"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 1 ottobre 2007

Welfare, fischi e contestazioni a Mirafiori

Volantinaggio davanti ai cancelli di Mirafiori
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Fischiato un delegato che si era dichiarato favorevole al protocollo
Il leader di Confindustria: "Manovra va nella giusta direzione ma vanno detassati i salari"


Montezemolo insiste: "Nessuna modifica"
Prodi: "Troverò una sintesi tra le varie posizioni". E Giordano apprezza l'apertura
Ma Mastella avverte: "Se salta il pacchetto salta anche il governo"



ROMA - Mentre a Mirafiori si tengono tese assemblee di lavoratori, l'accordo sul welfare continua a scuotere il mondo politico ed economico. I metalmeccanici fischiano i sindacalisti che illustrano il sì al referendum, sull'altro fronte Luca Cordero di Montezemolo è netto: "Non ci sono margini per cambiare il protocollo", dice il presidente di Confindustria. Che prosegue dicendo che le norme della Finanziaria vanno "nella giusta direzione", ma che andrebbero anche detassati i salari. Intanto Romano Prodi è fiducioso: "Tutte le volte sembra che debba andare male e invece va bene. Credo che anche questa volta si metterà bene", assicura.

Poco più tardi, fonti di Palazzo Chigi integrano il ragionamento del premier: "Il protocollo sul Welfare sarà portato così com'è al Consiglio dei ministri del 12 ottobre per essere approvato - spiegano - poi andrà alle Camere che saranno chiamate a giudicarlo. Ma l'auspicio del governo è che venga approvato per evitare l'entrata in vigore della norma precedente, lo scalone".

Giordano apprezza. Ecco le parole del segretario di Rifondazione comunista: "Cogliamo positivamente la disponibilità del presidente del Consiglio, Romano Prodi, a un confronto democratico sul tema del risarcimento sociale al lavoro dipendente, della riforma del welfare e della lotta alla precarietà",. commenta. E sui referendum nelle fabbriche: "Mi aspetto che i lavoratori votino liberamente, ma mi auguro che si rendano conto di come sia un protocollo attento ai diritti dei più deboli", conclude.

Mastella punta i piedi. Il guardasigilli è netto: o passa il welfare o salta tutto. "Se c'è il protocollo sul welfare allora vuol dire che c'è il governo - attacca - se non c'è il protocollo sul Welfare allora vuol dire che non c'è il governo". E dall'opposizione il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, è sostanzialmente daccordo con lui: la maggioranza, dichiara, "sta dando uno spettacolo poco edificante. Il nostro auspicio è che l'accordo di luglio sia rispettato"

Il giudizio di Montezemolo. Sul fisco e la riduzione delle tasse alle imprese e cioè "sullo sviluppo e la crescita del Paese si è andati sulla strada giusta". Così il presidente di Confindustria, commentando il varo della Finanziaria. "Non parlo del Governo in sè - precisa - ma dei singoli provvedimenti". E poi: "I lavoratori sono quelli che contribuiscono di più insieme alle imprese, pagano regolarmente le tasse in busta paga e non evadono. Credo che una forte riflessione sulla detassazione di quello che è lo stipendio in busta paga sia necessaria da fare. Credo che bisogna cominciare a restituire con meno tasse in busta paga le tasse a chi le paga regolarmente come i lavoratori".

A Mirafiori "assemblee calde". Le assemblee a Mirafiori si svolgono in un "clima caldo anche se civile", con molti fischi e qualche applauso. Gli interventi del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, e di Morena Piccinini della segreteria nazionale della Cgil sono stati accolti con qualche contestazione. Angeletti minimizza: "Un'assemblea molto buona, i lavoratori ci hanno ascoltato e ci sono stati molti interventi, ovviamente c'è una nutrita schiera di promotori per il no". Anche i lavoratori che hanno accettato di commentare l'assemblea con i giornalisti ridimensionano la portata delle contestazioni: "Ci siamo fatti sentire, i fischi non sono mancati, ma abbiamo anche voluto ascoltare per capire le ragioni di certe scelte".

Bertinotti: "Partita ancora aperta". Il presidente della Camera insiste: "Da osservatore mi pare che la partita sia aperta, non essendo un giocatore non tocca a me dire come e dove". Bertinotti dice poi di apprezzare il richiamo del presidente della Repubblica Napolitano, che ha chiesto una riforma delle leggi di bilancio e ha definito "una grave prassi" l'abuso del voto di fiducia.

Bonino e Dini: "Protocollo indiscutibile". "Il pacchetto è già stato discusso e già accettato da tutte le parti sociali. Adesso non può essere rimesso unilateralmente in discussione", afferma il ministro del Commercio internazionale e Politiche europee, Emma Bonino. E Lamberto Dini: "Noi ci atteniamo alle parole di Romano Prodi: è immodificabile. E noi appoggiamo il presidente del Consiglio su questa sua determinazione".
(1 ottobre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/economia/conti-pubblici-51/assemblee-sindacali/assemblee-sindacali.html

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1 commento:

Franca ha detto...

Qui mi sembra che ognuno interpreti le parole dell'altro a suo piacimento, ma sarà bene che il Governo ascolti il popolo che l'ha eletto.