"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 21 giugno 2007

De Gennaro indagato per il G8



21/6/2007 (6:58)
Prodi: «Abbiamo fiducia in lui, ma sarà sostituito». La Cdl: epurazione
di GUIDO RUOTOLO

ROMA
Nel giorno della sua annunciata destituzione, arriva la notizia che il capo della polizia, Gianni De Gennaro, sarebbe indagato dalla procura di Genova. Non per i fatti del G8, alla Diaz o nella caserma Bolzaneto, ma per la successiva gestione dei fatti: per «istigazione alla falsa testimonianza». In particolare, sarebbe stata la deposizione dell’ex questore di Genova, Colucci, finito indagato perché al processo ha dato una ricostruzione dei fatti diversa da quanto riferito all’epoca, a far intravedere alla procura una possibile responsabilità di De Gennaro nella gestione appunto del dopo Genova.

La notizia arriva al termine di una giornata iniziata con un question time alla Camera. Pier Ferdinando Casini aveva chiesto al governo di conoscere le sorti del capo della polizia, dopo che esponenti della maggioranza avevano chiesto le sue dimissioni per i fatti del G8. Era stato Romano Prodi a prendere la parola nell’aula di Montecitorio: «Ribadisco la completa e totale fiducia nei confronti del capo della polizia». Ma «abbiamo convenuto con lui che alla scadenza del settimo anno di incarico sarebbe maturato il momento del suo avvicendamento. Così avverrà senza polemiche».

E invece le polemiche sono deflagrate dentro e fuori il Parlamento. L’opposizione attacca l’«arroganza» del governo, il suo aver assecondato la sinistra radicale che chiedeva, appunto, di far fuori il capo della polizia e l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul G8. I leader della Casa delle libertà ne hanno parlato anche al Capo dello Stato, e lo hanno fatto sapere al termine dell’incontro: «Dopo aver occupato tutte le caselle disponibili - ha detto Silvio Berlusconi - ora si dedicano a quelle che erano già occupate, sostituendo uomini di valore come Speciale e De Gennaro». Ma su Genova, Prodi ha cercato di troncare le polemiche: «Sono in corso due procedimenti penali. Attendiamo che la giustizia proceda serenamente. Quanto a una valutazione complessiva dei fatti noi ci riconosciamo nelle posizioni espresse dall’allora opposizione nella commissione d’indagine parlamentare».

Il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, tenta di raffreddare gli animi e, irritato, ritiene le polemiche «del tutto fuori luogo»: «In perfetto accordo col prefetto De Gennaro esprimo la mia soddisfazione per l’apprezzamento e per la fiducia che il presidente del Consiglio ha manifestato nei suoi confronti e verso le forze di polizia». Prodi, prosegue Amato, «ha correttamente riferito che il prefetto De Gennaro aveva messo a disposizione il proprio mandato dall’inizio del nostro governo e che si era allora convenuto che tale mandato potesse ragionevolmente durare quanto quello del Capo dello Stato». Infine, Amato sottolinea che «quando si riterrà opportuno procedere all’avvicendamento, ciò venga fatto d’intesa con l’opposizione e guardando esclusivamente all’interesse del Paese».

Le rassicurazioni e l’invito ad abbassare i toni non convincono l’opposizione. Roberto Maroni, Lega: «E’ sconcertante (l’annuncio di Prodi, ndr) e assomiglia tanto all’esecuzione ordinata solo qualche giorno fa dalla sinistra radicale». Fabrizio Cicchitto, Forza Italia: «La via imboccata da Prodi rischia di aprire una discussione insieme imbarazzante e pericolosa che rischia di essere destabilizzante per la polizia». Dalla maggioranza, protesta Italia dei Valori: «La sostituzione del capo della polizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, giunta per di più non nella sede più opportuna per comunicazioni di questo tipo». Peppino Caldarola, Ulivo: «Prodi avrebbe dovuto difendere De Gennaro». Sulla sponda opposta Rifondazione comunista: «In un paese civile verrebbe considerato scandaloso che il capo della polizia sia rimasto imperturbato al suo posto dopo una vicenda gravissima come il G8 di Genova».

fonte: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200706articoli/22895girata.asp
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così si scriveva..

CRIMINALI NON SIAMO NOI, PROCESSATE DE GENNARO!!!


Nel luglio del 2001 si svolse a Genova il vertice del G8 delle grandi potenze mondiali. Alle giornate di mobilitazione genovesi parteciparono oltre 300.000 manifestanti, di diversa appartenenza, ma uniti da un unico obiettivo: protestare contro la spartizione economica delle ricchezze globali ad opera del ricco occidente.

Dopo le contestazioni avvenute nel secolo scorso, le forze dell’ordine preordinarono una vera e propria mattanza a danno dei manifestanti accorsi nel capoluogo ligure.
Alla fine delle tre giornate il bollettino fu tragico: 1 morto, oltre 1000 feriti, molti arresti. A pianificare l’aggressione, fu il governo Berlusconi che offrì mandato al vice-premier Gianfranco Fini, intento ad impartire ordini nelle caserme, e che vide il consenso e la successiva operatività da parte del Capo di Polizia Giovanni De Gennaro. Le immagini degli scontri diffuse dai Tg nazionali e circolate nelle aule dei tribunali, mostrano apertamente la violenza delle forze dell’ordine a danno dei manifestanti, palesando a noi tutti il disegno criminale creato nei giorni precedenti al vertice. Le violenze nelle caserme Bolzaneto e Raniero, la mattanza nella scuola Diaz, le violenze gratuite sui manifestanti per le strade di Genova e Napoli, l’omicidio e l’accanimento sul corpo di Carlo Giuliani, NON SI DIMENTICANO!!! Successivamente ai fatti di Genova, partirono delle inchieste ad opera della magistratura italiana, tese a screditare e criminalizzare la partecipazione dei manifestanti al controvertice. Tra le inchieste quella a danno della “Rete Meridionale del Sud Ribelle”, ritenuta dalla magistratura cosentina una rete di soggetti sovversivi, costituitasi a Cosenza tesa a <> rendendo ingestibili le giornate di Napoli e Genova.

Nella XXII udienza del prossimo 28 Novembre, che si terrà in Corte di Assise presso il Tribunale di Cosenza, l’accusa che è rappresentata dal PM Domenico Fiordalisi, chiama a testimoniare il “super poliziotto” De Gennaro che nell’agosto del 2001 davanti alla Commissione bicamerale sui fatti di Genova, non esitò a rivendicare l’uso della violenza per impedire atti illegittimi.
Davanti a tale arroganza diviene assolutamente importante partecipare alla prossima udienza facendo sentire il nostro sdegno nell’aula, per ribaltare una volta per tutte quel disegno perverso, reso verosimile alla maggior parte dell’opinione pubblica, che vuole le forze dell’ordine vittima dell’aggressione da parte dei manifestanti durante gli scontri di Genova.
Cosenza, novembre ’06 Liberi tutti
fonte:
http://italy.indymedia.org:666/news/2006/11/1187512.php


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