"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 17 giugno 2007

Un esercito di italiani fra i turisti del sesso



Riaperto il sito che promuove la Giornata dell'Orgoglio Pedofilo. Ha semplicemente cambiato indirizzo.
Vi proponiamo un articolo di approfondimento sul turismo sessuale che vede come vittime i bambini.
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17/6/2007 (8:26)

L’identikit del maniaco«Fra i 30 e i 50 anni professionista o imprenditore»
di FABIO POLETTI


Hanno tra i trenta e i cinquant’anni, una famiglia affettuosa, quasi sempre dei figli, un lavoro spesso appagante. Sono professionisti, medici, architetti, imprenditori, insegnanti. A caccia sul Web Sono i turisti sessuali italiani, ottantamila uomini secondo la prima stima elaborata sulla base di dati dell’Interpol e dell’Unicef, che ogni anno volano in Sud America o nel Sud Est Asiatico per comperare prestazioni sessuali da minorenni, troppo spesso bambini e bambine di pochi anni.

«Le prime informazioni sulle mete internazionali più ricercate girano su Internet, dove ci sono 4 milioni di pagine web a carattere pedopornografico a cui accedono due milioni di persone l’anno», dà l’allarme Daniela Bernacchi, direttore generale per l’Italia della ong internazionale Intervita che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione internazionale contro il turismo sessuale. In testa alla classifica dei consumatori di sesso a pagamento con minori ci sono gli americani. Seguono i canadesi, i giapponesi e gli europei. In crescita sono le donne, soprattutto del Nord Europa, meta più ambita i Caraibi, un fenomeno troppo recente per finire nelle statistiche elaborate dall’Interpol e dall’Unicef. Reti illegali «In Olanda ci sono reti illegali nascoste dietro a finte associazioni di adozioni a distanza», raccontano ancora da Intervita, l’ong che ha raccolto nel volume «Vite invisibili» una dettagliata ricerca a livello internazionale sui 10 milioni di minorenni sfruttati sessualmente, che portano nelle tasche di chi gestisce il traffico 12 miliardi di dollari l’anno, con un volume d’affari di poco inferiore al commercio di droga o alla vendita di armi. Contro lo sfruttamento sessuale dei minori nel mondo si fa poco e si può poco.

Gianluca Prisco, il magistrato milanese che ha fatto condannare a 14 anni di carcere il pedofilo veronese Giorgio Sampec che comperava «tatine» in Thailandia, ammette che le difficoltà sono enormi: «Ai turisti sessuali si applicano le stesse sanzioni che per i pedofili. Il reato è perseguibile anche se è commesso all’estero. Alla difficoltà di raccogliere prove aggiungiamo la scarsa collaborazione delle autorità locali». In alcuni Paesi, secondo l’Interpol, la diffusione del turismo sessuale è in aumento perché la legislazione è carente e le forze dell’ordine sono compiacenti.


In Cambogia il turismo sessuale è in crescita del 34%, in Honduras, Nicaragua e Salvador sono oltre 170 mila le vittime minorenni di abusi, in Guatemala non è reato, in alcune regioni dell’India la maggiore età si raggiunge a 12 anni, in Bangladesh e in Pakistan a 14, nelle Filippine e in Costa Rica sono perseguiti i crimini sessuali solo contro i minori di 12 anni, in Nicaragua solo se il minore è sotto i 14. Nei Toy bar di Bangkok o di Phuket un rapporto di un quarto d’ora può costare 10 dollari. Alla bambina vanno 30 centesimi. Nel Sud Est Asiatico le tariffe vanno dai 40 ai 50 euro.

Spesso sono le stesse famiglie a vendere i propri figli per fame. Nel Sud Est Asiatico 80 dollari al mese sono considerati un reddito ambito. La presenza di organizzazioni militari stranieri sul territorio non sempre disincentiva i traffici. Secondo l’Onu, nel 50% dei Paesi dove sono insediate forze di pace aumenta la prostituzione infantile.

La promiscuità sessuale si accompagna sempre alla diffusione di malattie. In Honduras ci sono 40 mila persone contagiate da Hiv Aids. L’Aids dilaga La maggior parte delle vittime contrae la malattia tra i 12 e 18 anni e si calcola che 14 mila bambini siano sieropositivi. Secondo l’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro, i bambini lavoratori nel mondo sono diminuiti in due anni da 246 milioni a 218, con un decremento dell’11%. In compenso lo sfruttamento sessuale è in crescita: un milione e mezzo di bambini in più ogni anno. Secondo l’Organizzazione mondiale del turismo, il 20% dei viaggi internazionali di uomini soli nelle aree ritenute a rischio sono a scopo sessuale. Ma solo nel 3% dei casi i viaggiatori sono pedofili. In maggioranza si tratta di persone che solo quando se ne presenta l’occasione abusano di bambini. Non sono «orchi». Tra loro ci sono gli 80 mila italiani qualunque.

