"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 11 ottobre 2007

Afghanistan: banco di prova per l’imperialismo

Riceviamo e pubblichiamo

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Gli sconvolgenti dati del profitto delle grandi imprese nel Paese


di Claudio Mastrogiulio


Un comunista, per capire ed interpretare la realtà che lo circonda, osserva il mondo attraverso la chiarificatrice lente della lotta di classe a partire dalle basi materiali della realtà e dai rapporti di forza tra le classi sociali in campo: borghesia e proletariato. Questi rapporti non sono variati nel tempo, e anzi, si sono resi maggiormente macroscopici e facili da osservare per chi come noi legge oggi le dinamiche della società con il metodo del materialismo e della lotta di classe.


Basta avere un’autonomia di pensiero e un quoziente intellettivo appena superiore ad un “celodurista” qualsiasi per capire che la situazione mondiale rispecchia chiaramente un disegno di egemonia politica, economica e sociale così imponente da far impallidire il pangermanesimo hitleriano. Nel Terzo Reich si proclamava la “superiorità della razza ariana”, oggi, in quello che De Andrè chiamava “Quarto Reich”, si straparla di “lotta al terrorismo”,“Stati canaglia”, “esportazione della democrazia”,“missioni umanitarie” (sempre però accompagnate da divisioni corazzate, bombe cluster, napalm, e generalmente contigue a qualche pozzo petrolifero).

Uno degli esempi più eclatanti di questo infame progetto è stata ed è tuttora l’invasione interimperialistica dell’Afghanistan; interimperialistica perché se ad iniziare la guerra sono stati gli Usa, cioè i capofila dell’imperialismo mondiale, a ruota troviamo Gran Bretagna, Italia, Canada, Norvegia, Olanda, Francia, Germania, Australia e Nuova Zelanda, vale a dire gran parte dei paesi appartenenti al G8. Questo dato oggettivo ci porta inevitabilmente ad affermare che dietro tutte le giustificazioni ideologiche e le coperture più o meno evidenti dell’oppressione, di un popolo su un altro, di una classe su un’altra, ci sono sempre gli squallidi interessi particolari del manipolo di capitalisti che dominano gli Stati nazionali ed il mondo intero.


Ci obiettano che Bush avrebbe iniziato questa assurda guerra con ancora negli occhi gli assurdi attentati dell’11 settembre, ma non è affatto in questi termini che va posta la questione. Sono infatti di dominio pubblico le informazioni che certificano la totale ininfluenza del casus belli rispetto alla decisione di invadere l’Afghanistan (ininfluente, tra l’altro, come tutti i casus belli nella storia dell’umanità). Il 18 settembre 2001 Niaz Naik, ex ministro degli Esteri pakistano dichiarò che già a metà luglio dello stesso anno venne informato da ufficiali statunitensi circa un’imminente azione militare contro l’Afghanistan che avrebbe dovuto tenersi nell’ottobre seguente. Naik dichiarò anche che gli Usa non avrebbero rinunciato all’invasione dell’Afghanistan nemmeno se i Talebani gli avessero consegnato Bin Laden.



Dati sui profitti dell’industria bellica mondiale ed italiana


Così come la propaganda tedesca,
nel corso dell’invasione della Francia nel 1940, bollava come "terroristi" i resistenti, anche nell’odierna versione dell’imperialismo la propaganda si accolla il lavoro di fino, quello cioè di imbonire le menti delle masse con la precisa mistificazione della realtà. E così, ad esempio, leggiamo e sentiamo quotidianamente di “missioni umanitarie”, “aiuti umanitari”, “stabilizzazioni del Paese” e così via. Nessuno parla delle oltre cinquemila vittime civili afgane, nessuno parla delle atrocità commesse dagli eserciti imperialistici nei confronti di un popolo inerme. In Afghanistan si assiste in maniera puntuale all’abolizione di qualsiasi diritto umano, a crimini di guerra, a torture sottaciute dall’intellighenzia occidentale, la quale però non manca di esaltare gli epigoni del proprio imperialismo. E se poi qualche servo della Cia o dell’esercito invasore muore durante la repressione di legittime resistenze degli oppressi, ecco che centinaia di editoriali ed articoli vari vengono spesi per ricostruire il “glorioso atto del caduto in nome della patria” (e dell’Eni o Finmeccanica).


Nel marzo del 2002 alti ufficiali della Cia autorizzarono "dure tecniche" di interrogatorio; contestualmente l’amministrazione Bush dichiarò che i membri di al-Qaeda catturati sul campo di battaglia non erano soggetti alla Convenzione di Ginevra. Le tecniche di interrogatorio tuttora prevedono la possibilità di scuotere e schiaffeggiare i prigionieri, incatenarli in posizione eretta, tenerli in una cella fredda e bagnarli con acqua. Gli Usa, ovviamente, operano in una prigione segreta a Kabul dove queste tecniche sono autorizzate.


