"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 7 giugno 2007

Si moltiplicano i Tronchetti dell'Infelicità..



CRAC FINMEK

Indagato il fratello di Tronchetti Provera


Otto arresti nel blitz delle Fiamme gialle: il crac provocò un buco di un miliardo mettendo nei guai migliaia di persone. Tra gli indagati, Fulchir. Il portavoce di Bersani: "Mai stato consigliere del ministro"


Venezia, 7 giugno 2007 - Carlo Fulchir, la moglie Doris Nicoloso, il fratello Loreto Fulchir, Paolo Campagnolo e Guido Sommella più altre tre persone straniere latitanti sono stati arrestati dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Venezia perchè accusati a vario titolo di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, false fatturazioni, riciclaggio, truffa ai danni dello stato, malversazione e aggiotaggio.


I reati si riferiscono alla condotta degli otto, che ricoprirono carichi societari nella Finmek o in società da essa controllate, che condusse alla dichiarazione di insolvenza e al conseguente fallimento del gruppo nel luglio del 2004.


Roberto Tronchetti Provera, fratello del presidente di Pirelli Marco, è indagato con l'ipotesi di concorso in bancarotta fraudolenta nel fallimento finmek. Tronchetti Provera è stato infatti presidente del cda Finmek nel 2002 e nel 2003 e ha certificato il bilancio del 2002, ma non quello del 2003.


Per assurdo, Carlo Fulchir, la moglie Doris e il fratello Loreto sono creditori del gruppo Finmek. Essendone stati dipendenti si sono infatti insinuati nel passivo. Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Venezia indaga sul fallimento del gruppo Finmek dal 2005.


L'illecito meccanismo di acquisizioni messe in atto dai vertici societari prevedeva l'acquisto di società in difficoltà nel settore tecnologico allo scopo dichiarato, e falso, di rilanciarle. In tal modo il gruppo poteva beneficiare anche di finanziameti pubblici destinati al risanamento. Nel 2001 la Finmek viene quotata in borsa e ottiene un prestito obbligazionario di 150 milioni di euro da parte dei piccoli risparmiatori. Carlo Fulchir, con i suoi complici, svuota sistematicamente le casse della società del gruppo avvalendosi di fatture false, cessioni di credito e facendo transitare il denaro su 5 banche diverse su Bahamas e Lussemburgo per poi farlo approdare su conti correnti svizzeri facilmente gestibili, essendo la mogli di fulchir cittadina svizzera.


Questa condotta porta al fallimento nel luglio 2004 e all'amministrazione controllata secondo la legge Marzano, la stessa applicata per il fallimento Parmalat, per cercare di salvare i 6mila posti di lavoro del gruppo. Nonostante ciò 4mila andranno persi. L'indagine è imponente: la Guardia di finanza ha controllato oltre 700 conti correnti più 20 all'estero; sono state condotte 8 rogatorie internazionali in collaborazione con interpool e smascherate un numero imprecisato di società estere che erano in realtà solo «targhette su porte», meno che gusci vuoti. Un mese fa la Guardia di finanza ha sequestrato inoltre 15 milioni di euro da conti esteri facenti capo a Fulchir e a personaggi del suo staff.


In mattinata era emerso che Carlo Fulchir era stato consigliere del ministro Pier Luigi Bersani. Ma un portavoce del responsabile del dicastero delle Attività produttive ha smentito la notizia. "E' totalmente falso - sottolinea il portavoce - che Carlo Fulchir sia stato mai consigliere economico del ministro Bersani, come invece riportato dalle agenzie di stampa".


fonte: http://qn.quotidiano.net/2007/06/07/16440-arrestato_fratello_tronchetti_provera.shtml

3 commenti:

Anonimo ha detto...

dovrebbero dargli l'ergastolo specialmente a guido sommella
mi dispiace che non hanno indagato anche su giuseppr mancini su mancinelli perchè a suo tempo facefano parte anche loro del cons di amm.

Anonimo ha detto...

Una breve risposta al commento pubblicato...Tali affermazioni andrebbero in qualche modo supportate da argomentazioni per lo meno plausibili e non commenti che mostrano solo una chiara superficialità ed ignoranza.

Anonimo ha detto...

Si, concordo con anonimo 2: sarebbe meglio circonstanziare le affermazioni, di qualsiasi natura, quando queste vengono fatte, in special modo su argomenti così delicati e che coinvolgono penalmente le persone..
Ma, amici, perché non vi firmate? Almeno eviteremmo di fare confusione..
mauro