Le donne In crescita il turismo sessuale al femminile, soprattutto verso Caraibi e Centramerica. Le donne provengono in maggioranza da Olanda Germania e Stati Uniti. La loro attenzione si indirizza verso bambini dai 14 anni in su.

Una vergine Una bambina vergine cambogiana, viene comperata a 150 dollari, può essere rivenduta a intermediari giapponesi a 14 mila dollari per finire in un bordello. La tariffa Nel Sud Est Asiatico un turista paga sui 50 euro per avere rapporti con un bambino. In Thailandia un rapporto di 15 minuti con una minorenne può costare anche 10 dollari. A lei vanno 30 centesimi.

fonte: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200706articoli/22762girata.asp

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1 giugno 2007

Bambole in carne ed ossa: il dramma del turismo sessuale


Marta, Carla, Erika, Lucilone sono soltanto alcune delle nuove bambole di Fortaleza, Brasile: sono bambole in carne ed ossa che, un milione in più ogni anno, diventano il nuovo gioco in risposta alle sempre più crescenti e disgustose domande dei turisti del sesso.
Il sogno di Carla è andare via di là e diventare modella. E’ avere una vita migliore lontana da quella baracca piena di topi e di serpenti ed un sacco di cose schifose. Carla vuole vivere in un posto dove si possa sorridere.
“Carla, qual è la ricchezza di una ragazzina carina come te, qui?” Piange.
Hanno 14, 11, 10 anni. Sono “carne fresca”. Trascorrono le giornate ai bordi delle strade facendo mosse e moine ai passanti e agli automobilisti.
“Hei, vuoi venire con me?”
“Che sapete fare?”
“Sappiamo fare di tutto, siamo in due, ci dai solo 5.000 lire. Si? Allora aspettaci la’ dietro”.
Con questi soldi Marta potrà comprare il pesce per la sua famiglia. Nelle baracche di Fortaleza, le ragazzine non hanno nulla, solo problemi, e tanta fame. Farebbero qualsiasi cosa per sopravvivere e portare a casa una manciata di soldi per tirare avanti. I grandi, lì, ritengono che “quelle creature” hanno solo una strada: prostituirsi. Alla luce del sole, tutti vedono cosa succede loro ma nessuno fa nulla per evitarlo. Quasi tutte le madri negano che le proprie figlie vanno con i clienti in macchina, ma prendono i soldi che portano in casa. Come se lo spiegano? La risposta è sempre la stessa: chiedono l’elemosina.
Erika ha 14 anni. La prima volta un’amica le ha chiesto di salire su una macchina. Lei ci è andata, e quel uomo le ha chiesto di fare certe cose con lui. Lei non voleva ma quello era uno stupratore e l’ha presa lo stesso, anche se lei gridava con tutte le sue forze. “Mi ha detto che mi avrebbe ammazzata, ed io allora sono stata zitta. Piano piano mi sono abituata. Lo dovevo fare. A casa non c’era più nulla”. Erika sta zitta quando la madre afferma “in casa mia mai e poi mai è successo qualcosa …” .
Le strade sono piene di bambine piccole così, che già fanno la vita. Le comprano con 2.000 lire, a volte 5.000, a volte anche 10.000 se sono in due. Sono così piccole e così bambine… Pensano che i clienti sono delle bestie. “Anzi, peggio delle bestie. Vanno con i bambini. Le bestie non lo fanno. Proprio così”.
Si sentono sporche, hanno disgusto di ciò che fanno. Ne sono perfettamente consapevoli.
Lungo le strade, si vedono i motel con la scritta “vietato l’ingresso ai minori di 18 anni”. Dicono che non si può, è vietato. Ma i compratori di carne fresca li portano sul lungo mare, i loro giocattoli, in macchina sotto i ponti o nelle case, come quel giapponese che le faceva sdraiare con lui, nel suo letto. Nega l’evidenza, poi chiede perdono: “giuro che non lo faccio più”. E’ pentito, non lo farà più. Ma quelle bambine non sanno che farsene delle sue scuse…
Queste bambine affermano che i poliziotti le trattano molto male. A volte le picchiano e le minacciano perché loro si rifiutano di fare sesso.
“Leonarda, cosa fai qui?”
“Vado con gli uomini”
“E la tua amica Patrizia?”
“E’ diventata pazza. Si faceva di colla per non pensare”.
L’idea che queste bambine hanno dell’amore è che non esiste: l’amore è “solo quelle cose” e la loro vita rimarrà sempre quella, non cambierà ne’ migliorerà. Il loro desiderio è quello di tutti i bambini: una casa, tanta roba buona da mangiare, dei giocattoli per giocare”.
I giocattoli non li hanno. Marta, Carla, Erika, Leonarda sono loro, i giocattoli. A Fortaleza come in mille e mille altri posti del mondo.
I bambini sono diventati merce e costano anche molto poco.


