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Dylan Thomas
Nella mia arte scontrosa o mestiere
Praticata nel silenzio notturno
Quando soltanto la luna infuria
E gli amanti giacciono nel letto
Con tutti i loro affanni tra le braccia,
Io mi affatico a una luce che canta
Non per pane o ambizione
O per pavoneggiarmi e vender fascino
Sui palcoscenici d’avorio,
Ma per il comune salario
Del loro più intimo cuore.
Non per il superbo che s’apparta
Dalla luna che infuria io scrivo
Su queste pagine di spuma
Né per i morti che torreggiano
Con i loro usignoli e i loro salmi,
Ma per gli amanti, per le loro braccia
Attorno alla angosce dei secoli,
Che non pagano lodi né salario
E non si curano del mio mestiere o arte.
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Traduzione di Ariodante Marianni
4 commenti:
Buon San Valentino, compagna (si può ancora dire, vero? Non è diventata una parolaccia?)
Cerrrrrrrrrrrrrrrto che si può dire! Altroché, soprattutto nel mio sito!
Buon San Valentino anche a te... in fondo, a ben pensarci e se togliamo il consumismo che le è stato appiccicato nel corso degli anni, è una delle feste più ROSSE del calendario... :)
Ehehehe... Allora, certo che tu capirai, ti auguro di ricevere... sia il Pane che le Rose.
Capire ho capito... più o meno, forse... il che significa che è perfettamente inutile ti ricambi l'augurio, ché tu già ce li hai... In ogni caso, benvenuto. E spero di sentirti ancora presto.
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