"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 17 ottobre 2007

Contadini in sciopero della fame a Decimoputzu



DECIMOPUTZU. IN QUESTO PICCOLO PAESE CAGLIARITANO E' INIZIATA LA RIVOLTA SILENZIOSA DI CONTADINI E PASTORI

Ogni giorno, da vent'anni, migliaia di contadini sardi rischiano di perdere tutto, per aver rispettato le leggi. Lo sciopero della fame iniziato il 2 ottobre è il gesto estremo di chi non ha mai avuto voce

06 Ottobre 2007


di Mena Aloia

Maria, Piergiorgio, Omero e Giulio, questi i nomi di 4 contadini sardi che il 2 ottobre hanno iniziato lo sciopero della fame per difendere le loro aziende dalla vendita all’asta.

Non hanno nomi famosi, non sono VIP e pertanto non meritano di certo la stessa attenzione che i media riservano ai personaggi che in Sardegna vanno a passare lì solo qualche giorno ogni anno. Quelle sono le notizie che ripagano.

Maria, Piergiorgio, Omero e Giulio sono solo dei semplici contadini colpevoli di aver fatto delle scelte di indebitamento fidandosi della leggitimità di una legge regionale del 1988.
Non hanno pensato di chiedere, all’epoca, al politico di turno che di certo si sarà vantato del suo operato, se quella legge fosse stata notificata all’Unione Europea.

Come loro, altre 7.500 persone in rappresentanza di altrettante aziende si sono fidate di quella legge regionale, ed oggi 5.000 di esse rischiano il fallimento.
È gente semplice quella che lavora in campagna, è gente che crede al rispetto delle leggi.

Nel dicembre del lontano 1988 nasce la legge regionale n.44 che istituisce, all’art.5, un regime di aiuti sotto forma di mutui a tasso agevolato per favorire la ricostituzione della liquidità di aziende agricole in difficoltà per colpa di circostanze avverse.
Spetta alla Giunta regionale deliberare di volta in volta, a seconda delle necessità, le modalità pratiche di concessione dei mutui. Ciò verra fatto per ben quattro volte.

La prima delibera della Giunta sarda è del 30 dicembre 1988 e riguarda la crisi di mercato nel settore della produzione in serra, la seconda è del 27 giugno 1990 e riguarda le aziende forestali, la terza del 20 novembre 1990 per i cunicoltori, infine nel giugno del 1992 l’aiuto fu esteso a tutti gli operatori agricoli.

Questa volte, però, le cose vengono fatte per bene, così, con lettera del primo settembre 1992, l’Italia notifica alla Commissione Europea la legge regionale n.17 della Regione Sardegna.
L’art. 12 di suddetta legge rimandava, per le modalità tecniche di esecuzione, all’art. 5 della legge n.44/88 della stassa regione, ma mai notificata alla Commissione europea.

Il primo agosto 1994 la Commissione comunica all’Italia l’avvio di un procedimento nei confronti degli aiuti stabiliti dall’art.5 della legge 44/88 ritenendo tali aiuti atti a falsare la concorrenza (art.92 del trattato dell’Unione Europea).

Invitava per tanto l’Italia a presentare proprie osservazioni al riguardo.
L’Italia ci prova per tre volte a convincere la Commissione, ma non ottiene alcun risultato, ogni osservazione viene puntualmente respinta perché incompatibile con i criteri che generalmente vengono applicati da tutti gli stati membri per aiutare le aziende agricole in difficoltà.

Dunque, pur se teoricamente la Commissione può procedere a posteriori alla verifica di compatibilità di una legge con la normativa comunitaria, in questo caso le giustificazioni avanzate dall’Italia sono state così deboli da costringere l’UE a dichiarare ILLEGALI gli aiuti concessi dalla Regione Sardegna in base all’art 5 della legge 44/88 e successive delibere.

L’Italia è obbligata a recuperare presso i beneficiari l’importo dell’aiuto illegittimamente concesso.
Da qui iniziano i guai per Maria, Piergiorgio, Omero, Giulio e tutti gli altri anonimi 5.000.
Quei tassi agevolati servivano proprio per far fronte a gravi problemi di liquidità, richiedere il rimborso di quanto illeggittimamente ottenuto, ma non certo per colpa loro, non poteva che diventare l’inizio, prevedibile, della fine.