Da Prometeo

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LIBRO INCHIESTA
da leggere online (cliccate sui link)

SOMMARIO:
  • Cap. 1 Prologo
  • Cap. 2 Belém
  • Cap. 3 Imperatriz
  • Cap. 4 Laranjal do Jari
  • Cap. 5 Manaus
  • Cap. 6 Porto Velho
  • Cap. 7 Rio Branco
  • Cap. 8 Cuiabá
  • Cap. 9 Alta Floresta
  • Cap. 10 Itaituba
  • Cap. 11 Cuiú-Cuiú


  • Informazioni sull'autore


  • Stai per fare un viaggio in Brasile?


  • www.mostachetti.net/.../LeBambineDellaNotte.htm

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    11 giugno 2007

    23 giugno giornata dell'orgoglio pedofilo, giornata della vergogna umana


    Mancano 12 giorni alla giornata dell'orgoglio pedofilo, e il silenzio che precede questa data vergognosa é pressochè totale. Come avevo previsto spentisi gli echi del documentario della BBC, la pedofilia é tornata a non fare notizia e del 23 giugno, giorno in cui i pedofili festeggiano l'orgoglio di profanare e distruggere bambini, non parla nessuno. Come ogni anno.
    Spero che la foto qui sotto svegli qualche coscienza, magari una di quelle che si è sentita tanto offesa dal suddetto documentario.
    Guardate cosa fanno i pedofili ai bambini, quel 99% che prolifica ignorato. Nessuno potrà più dire che non sapeva.

    Oggi una foto. Una sola.

    Poche le parole a commentarla, perlomeno da parte mia.

    E’ una foto che mi ha mandato un collega del Centro nazionale bambini scomparsi dell’FBI.

    Con preghiera di utilizzo.



    Il bimbo ritratto è un bimbo scomparso….tempo fa…..la cui foto riappare mesi dopo il suo rapimento così…..in un circuito di pedofili…….


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    18 maggio 2007

    La Polizia Postale: "Ecco come smascheriamo i pedofili"


