"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

sabato 20 ottobre 2007

Why not: tolta l'inchiesta al pm De Magistris



La decisione dopo che si è appreso dell'iscrizione di Mastella nel registro degli indagati
"Incompatibilità" per il magistrato del quale il Guardasigilli ha chiesto il trasferimento

De Magistris: "E' la fine dell'indipendenza della magistratura"


CATANZARO - La Procura generale di Catanzaro ha avocato l'inchiesta "Why Not" sul presunto uso illecito di finanziamenti pubblici di cui era titolare il pm Luigi De Magistris. Nell'inchiesta sono coinvolti tra gli altri il presidente del consiglio Romano Prodi e il ministro della Giustizia Clemente Mastella, che ha chiesto il trasferimento di De Magistris. Una notizia che ha preso in contropiede il magistrato che ha appreso la novità dalla stampa. Ancora una volta vengono rese pubbliche a mezzo stampa notizie riservate che riguardano il mio ufficio, le mie indagini, e la mia persona. Ci avviamo al crollo dello stato di diritto, registrandosi la fine dell'indipendenza e dell'autonomia dei magistrati quale potere diffuso".

L'avocazione è stata disposta dal procuratore generale facente funzioni, Dolcino Favi, e sarebbe stata motivata da una presunta incompatibilità di De Magistris legata alla richiesta di trasferimento cautelare d'ufficio che è stata fatta nei suoi confronti da Mastella.

Nel caso specifico sarebbe stata ravvisata una incompatibilità nel procedimento da parte di De Magistris proprio per il coinvolgimento del Guardasigilli. La situazione determinatasi dopo la richiesta di trasferimento, secondo quanto si è appreso, avrebbe dovuto imporre l'astensione da parte del pm. Siccome l'astensione non c'è stata e il capo dell'ufficio non ha provveduto alla sostituzione del magistrato titolare dell'inchiesta, il procuratore generale ha provveduto all'avocazione applicando l'articolo 372 lettera A del codice di procedura penale. La norma prevede l'obbligo per il procuratore generale di disporre l'avocazione nel momento in cui ravvisi una situazione di incompatibilità.

Il procuratore generale ha deciso di valutare la situazione dopo che si è appreso che il ministro della Giustizia è stato iscritto nel registro degli indagati.
Nell'inchiesta, oltre a Mastella e Prodi, sono indagati tra gli altri esponenti politici del centrodestra e del centrosinistra e imprenditori.

(20 ottobre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/politica/mastella-replica/inchiesta-avocata/inchiesta-avocata.html

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3 commenti:

Equo ha detto...

Non so se prevale il disgusto o la preoccupazione. Qualunque forma di democrazia (seppur mutilata come una democrazia delegata) si regge sulla separazione dei poteri. Quando il potere esecutivo pesa sulla magistratura o sull'informazione l'involuzione antidemocratica è già in atto. Che, poi, questo avvenga sotto l'egida di un governoche anch'io ho votato (tappandomi il naso) mi deprime... Dobbiamo andare "a sinistra di Paperino"!

Franca ha detto...

Non sono in grado di giudicare se la motivazione dell'incompatibilità sia giustificata dalle norme, comunque mi sembra un finale annunciato

Anonimo ha detto...

Ragazzi stiamo davanti ad un vecchio copione, di che vi meravigliate? Avete dimenticato il passato?
Ricordo solo che "mani pulite" andò avanti anche grazie all'appoggio dell'opinione pubblica e alla mobilitazione spontanea di cittadini.
Oltre ai Procuratori scomodi hanno scoperto anche i blog (grazie a Grillo).
Tutti nemici del sistema.
Già, apparentamente la novità e che oggi governa la sinistra.
La sinistra ......., ma perchè ridete?

Mat