Mercoledì 3 ottobre 2007, l'assessore regionale dell'Agricoltura Francesco Foddis tiene a precisare che «L'indebitamento delle aziende agricole è la vertenza più grave del comparto ed è per questo che deve avere una risposta anche dal Governo nazionale. La Regione lavora ogni giorno per trovare soluzioni, ma deve essere chiaro a tutti che la controparte sono gli istituti di credito, che fino a oggi, pur convocati a più riprese per risolvere la vicenda, non hanno mai voluto firmare un accordo».

Ecco individuati i cattivi: le banche.
La politica distratta, che ignora ancora una volta il corretto iter di una legge, può dichiararsi innocente e del tutto estranea ai fatti.


Mena Aloia

fonte: http://www.teatronaturale.it/articolo/4003.html

vedi anche: blog di Beppe Grillo, Decimoputzu, Italia

- http://www.sovranitalimentare.net/- http://www.soccorsocontadino.eu/

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COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO DI LOTTA

Decimoputzu (CA), 03.10.07 Nei giorni scorsi, già da martedì, si era aggiunta allo sciopero della fame Maria Pau anch’essa contadina a Uta. Semplicemente, come accade nella concitazione delle mobilitazioni, il suo nome non era comparso nei comunicati ufficiali. Così, mentre Maria Bonaria Pani alterna la dialisi con lo sciopero della fame, il comitato è al lavoro per preparare l’incontro alle 12 con il Prefetto di Cagliari e le iniziative previste per il pomeriggio di oggi e la mattina di domani. Nel mezzo dell’incontro del comitato che ha deciso un appello a tutti i movimenti sociali e democratici sardi, arriva nella sala consigliare occupata Lucio Murroccu e racconta quello che è appena avvenuto al tribunale di Cagliari.

Questa mattina era prevista l’udienza per la vendita all’asta di parte dei beni della sua famiglia di agricoltori. La famiglia Murroccu ha, da sempre, le terre a Masainas a tre chilometri dal mare. La vendita all’asta è stata richiesta dal Banco di Sardegna in forza di un credito che vanta per effetto dell’applicazione della legge regionale 44/88 (la famigerata legge regionale dichiarata illegale dalla UE). L’asta era partita da un valore di 8.700 €.

Come è consuetudine in questi casi Lucio e la sua famiglia si erano attrezzati per "ricomprare" all’asta i beni , Valentina Murroccu aveva avanzato un’offerta di 10.500 Euro e tutto sembrava andare verso un esito non traumatico. All’ultimo momento, inaspettatamente per la famiglia Murrocu ma, purtroppo, come accade sempre più spesso, si è inserito nell’asta uno "sciacallo" (così lo chiamano i contadini del comitato di lotta) che ha offerto poco più di 13.000 Euro aggiudicandosi l’asta.

Così, per 13000 € questa mattina sono stati venduti all’asta beni di una famiglia contadina che valgono sul mercato circa 100 mila Euro. Sono stati venduti terreni e fondi agricoli, diventati in questi ultimi mesi edificabili, in un’area a vocazione turistica a due passi da quelle coste della Sardegna sempre più esposte alla speculazione e per la cui tutela tanti cittadini si stanno battendo.

Il comitato di lotta si organizza: coinvolge il soccorso contadino e prepara l’opposizione in sede legale alla vendita ma, soprattutto, si prepara ad organizzare la resistenza per impedire, se non ci fosse altra soluzione, l’ingresso nella terra ai nuovi acquirenti.

Chi compra per un tozzo di pane le terre vendute all’asta dei contadini deve sapere che compra anche la loro rabbia e la loro determinazione.

GIU’ LE MANI DALLE AZIENDE SARDE. Così si conclude l’assemblea mattutina ed ognuno torna al lavoro. C’è da fare molte cose e, soprattutto da decidere entro stasera come estendere, rafforzare e proseguire la mobilitazione. Lucio Morruccu rimane con il Comitato in mobilitazione, mentre la delegazione torna dall’incontro con il prefetto di Cagliari: porta l’impegno a sollecitare il governo Regionale e quello Nazionale a rispondere positivamente alla richiesta di lavorare urgentemente al blocco delle vendite all’asta.

