe pur sempre una rivoluzione nel rapporto fra le persone importanti (ministri, parlamentari, assessori, dirigenti pubblici e privati) e tutti noi, semplici cittadini. Chi sa: magari segnerebbe l'avvento della democrazia, quella vera. Certo sarebbe, più semplicemente, un segno di civiltà".

Mah! Certo un "qualsiasi cittadino" che scrive, a chiunque scriva, gradirebbe avere risposta... ma non è che "le istituzioni" siano cattive e maleducate ed invece gli altri no!
Esempi personali (che ovviamente potete confutare con le vostre, di esperienze): ho scritto per svariati motivi a direttori di giornali/reti televisive/rubriche... e nessuno mi ha mai risposto.
Ho scritto al Ministero degli Esteri in due occasioni, ed in entrambe ho ricevuto risposta. Sarà perché, insieme alla risposta, c'è l'invito a compilare il questionario sulla qualità? Io preferisco credere che sia perché, come dovunque, anche nei ministeri c'è gente che fa il suo lavoro - e lo fa bene.
Discorso a parte meritano i politici - talmente a parte, che ne parleremo un'altra volta!


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Checchè ne pensiate, questa volta devo dissentire.
Non si può pensare di "cavarsela" con delle mail e pretendere la risposta di un Sindaco o di un Capo redattore o chissà quale altro capoccione.
Questo perchè, per diretta esperienza nella Pubblica Amministrazione, ho potuto constatare come si materializza quella bellissima frase di Rebora: "il regime sociale è composto da bestialità in basso e crudeltà in alto".
In linea generale al popolo, se gli dai l'arma di poter intervenire attivamente, interviene solo per "rompere", per "denunciare", ecc. solo a favore dei propri interessi (nel senso negativo della cosa).
Così per le mail, come può un Sindaco tra i suoi impegni, in bilico tra opposizione, "pressanti" e lecchini, poter pure rispondere alla mail di un cittadino che si lamenta che sotto casa sua la fogna non si ripara!
Andrebbe quanto meno indirizzata al Responsabile dei Servizi di Manutenzione, il che dal canto suo, è in bilico tra "pressanti", imprese sbavose l'appalto pubblico, i finanziamenti sempre in scadenza, ecc.
Proprio non si possono avere contatti via mail con amministrazioni e redazioni, quando non ancora è nata quella "infrastruttura" atta a poter permettere una cosa del genere.
Immaginate quante fesserie ricevino nella posta i capoccia di cui sopra.
Capirete quindi che la posta, la apriranno degli adetti, che a loro volta hanno segretari, che questi hanno a loro volta dei leccaculo, che hanno a loro volta....
Capito il senso della vita burocratica?

Buonanotte.

elena ha detto...

Capisco, Nunzio, capisco... ma allora che se lo son fatto a fare l'indirizzo e-mail? Vero che neanch'io rispondo a tutti quelli che mi scrivono (alcuni proprio non prevedono risposta... tipo gli spam), ma almeno una scorsa gliela dò... aggià, io non ho una poltrona da difendere... solo una sedia a rotelle a breve termine, a detta del mio ortopedico di fiducia... :)

Anonimo ha detto...

Se lo son fatti per essere "fighi" e perchè la concorrenza c'è l'ha. Tutto qua.
Ciao.

ska ha detto...

Con l'istinto appoggio Elena, con la logica Nunzio.

Certo però quando si leggono almeno lettere sensate e con interrogativi circostanziati si potrebbe pure provare per una volta a ridurre le distanze tra politico e cittadino. Specie perché ce li ha messi il cittadino.

Un corso di bon-ton per i politici?

elena ha detto...

In linea di massima sono d'accordo con te, nunzio, e sulla frase di Rebora.. ma credo che un po di buon senso, da entrambe le parti, non guasterebbe. C'è, ad ogni modo, un distinguo da fare: vero è che un caporedattore può anche infischiarsene sul rispondere, ma un sindaco no perché c'è tanto di obbligo di legge con (se non ricordo male) 30 gg. per la risposta. Purché sia raccomandata con ricevuta di ritorno, perché possa essere protocollata.

elena ha detto...

malefico blog, che non mi cambia identità.. il commento di prima è di mauro.