Ed ora arriviamo ad uno degli aspetti più salienti e al contempo evidentemente classisti dell’imperialismo: i profitti miliardari delle aziende multinazionali produttrici di armi e le conseguenti ed esorbitanti spese militari dei diversi Stati. Così possiamo osservare che, secondo dati risalenti al 2005, la principale azienda mondiale di armamenti è la Boeing Usa con vendite di armi per oltre 28 miliardi di dollari, seguita dalle statunitensi Northrop Grumman (27,6 mld), Lockheed Martin (26,5 mld), dalla britannica Bae System (23,2 mld) ed ancora da due aziende americane: la Raytheon (19,8 mld) e la General Dynamics (16,6 mld). In totale nel mondo, nel 2005, le vendite di armamenti sono salite a 290 mld di dollari.


E l’Italia . Con i “pacifisti” del Prc, Pdci, Sd e Verdi al governo sarà diminuita la produzione bellica? Questo è l’esempio di una domanda retorica che in una tragicommedia genererebbe il grottesco; nel 2006, infatti, l’Italia segna un record ventennale con 860 milioni di dollari di esportazioni militari: era dal 1985 che non venivano superati gli 800 milioni di dollari di esportazioni militari.
Per quest’anno, inoltre, il governo amico (dei padroni) ha votato il rifinanziamento per l’invasione militare dell’Afghanistan con lo stanziamento di 310 milioni di euro per il 2007. 2007: cioè l’anno che ha visto la finanziaria “lacrime e sangue” stangare i lavoratori, lo scippo del Tfr, l’innalzamento dell’età pensionabile, il protocollo Damiano, la riforma Fioroni; tutte manovre volte a far pagare al proletariato italiano la crisi del capitalismo, sfociata inevitabilmente nella sua fase suprema e nel suo imputridimento, l’imperialismo.



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12 commenti:

damiano ha detto...

Domani 13 Ottobre si terrà una manifestazione a Roma in via Nazionale, davanti a Palazzo Kock, sede di Bankitalia spa, per protestare contro il signoraggio, ma soprattutto informare la gente che ancora non consce questa grandissima truffa a danno di tutti i cittadini.

Per informazioni:
http://www.signoraggio.com/signoraggio_controbanco.html

Chiunque voglia capire e informarsi, il 13 ottobre lo potrà fare dal vivo assieme ai manifestanti.

Anonimo ha detto...

Seguiremo gli sviluppi.
mauro

Anonimo ha detto...

Questo post sembra un libro il cui fantastico racconto è scritto solo ai margini sinistri delle pagine di sinistra. Sulle pagine di destra solo qualche macchia di vomito.

Se l'informazione controllata dai governi capitalisti è faziosa, questa non mi sembra proprio obiettiva.

Mi sorgr un dubbio, è sicuro che i "celoduro" di qualsiasi nazionalità e di qualsiasi epoca sono solo di destra?

by Mat

Anonimo ha detto...

Bene, il post in ogni caso riporta dei dati. Se i dati sono sconfessabili, ben venga chi è in grado di dare lumi in materia..
Quanto ai toni, caro Mat, tu sai benissimo che non ci appartengono.
Ma sei sicuro che sia tutto da buttare? Io qualche dubbio lo avrei.
mauro

elena ha detto...

I "celoduro" sono da qualsiasi parte. E sono quelli che vanno in giro con la verità in tasca, qualsiasi colore le attribuiscano. Strano però che siamo tutti pronti ad accettare per oro colato quello che ci propinano quotidianamente e poi, quando qualcuno esprime dissenso e/o critiche... è un terrorista.

Anonimo ha detto...

Non porendo mai niente per oro colato, cara Elena.
Diciamo così, se in una storia l'eroe è solo chi la racconta, e nella trama si da la parola solo alla fazione preferita, già di per se quella storia mi puzza un bel pò.
Poi gridare al complotto internazionale (ponderate: internazionale), pensare a Prodi complice del complotto e tutto questo traendo spunto da chi???
Dal ministro degli esteri afghano|
E cosa volete che vi dica il tipo: siamo noi i cattivi, quelli che vogliono liberare tutti i paesi arabi dagli occidentali, chje vogliamo inporre l'integralismo islamico?
Avete idea di cosa sia l'integralismo islamico? Cosa sia uno Stato teocratico? Credo di no, peccato, vi consiglio una vacanza nel sud dell'Afghanistan.

A ciascuno il suo, io stò bene molto lontano da loro.

By Mat

Franca ha detto...

E allora continuiamo ad esportare la "nostra" democrazia con la guerra preventiva!
Ma chi da il diritto all'America di definire uno stato "canaglia"?

Anonimo ha detto...