Comitato di lotta dei contadini e dei pastori esecutati

Altragricoltura Foro Contadino Sardegna

Soccorso Contadino Sardegna

Mail: sardegna@altragricoltura.net

Per contatti telefonici:
Riccardo Piras 3477971120
Giorgio Matta 339682448

CG



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"SOLLEVIAMOCI" SI UNISCE IDEALMENTE ALLA LOTTA!.
INVITIAMO CHIUNQUE LEGGA A SOSTENERE DECIMOPUTZU CON MESSAGGI DI SOLIDARIETA', DA INVIARSI TRAMITE INDIRIZZO MAIL PUBBLICATO SOPRA
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5 commenti:

Val ha detto...

Beninteso,non sono per nulla contento,ma quante conferme alle mie tesi!
Rido di questi imbecilli che parlano di nuove carità e nuove solidarietà,di casa socialista europea in un'Europa del potentato economico ,senza nulla di sociale: usurpata ai popoli.
La giustizia irrisa,fatta a pezzi dai legislatori di turno,imbecilli e servi del sistema marcio.
E intanto a grandi passi si avvicina la resa dei conti, senza bandiere e senza ideali.
Non troveranno più nessuno a difenderli,se non qualche povero stolto,quando la grande massa della miseria,incurante di ogni legge e stanca di essersi scontrata contro se stessa, capirà dove dovrà rubare e razziare. Allora per loro sarà il principio della fine.
Cadranno le loro roccaforti e sarà la fine della civiltà conosciuta.
Ancora una volta Roma brucerà e i nuovi barbari,resi invincibili dai patimenti,dilagheranno e allora,ciò che non è riuscito a fare una bomba,farà l'uomo.
Con buona pace del Creatore.
:(
Val

Equo ha detto...

A fora sos italianos! :-)

Anonimo ha detto...

NAPOLITANOOOOOOOOOOO!!!!!!!
PRESIDENTEEEEEEEEEE!!!!!!!!!
la spendiamo una parola, anche se inutile?
Val come Robespierre?
E se i sindacati, comunione e liberazione, i piccoli comunisti, i cristianucci democratici andassetro a Decimoputzu, anzichè andare sempre ad Assisi?

Mat

Val ha detto...

Perchè un giretto nel Sulcis no?
Per il resto amavo molto di più Danton,che Robespierre ,Marat o Saint Just e poi considero la rivoluzione francese l'unica che è riuscita a tramandare qualcosa ai posteri grazie a quelle tre paroline famose.
Le altre a cominciare da quelle tragicomiche messicane a parte Zapata e forse lo stesso Villa, hanno prodotto poco o nulla e a parte il famoso assassino che prima ha fatto fuori Lenin e poi i suoi successori che lo stesso aveva designato(Kirov e Trotskiy).
uno che è riuscito a trasformare l'idea socialista,per sua natura internazionale,in NAZIonale socialiSTA ,inficiando il "proletari di tutto il mondo unitevi"non è stato certo personaggio di poco conto nel distruggere il sogno socialista.
Certo ,in seguito anche altri hanno dato il colpo di grazia allo stesso ideale,da posizioni molto più moderate e in piena democrazia,ma almeno questi non si sono mai spacciati per rivoluzionari e a quanto pare non erano i soli malfattori visto il livello di degrado che ha raggiunto la politica italiana nel suo insieme.
Io la vedo nera caro Mat!
Nella nostra società del consumismo,con i costi del greggio al barile che lievitano ogni giorno verso la fatidica quota 100,l'orizzonte non può essere che cupo.
A meno che non splenda il sole dell'avvenire del piddista Mirabelli:)
Che cagata le sfide di un mondo che si sta autodistruggendo affidate ai comici più in auge del momento.
E dall'altra parte mica la Merkel o Sarkozy ma Silvietto nostro!
Godo.
Val

seserla ha detto...

rivolgetevi ad un legale, per raggiungere tassi del 25%/27% la banca ha applicato l'anatocismo, e l'anatocismo è oramai illegale anche se banche continuano ad applicarlo sino a quando non gli piovono denunce sulla testa! precetti e pignoramenti si possono fermare e con essi va da se anche le aste di vendita giudiziaria, ma se non vi muovete la banca continuerà a fottersene degli scioperi della fame, dovete arrivare al loro livello, dovete incularveli sul loro stesso piano!
in bocca al lupo