"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 15 ottobre 2007

Mafia: la Procura chiede 8 anni per Cuffaro



Otto anni di reclusione per aver rivelato notizie delicate e favoreggiamento.

E' questa la richiesta del procuratore di Palermo nei confronti del presidente della Regione Salvatore Cuffaro. Gli avvocati del governatore della Sicilia hanno chiesto la remissione del processo.


La condanna a otto anni di reclusione nei confronti del presidente della Regione Salvatore Cuffaro, imputato di favoreggiamento a Cosa Nostra e rivelazione di notizie riservate, è stata chiesta dal procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone, a conclusione della requisitoria nel processo alla "talpe della Ddda" in corso di svolgimento a Palermo. I difensori di Cuffaro hanno chiesto la remissione del processo per "legitima suspicione", in seguito alle polemiche sorte all'interno della Procura sul capo d'imputazione nei confronti del Governatore.

IL PROCURATORE. "Questa requisitoria è stata basata su rigorose valutazioni delle risultanze processuali", ha detto Pignatone, prima di formulare le richieste. La sua presenza in aula, stamane, al fianco dei pm Maurizio De Lucia e Michele Prestipino, è stata letta come la volontà di sostenere le loro valutazioni sui profili della contestazione di reato mossa nel processo al governatore siciliano Salvatore Cuffaro, dopo l'ennesima divergenza sorta in Procura nei giorni scorsi. Pignatone ha aggiunto: "Questo è stato definito il processo alle 'talpè - ha detto - ma questa definizione è riduttiva. Questo processo ha svelato alcuni aspetti strategici e vitali per Cosa nostra, facendo emergere il coacervo di interessi illeciti che hanno accomunato mafiosi, imprenditori, professionisti ed esponenti delle istituzioni, compresi rappresentanti politici".


15/10/2007 16:30

fonte: http://www.unionesarda.it/DettaglioUltimora/?contentId=14592

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

La presunzione di innocenza non si deve negare a nessuno, quindi aspetterò al sentenza definitiva per fare commenti sulla vicenda di Cuffaro, vedremo come andrà a finire…
Quel che è certo è che la Mafia ha cambiato aspetto, non è più quella di campagna e dei “pizzini” di Provenzano, adesso è quella dei colletti bianchi nei palazzi…

salpetti.wordpress.com

Franca ha detto...

Concordo che fino a che vale il principio della presunzione d'innocenza, questo deve valere per tutti.
Ma la Sicilia si libererà dalla mafia solo quando (se mai lo saranno) sciolti i legami che legano la mafia alla politica

Val ha detto...

Giusto!
Innocenti finchè non si è colpevoli.
Per i pizzini credo invece che stiamo parlando di uno specchio per le allodole.
Raccontano gli antenati di un prefetto,tale Mori, mandato in Sicilia che prese uno ad uno quasi tutti i paesi preda della mafia giunto a Gangi ,se non erro, arrivò la telegrafata del Duce( o chi per lui) che gli diceva-intimava -ordinava di rientrare perchè i mafiosi si erano "iscritti"tutti al PNF giungendo a Roma e senza bisogno di marce o rivoluzioni.
La stessa sorte toccò poi alla DC e poi, e poi, e poi, e poi e poi....possiamo scrivere quel che vogliamo ma i poteri rimaranno nelle mani di queste tre classi imperanti fino a che si distruggeranno da soli,finendo come Roma e gli antichi imperi.
Del resto a me sembra che ci stiano riuscendo benissimo, se la natura bistrattata e i lavavetri barboni e fastidiosi sono così considerati.
Ah :come difficile restare onesti!
Suerte
Val