Franca, giusto per ricordarti (attenzione alla cronologia):
L'Invasione statunitense dell'Afghanistan è iniziata nell'ottobre 2001, in risposta agli attentati dell'11 settembre 2001 (trattasi dunque di reazione a un'offesa e dopo che gli USA avevano aiutato i talebani contro la russia).

Gli Stati uniti considerano
Stati canaglia quei Paesi che, qualunque sia il loro regime interno, possiedono armi di distruzione di massa e soprattutto appoggiano o praticano direttamente il terrorismo all’interno del loro territorio o fuori dei confini a danno di Paesi terzi, per l’ottenimento di obiettivi politici o sociali".

Divertiti Franca a fare l'elenco e se ci inserisci gli USA , beh! se la sono cercata. Benchè preferisco loro ad al-qaeda.

Franca pensi che i talebani siano fautori di una democrazia illuministica e liberale o social-democratica??? E le donne che ruolom hanno???

by Mat

elena ha detto...

Mat, se ancora credi che l'aggressione all'Afghanistan sia scattata a causa dell'11 settembre... allora puoi credere a quasi tutto. Quello è stato solo un pretesto: gli americani avrebbero scatenato la loro pace IN OGNI CASO. L'avevano già pianificato. E questo, ovviamente, non giustifica l'11 settembre - posto che comunque poi ci sono "diverse verità" e ci sarebbe ancora da approfondire "qualche" aspetto su tale data.
Inoltre è ormai risaputo ed ammesso che l'Afghanistan non aveva armi di distruzione di massa: allora? Quanto ai terroristi, se Bush si fosse dato pena di guardare sotto il suo letto, probabilmente ci avrebbe trovato il suo amico Bin Laden... invece di andare a cercarlo dove c'è il petrolio, o gli interessi suoi.
Opinioni? Può essere - ma non solo mie. E alcune cose sono - che ti piaccia o meno - realtà. Per chi è disposto a vederle, beninteso! :)

Anonimo ha detto...

Elena mi sa che confondi l'afghanistan con l'iraq. Intanto per la storia e anche per chi "vede" senza paraocchi, ciò che conta è causa-effetto. E' certo che dall'afghanistan sia partita l'azione dell'11 settembre 2001. Non è assolutamente certo che l'attacco USA sarebbe stato sferrato senza quella piccolissima provocazione.

Evidentemente i fatti non interessano questo popolo, ma le opinioni tanto.

Stando a quello che "pensate" la guerra preventiva l'avrebbe inventata l'afghanistan.

E poi il petrolio in afghanistan .......dai....lì ci sono solo capre e pietre.

by Mat

elena ha detto...

OPS! E' vero, ho fatto un po' di confusione... a mia parziale scusante posso dire che non sto bene. Potrei anche cancellare e/o modificare il commento, ma poi o cancello pure il tuo sottostante, Mat, oppure non si capirebbe più che diavolo dici... quindi lascio tutto così (tanto per fortuna non ho mai detto di essere perfetta).
Resta il fatto che la "piccolissima provocazione" (!!! parole tue) dell'11 settembre non è così sicuro che sia stata frutto della mente perfida dei talebani E BASTA... e non perché lo dico io: fior di personalità hanno avanzato dubbi e rilevato incongruenze sulla ricostruzione ufficiale (tra tutti: William Rodriguez,guardiano delle twin towers, elogiato e decorato dalle autorità per l'aiuto dato dopo l'"attacco" e la denuncia circostanziata fatta nel libro "11 settembre: Bush ha mentito" editori riuniti, scritto con/dal suo avvocato Philip Berg - che non è un avvocatuncolo rampante, per intenderci). Resta il fatto che (dammi il tempo di fare una ricerca, non tengo tutto a memoria) l'attacco all'Afghanistan sarebbe partito ugualmente, checché ne pensi tu. Petrolio o non petrolio. Ma perché tu, che dici di non prendere per oro colato tutto quello che i media di regime propinano, sei disposto a credere alla ricostruzione ufficiale e io, se ascolto le voci fuori dal coro, sono interessata alle opinioni e non ai fatti? A me sembra che adotti due pesi e due misure... poi, per carità: libero di pensarla come ti pare...

Anonimo ha detto...

Car Elena, vedi se dovessi abbracciare solo opinioni, avresti ragione. Purtroppo contano i fatti. Forse gli USA avrebbero attaccato lo Stato di eccellenza di Al Qaeda per favorire i potenti alleati arabi, che temono molto l'integralismo. In questo anche per assicurarsi riconoscenza e petrolio. OK
Ricordati che in Algeria ci sono stati oltre 500.000 morti da parte dei ribelli integralisti.
a Qaeda fà paura, molto, ma è tenuta soprattutto dai paesi arabi moderati.
Tornando al casus belli, l'attacco USA è avvenuto dopo l'atto terroristico di Al Qaeda e Bin Laden.
Le intenzioni, nel diritto, non sono reati.

Ciao Elena
By mat