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giovedì 7 giugno 2007

G8, clima: Bush promette, ma non concede nulla





Se qualcuno sperava che dal vertice del G8 in Germania uscisse un accordo con gli Usa divenuti improvvisamente sensibili al tema del riscaldamento globale, dovrà rapidamente ricredersi. Tanto rapidamente che, prima ancora dell'inizio ufficiale dei lavori, uno dei responsabili americani per i temi ambientali, Jim Connaughton ha precisato che contrariamente a quanto chiesto dalla Germania, il comunicato finale del G8 non stabilirà alcun obbiettivo globale a lungo termine per quanto riguarda la riduzione delle emissioni di gas da effetto serra.

Per gli Usa, ha ribadito Connaughton, tale obiettivo potrà essere stabilito solo nei prossimi 18 mesi in discussioni con tutti i principali paesi responsabili del fenomeno. Come ha dichiarato il presidente americano Bush dopo aver incontrato il premier britannico, Blair, a margine del vertice in Germania: Intendiamo considerare la possibilità di «avere una funzione di collegamento» fra le posizioni dell'Europa e di Cina e India, per succedere con un accordo al protocollo di Kyoto sulla riduzione dei gas serra.

È una doccia fredda, sia per il cancelliere tedesco Angela Merkel, sia per il premier britannico uscente Tony Blair che proprio mercoledì, in un'intervista al Guardian, si era detto convinto di poter convincere il Presidente Usa George W. Bush a sottoscrivere un accordo sui cambiamenti climatici, nell'ambito del programma delle Nazioni Unite, nel corso del vertice del G8 che si apre oggi a Heiligendamm, in Germania. «Gli americani voglio essere certi che Cina e India siano parte dell'accordo», dice Blair nell'intervista. «Ritengo che l'annuncio fatto dal Presidente Bush la scorsa settimana sia significativo e importante e che sia assurdo interpretarlo diversamente - ha aggiunto - dall'altra parte occorre ora svilupparne il contenuto». Il premier britannico afferma di voler chiudere il suo ultimo G8 con un documento finale che contenga l'impegno degli otto paesi più industrializzati e dei cinque in via di sviluppo per ridurre del 50% le emissioni di anidride cabonica entro il 2050.

«Gli elementi chiave di questo accordo sono prima di tutto l'ammissione che il clima sta cambiando in maniera pericolosa a causa delle attività umane - sottolinea Blair - quindi abbiamo bisogno di un accordo globale che coinvolga gli attori principali, tra cui America e Cina, e che il nocciolo di tutto questo sia un obiettivo globale per una sostanziale riduzione delle emissioni. Io credo sia possibile arrivarci».

Sulla visita del presidente Usa a Roma, intanto, il prefetto di Roma Achille Serra, al termine della riunione ha fatto sapere che «Bush andrà a trastevere in visita alla comunità di Sant'Egidio» e ha stabilito le misure per garantire la sicurezza del presidente degli Stati Uniti anche durante la sua tappa nel quartiere del centro storico di Roma. Bush, inoltre, incontrerà Berlusconi sabato pomeriggio a Villa Taverna, la residenza dell'ambasciatore americano a Roma. «Non c'è niente di strano nel fatto che Bush vada a incontrare Berlusconi», il capo dell'opposizione, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca.


Pubblicato il: 06.06.07
Modificato il: 07.06.07 alle ore 13.01

fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=66545

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L'unico G8 che ci piace vedere..

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