"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 21 ottobre 2007

È guerra aperta nel Kurdistan



L'artiglieria turca cannoneggia
Agguato del Pkk: uccisi 15 soldati



Quindici soldati turchi uccisi, altri quindici feriti e dieci dispersi sono il bilancio di un'imboscata compiuta nella notte tra sabato e domenica dai separatisti curdi del Pkk nella regione montuosa sudorientale turca di Hakkari, che confina con Iraq e Iran. Lo hanno riferito fonti della sicurezza turca. L'imboscata, nei pressi del villaggio di Daglica, ha scatenato la reazione dei militari di Ankara e i combattimenti sono ancora in corso, hanno aggiunto le fonti.

I guerriglieri hanno attaccato il reparto dell'esercito, di stanza vicino alla città di Yuksekova nella provincia di Hakkari, con armi pesanti: lo riferisce l'agenzia di stampa turca Anatolia. Diversi soldati sono rimasti feriti nell'attacco. Ankara ha sollecitato l'intervento del governo degli Stati Uniti e dell'Iraq per dare la caccia ai ribelli che lanciano attacchi in Turchia dalle basi nell'Iraq settentrionale.

Domenica mattina, l'artiglieria turca ha bombardato alcuni villaggi nel Kurdistan iracheno, forse in risposta all'attacco della notte. Lo riferisce l'agenzia irachena Aswat al-Iraq. Citando fonti della guardia di frontiera del Kurdistan, l'agenzia ha precisato che i bombardamenti d'artiglieria turchi si sono protratti per due ore, dalle 06:00 alle 08:00 locali (dalle 04:00 alle 06:00 in Italia). Secondo le stesse fonti, almeno 85 colpi di mortaio sono stati sparati dall'artiglieria turca contro i villaggi di Shransc, Aflah, Pirla, Ghelib Basaga, Nesdur e Risa, nella provincia di Zako, e contro i villaggi di Qawa Qar, Beit Qar, Stinadar, Matin, Nirua e Rikan, nella provincia di Al-Amadia. Abitanti di Nesdur hanno riferito che il ponte pedonale del loro villaggio è stato completamente distrutto nel bombardamento. L'altra agenzia irachena Nina, citando fonti curde, ha dal canto suo riferito di voci - prive di conferma ufficiale - secondo cui truppe turche sarebbero penetrate in alcuni punti al di là della frontiera con il Kurdistan.

Sabato, il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che il suo Paese si aspetta che gli Stati Uniti intraprendano azioni contro il Pkk, ma prenderà provvedimenti autonomi in caso contrario. Il Parlamenti turco ha recentemente autorizzato l'esercito a penetrare nelle aree curde dell'Iraq per combattere i separatisti. Ma Washington e Baghdad sono contrari a ogni iniziativa unilaterale della Turchia, nel timore che il nord dell'Iraq - l'unica zona stabile del Paese - possa diventare una nuova zona di guerra.

Secondo una non meglio precisata "fonte diplomatica turca" citata dall'agenzia Ansa, con il nuovo attacco il Pkk «mira a provocare un intervento turco in Nord Iraq ed a legare la lotta separatista dei ribelli curdi di Turchia del Pkk con i curdi nordiracheni, prima che gli Usa e Baghdad, per prevenire un intervento turco, convincano questi ultimi a mollare il Pkk». «Tutto lascia pensare ad un attacco deliberato del Pkk per provocare un intervento turco. Il Pkk probabilmente teme che il tempo lavori per Ankara che, forte della credibilità della sua minaccia di intervento, sta cercando, con qualche successo iniziale, di convincere gli americani ed il governo di Baghdad ad agire contro i campi del Pkk, inducendo anche i curdi nordiracheni ad unirsi a loro» - afferma la fonte.


Pubblicato il: 21.10.07
Modificato il: 21.10.07 alle ore 12.46

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=69906

...

1 commento:

Franca ha detto...

Ancora destabilizzazione nella regione...