    L’aggettivo più appropriato è "raccapriccianti". Le immagini scorrono sul computer e ti prendono alla gola, ti trascinano in un vortice di devastazione e squallore: bambini torturati, nudi, sottoposti a sevizie, oggetto di atti di libidine, forzati a comportamenti sessuali espliciti e violenti. Sono istantanee dell’orrore che arrivano dagli abissi più oscuri della depravazione: fotografie fatte circolare da un pedofilo colto in flagrante che si faceva chiamare "Bastardo", con un senso lucido e cinico della denuncia autocosciente, cioè: guardate che io sono malato, sono pericoloso, me ne rendo conto perfettamente e mi piace essere così.
    Siamo a Torino, nella sede della Polizia postale e delle comunicazioni, proprio in questi giorni impegnata in una vasta operazione di perquisizioni domiciliari in Piemonte alla caccia di utenti di Internet, assidui frequentatori di Siti web, che potrebbero essere incriminati per detenzione di materiale pedo-pornografico. Questa particolare specialità della Polizia di Stato si occupa soprattutto di crimini informatici, i reati del futuro: hacker, commercio on-line, e, ovviamente, dei reati nei quali si configura lo sfruttamento sessuale dei minori. Dal 1998, anno in cui è entrata in vigore la legge 269 sulla pedofilia, ha indagato più di 700 persone, segnalato oltre 4.000 casi agli organi investigativi stranieri tramite l’Interpool e attuato 70 arresti in flagranza.
    L’agente Davide Gabrini, 24 anni, perito informatico è al suo posto di lavoro. Ha il computer acceso, collegato alla chat per eccellenza, quella gestita dal protocollo Irc, un ambiente di messaggistica diviso in più "stanze": c’è chi parla di sport, di cinema, di politica. E c’è anche qualche "porta" aperta sull’inferno. Sullo schermo di Gabrini scorre una conversazione, dall’altra parte c’è un pedofilo: all’inizio è prudente, ha paura, non sa se fidarsi, poi si scopre. Gli dice che ha delle foto di una certa "serie", bambini thailandesi e dei Paesi dell’Est. Gabrini finge di stare al gioco: riceve il materiale e ne scambia altro. Così per ore, per giorni, per intere notti. Dall’altra parte il pedofilo non sa che intanto la Polizia postale sta piano piano risalendo alla sua identità. Ci vorranno ancora perquisizioni, appostamenti e controlli, ma prima o poi il cerchio si stringe.
    «Il grosso degli scambi di materiale pedo-pornografico», spiega l’agente Gabrini, «avviene sulle chat, in un ambiente a forte contenuto relazionale. Lavoriamo con pazienza e una buona dose di estro: entriamo con nomi di copertura in una rete di scambi già consolidata, cerchiamo di farci conoscere e di ottenere la fiducia dei pedofili. Ci sono quelli che ci cascano subito e quelli più furbi, che adottano molte precauzioni. Le immagini che arrivano sono terribili: all’inizio ero molto turbato, infatti abbiamo anche l’assistenza di psicologi. Adesso riesco a essere più distaccato: cerco di vedere senza guardare».
    Nella sede di Torino lavorano 20 agenti specializzati, tra i quali due donne, super-esperti informatici e di Internet, età media intorno ai 30 anni. Sono coordinati dal dottor Salvatore Acerra, 55 anni, da 30 in Polizia. «Il legislatore italiano ci ha messo a disposizione strumenti efficaci», spiega il comandante: «Innanzitutto il rigore della legge, che prevede reati che altri Stati non prevedono: in Italia anche soltanto "scaricare" sul computer materiale pedo-pornografico in cui si ravvisi lo sfruttamento sessuale di minori è considerato reato. Mentre in altre legislazioni, come negli Stati Uniti, detenere o diffondere immagini di bambini nudi non lo è. E infatti il 78 per cento dei Siti accertati è negli Usa. E poi la nostra è una legge ottima anche perché prevede la figura dell’agente "sotto copertura" che, previo consenso dell’autorità giudiziaria, può anche scambiare materiale pornografico o creare Siti appositi per smascherare e quindi catturare i pedofili».
    Pino Pignatta
    I NUMERI DI UN DRAMMA
    • Ogni anno sono 50.000 le vittime dei pedofili
    • Le denunce per violenze sessuali sui minori sono aumentate dal 1984 al 1998 del 98 per cento
    • Il 73 per cento delle vittime sono bambine. Il 38 per cento di loro ha un’età compresa tra i 6 e i 10 anni
    Statistiche nazionali.
    Sono numeri che fanno rabbrividire.
    Orpheus

    fonte: orpheus.ilcannocchiale.it/?r=78307

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    3 commenti:

    ska ha detto...

    Agghiacciante.
    Ma il bambino della foto è stato ritrovato?
    Comuqnue io ero già abbastanza scandalizzata dal fatto che nessuan testata avesse parlato della giornata dell'orgoglio pedofilo, solo repubblica ha dato la notizia della chiusura del sito suddetto, ma prima niente di nieten, tant'è vro che ero giunta a pensare a una bufala, all'inizio.

    Ripeto: agghiacciante.

    Piper ha detto...

    Beh a proposito di siti c'è da dire una cosa... Che non ho mai capito: come mai non sia possibile attuare un controllo su ciò che viene pubblicato. Ci sono miliardi di siti è vero ma è vero anche che le segnalazioni vengono ignorate. A me stesso è capitato di denunciare sia alla polizia postale che al provider che offre il servizio siti con contenuti illegali di varia natura ma questi rimanevano lì... Questa è una cosa che non ho mai capito in tanti anni. Da un punto di vista tecnico arginare, almeno in parte, il fenomeno sul web sarebbe un'autentica sciocchezza.

    Piper ha detto...

    Beh a proposito di siti c'è da dire una cosa... Che non ho mai capito: come mai non sia possibile attuare un controllo su ciò che viene pubblicato. Ci sono miliardi di siti è vero ma è vero anche che le segnalazioni vengono ignorate. A me stesso è capitato di denunciare sia alla polizia postale che al provider che offre il servizio siti con contenuti illegali di varia natura ma questi rimanevano lì... Questa è una cosa che non ho mai capito in tanti anni. Da un punto di vista tecnico arginare, almeno in parte, il fenomeno sul web sarebbe un'autentica sciocchezza.