"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 16 ottobre 2007

Welfare: Governo e sindacati di nuovo al tavolo. O no?



«Il governo si è impegnato a rivedere il testo approvato in Consiglio dei ministri nelle parti che non corrispondono al protocollo che abbiamo firmato e che milioni di lavoratori e pensionati hanno votato». Lo dichiara il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, al termine del vertice tra governo e sindacati. «Abbiamo due giorni di tempo - spiega - per verificare che questo avvenga e giovedì mattina», in occasione del direttivo unitario delle parti sociali, «daremo una valutazione complessiva se questo impegno del governo si è trasformato in realtà».

Il premier Romano Prodi, intanto, ha rassicurato sul fatto che quelle al Protocollo sono «variazioni marginali rispetto a un impianto corposo di un disegno di legge che, una volta approvato dalle Camere, migliorerà decisamente le politiche del lavoro di questo paese».

E quindi il Presidente del Consiglio ha invitato a colazione i leader di Cgil Cisl e Uil: al termine della riunione, ha riferito Raffaele Bonanni, «il Governo ha compreso bene, e ha detto che vi sarà il rispetto integrale dell'accordo» e quindi «entro le prossime 48 ore vi saranno limature: noi attendiamo fiduciosi - ha aggiunto il leader della Cisl - in quanto noi giovedì avremo gli esecutivi unitari e lì daremo conto ai nostri dirigenti».

A quel punto, ha detto Epifani, «decideremo che fare». Angeletti ha poi aggiunto che il governo si è assunto l'impegno di approvare il protocollo con la finanziaria.

Dal Governo sembrano arrivare segnali rassicuranti: lunedì il premier si è detto «ottimista» sulla chiusura definitiva della trattativa sul welfare. «I punti di approfondimento sono rimasti pochi e derivano dal lavoro meccanico di traduzione di un accordo in un disegno di legge», ha ribadito pur osservando che «ci sono effettivamente aspetti minori da chiarire. Ma - ha aggiunto - avendo fatto 999 si farà pur 1.000».

E dopo aver incontrato i sindacati, il ministro del Lavoro Cesare Damiano ha precisato che «le osservazioni avanzate riguardano il tema della trasposizione, se esistono dei margini di ambiguità provvederemo a modifiche. Da parte nostra ferma volontà politica a rispettare il Protocollo», ha aggiunto sottolineando che non c'è comunque alcuna marcia indietro da parte dell'esecutivo.

«Ascolteremo tutte le parti», ha poi aggiunto Damiano. Confindustria non è stata ancora ufficialmente convocata a Palazzo Chigi ma i contatti sono proseguiti. In mattinata infatti ci sarebbe stato un incontro «tecnico-informale» tra lo stesso Damiano e il direttore generale di viale dell'Astronomia Maurizio Beretta.

Pubblicato il: 15.10.07
Modificato il: 16.10.07 alle ore 10.43

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=69724



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I sindacati richiamano il governo al rispetto degli impegni presi sul protocollo
Ma il ministro dei Trasporti esclude che il testo venga modificato in questi giorni

Welfare, Bonanni minaccia lo sciopero


La sinistra radicale: no a nuovo passaggio Cdm


ROMA - I sindacati si mostrano soddisfatti delle assicurazioni ricevute dal governo nell'incontro di ieri, ma minacciano di ricorrere allo sciopero se non si tornerà alla versione originale del protocollo sul welfare. Al tempo stesso, il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ha escluso che ci sia "un nuovo passaggio del pacchetto welfare in Consiglio dei ministri". Pertanto le modifiche apportate la scorsa settimana rimarrebbero nel testo che verrà sottoposto al Parlamento, e non verrebbero nuovamente esaminate nel Consiglio dei ministri di mercoledì. Oggi sulla questione si pronuncerà sicuramente anche Confindustria, dopo l'incontro con il governo.

Per il leader della Cisl Raffaele Bonanni "una cosa così rilevante che ha impegnato più di 5 milioni di persone suscita molta apprensione, ma se le cose andranno bene, come io spero, non potrà che esserci soddisfazione. Se andranno male, invece, su una cosa su cui abbiamo lavorato, operato e impegnato così tanta gente è chiaro che a quel punto ci sarà una reazione".

La reazione, ha chiarito, non potrà che essere lo sciopero. Alla domanda se Cgil, Cisl e Uil potrebbero dichiarare una mobilitazione già nella riunione degli Esecutivi unitari giovedì Bonanni ha infatti risposto: "L'ombrello ce lo abbiamo nel deposito, lo apriremo solo se piove. Se dovesse piovere lo apriremo giovedì. Ma da quello che mi pare, per ora, il cielo è sgombro".

E tuttavia il ministro Bianchi, intervenuto a margine di un convegno organizzato dall'Udeur sulle nuove pene per i reati stradali, ha detto: "Il pacchetto è stato approvato in Consiglio dei ministri e il presidente Prodi ora può andare avanti e successivamente decidere. Io non ho alcun sentore di ripensamenti e men che meno di ulteriori passaggi in Consiglio dei Ministri".

Dello stesso parere il ministro dell'Ambiente Alfondo Pecoraro Scanio: "Poiché hanno parlato di errori materiali, li correggeranno, ma mi sembra strano un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri. Il tema è in mano al Parlamento; il governo, se deve, faccia emendamenti. Eventualmente saranno questi a essere visti in Consiglio dei ministri". Nel merito, Pecoraro però ammonisce: "'Sui contratti a termine non si può tornare indietro. Nel programma di governo è scritto chiaro come il sole che ci dev'essere un limite al precariato".

Si dichiara tranquillo sull'esito della vicenda il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che sul suo blog scrive che sul pacchetto welfare è stato raggiunto "un accordo sostanziale" e oggi "chi recita la parte dell'insoddisfatto lo fa per accontentare gli iscritti di questo o quel sindacato, di questa o quella corporazione".

Mentre il capogruppo Prc alla Camera Gennaro Migliore ribadisce l'impegno del partito a modificare alle camere il testo normativo che traduce il protocollo sul welfare: "Vogliamo che siano modificati alcuni punti sulla precarietà e sulle pensioni per chi ha svolto lavori usuranti. Si tratta di requisiti di giustizia sociale. Rispettiamo i sindacati ma è il Parlamento a fare le leggi ed è sovrano".

(16 ottobre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/economia/conti-pubblici-56/welfare-16/welfare-16.html

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1 commento:

Franca ha detto...

Sindacati che brontolano se viene migliorato un accordo per i lavoratori e chiedono ai politici di non invadere il campo?
Siamo alla pura follia!
Secondo loro la sinistra dovrebbe abbondare il principio della difesa dei lavoratori?
E cosa dovrebbe fare, allearsi coi padroni?