"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 11 giugno 2007

Spiati per strada, bufera su Google



Di ANNA MASERA

«Sorridi, sei su Google». La fotografia di una ragazza immortalata mentre sale in auto su una strada di San Francisco, con il tanga lasciato scoperto dai jeans mentre lei si piega per sedersi, sta facendo il giro del mondo grazie a «Street View», il nuovo sistema digitale che mostra sulle mappe satellitari di Google Earth le strade ad altezza d’uomo: immagini dettagliate in grado di cogliere ignari cittadini in situazioni talvolta imbarazzanti, che stanno scatenando una rivolta tra le associazioni per la difesa della privacy contro lo spettro del Grande Fratello. «Con l’opzione Street View gli utenti possono letteralmente muoversi per le vie di una città, controllare ristoranti, negozi e segnali stradali» recita il sito Web del motore di ricerca più popolare al mondo, che per ora ha messo a punto questo servizio solo per alcune città statunitensi. Ma per i paladini della riservatezza una tecnologia così sofisticata, che fotografa da vicino scene di strada, consente anche di osservare i passanti ignari, immortalati in momenti di vita quotidiana loro malgrado.

Il nuovo servizio integra foto dettagliate nelle immagini panoramiche di San Francisco, New York, Las Vegas, Denver, Miami, e tutta la Silicon Valley californiana. Per farlo Google ha usato una flotta di camioncini attrezzati con fotocamere speciali: ha così raccolto immagini a 360 gradi in pochi mesi. Intende aggiungere altre aree al menu molto presto e aggiornare le immagini regolarmente. Così capita che si vedano uomini che urinano negli angoli o studentesse che prendono il sole sul prato. C’è un’immagine di un uomo che scavalca un cancello. Ci sono gruppi di persone che entrano in un negozio porno. Una coppia si abbraccia sul marciapiede, un’altra è intima alla fermata dell’autobus. C’è chi si è lamentata di aver visto distintamente il proprio gatto seduto sul davanzale: non è difficile immaginare che al suo posto ci poteva essere la padrona di casa in deshabillé. Che dire dell’omosessuale non dichiarato ripreso nel quartiere Castro di San Francisco, noto ritrovo gay, e trasmesso in mondovisione su Google? La direttrice di una clinica per aborti a Miami è preoccupata per una foto che mostra manifestanti davanti alla sua porta. «Preferirei che la sostituissero, ho provato a contattare Google ma non è facile» ha dichiarato Elaine Diamond. Un senzatetto seduto con un cane sull’angolo di una strada pare sia morto, da quando è stata scattata la sua foto. Un paradosso che ha spinto la rivista Wired a chiedere ai suoi lettori di votare per le «migliori foto urbane inconsapevoli». A onor del vero Google collabora con i ricoveri per le donne e i bambini maltrattati e risponde alle lamentele togliendo o rimpiazzando le immagini denunciate: «Pubblichiamo foto scattate solo su proprietà pubbliche, che non hanno nulla di diverso da quello che chiunque può fotografare e vedere camminando per strada». Ma è vero se vedi l’immagine per qualche minuto e poi scompare, o se è un’immagine casuale scattata da un telefonino: non lo è se è archiviata sistematicamente e chiunque grazie allo zoom digitale può analizzarne i dettagli come col telescopio. Che cosa succederà quando la tecnologia che permette il riconoscimento dei volti renderà facile l’identificazione? A quando i video dal vivo? Per i fans di Google Street View, contenti di poter esplorare luoghi che vorrebbero visitare, alla lunga la maggiore trasparenza creata da questo genere di servizi potrebbe portare a cambiamenti nei valori sociali.

«Le aspettative della gente cambieranno» sostiene Joe DiPasquale, fondatore di CollegeWikis, che crea programmi per siti come MySpace e Facebook: più trasparenza c’è per tutti, più la gente accetterà i difetti degli altri: «Sarà tutto meno scioccante. E’ un’accelerazione dell’accettazione dell’umanità». Secondo questo modo di vedere, l’azienda privata Google sta contribuendo alla creazione di una società trasparente. «E’ una buona cosa, perchè significa che il governo non sarà in totale controllo dei dati di sorveglianza pubblica». Quasi dieci anni fa lo scrittore di fantascienza David Brin sosteneva che il modo migliore per prevenire l’abuso di tecnologia della sorveglianza da parte del governo era di sorvegliarlo a sua volta. Nel romanzo 1984 di George Orwell, lo Stato aveva il monopolio sulle tecnologie della sorveglianza. Chissà: se i personaggi di Orwell avessero avuto queste tecnologie, forse la storia sarebbe andata diversamente. O no?

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INFOGRAFICA Sorridi, sei su Internet

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fonte: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=2511&ID_sezione=38&sezione=New

2 commenti:

Piper ha detto...

Puff che fesseria! :)
E' ovvio che le immagini delle persone possono essere eliminate, i volti oscurati, etc. E' un errore che non l'abbiano già fatto in partenza, ma la cosa non costituisce un pericolo.

Piper ha detto...

Ci tengo a dire che il fatto che Google ci faccia una foto è il male minore... Grazie ai suoi innumerevoli servizi può raccogliere una serie infinita di informazioni su noi... Ad esempio tramite blogspot Google sà benissimo qual è il mio pensiero, quello di Edgar, Elena... :)