"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

venerdì 8 giugno 2007

La protesta di Buttiglione: voglio il gelato alla buvette





Senato, la lettera firmata anche dalla senatrice Albertina Soliani esponente dell'Ulivo
I parlamentari scrivono: "Siamo certi di interpretare il desiderio di molti"

di FILIPPO CECCARELLI



SEMBRA uno scherzo, o una insidiosa provocazione dell'antipolitica. Ma è vero: al Senato, adesso, vogliono anche il gelato. Così ieri, a nome di un nutrito gruppo di parlamentari, il senatore Rocco Buttiglione, filosofo dell'Udc, e la senatrice Albertina Soliani, prodiana emiliana, hanno scritto ai questori di Palazzo Madama una lettera che merita di essere riportata nella sua concisa integrità documentale.

E dunque: "Ci rivolgiamo a voi con una richiesta di miglioramento della qualità della vita in Senato. La buvette non è provvista di gelati. Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti. E' possibile provvedere? Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti".

E' bene a questo punto che si conoscano anche i nomi dei senatori-questori che prima o poi dovranno respingere o accogliere l'istanza, magari regolamentandola nelle sue molteplici varietà: ghiacciolo, coppetta, cassata, cono, cornetto, granita, sorbetto, affogato e biscottone. Si tratta quindi del senatore Gianni Nieddu, Ulivo; del senatore Romano Comincioli, Forza Italia; e della senatrice Helga Thaler, autonomista sud-tirolese. Che la coscienza del loro ruolo li ispiri, per una volta, nel senso che riterranno più consono al bene comune. Amen.

Nel frattempo, varrà la pena di considerare come quella che in un celebre studio affidato alla buonanima di Giovanni Malagodi veniva cautamente definita "la condizione del parlamentare" sia oggi diventata, sic et simpliciter, "la qualità della vita dei senatori". Ma soprattutto colpisce, nella sollecitazione gelatiera e bipartisan, una parola che getta una piccola luce sulla faccenda: "il desiderio".


Ecco forse la bramosa chiave di volta per comprendere come, al di là di un facile e scontato moralismo, diversi rappresentanti della volontà popolare abbiano smarrito il senso stesso del loro operato, e ormai non si rendano più conto dell'effetto - per non dire la ricaduta simbolica - che suscitano certe loro pretese.

Molto semplicemente: desiderano, anzi desiderano troppo, non pongono tanti limiti alle loro voglie. Nel caso specifico alla loro gola. E' un fatto che richiama l'essenza corporea e primordiale del potere; un'impellenza biologica che non viene nascosta perché connessa al rango, allo status, al privilegio di ostentare il proprio appetito. Ai senatori piace il gelato: e lo vogliono. Slurp! Qui e ora. Slurp! slurp! Magari non immaginano che uscire dal Palazzo, farsi due passi a piazza Navona potrebbe anche fargli bene; magari non riescono nemmeno a capire come rispetto a un innocente gelatino si possano tirare in ballo questioni così alte. Pare di sentirli: eh, quante storie!

E' un'unica, drammatica storia, in realtà, quella dello snaturamento, della degenerazione, della deboscia delle assemblee elettive all'insegna di Bengodi. Tanto più irrilevanti le Camere sul piano politico, quanto più ornamentali, confortevoli, opulente, agognate.

Il Senato, in particolare. Perché prima del gelato i senatori hanno chiesto e ottenuto le settimane gastronomiche regionali, e poi quelle dedicate alle province. Il collezionista dispone di fantastici comunicati ufficiali emessi nei momenti più delicati sulle degustazioni dell'agro pontino, "la seconda giornata sarà abbinata alla carne di bufala bianca", oppure un dovizioso banchetto palermitano a conclusione del quale il presidente Musotto ha fatto presente uno slogan promozionale che a dire il vero lì dentro rischiava di suonare un po' così: "Mangio sicuro, mangio meglio".

A metà marzo il presidente Marini ha concesso la sala degli atti parlamentari al primo corso di sommelier per senatori. Montecitorio risponde con i prodotti agricoli di qualità certificata. Chi vuole il lardo, chi lo squacquerone, chi i fichi caramellati e chi i torcinelli. Buttiglione e la Soliani, dopo tutto, sono in buona compagnia. La deriva eno-gastronomica si fa anche dolciaria, ma non è dolce per niente il futuro delle istituzioni rappresentative.

(8 giugno 2007)

Fonte: http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/politica/buttiglione-gelato/buttiglione-gelato/buttiglione-gelato.html

foto tratta dal blog di Beppe Grillo:



5 commenti:

Antonio Candeliere ha detto...

Siamo alla frutta!!!

Anonimo ha detto...

Il senso generale, caro antonio, che si ha è di uno sfascio politico .. Ognuno coltiva il suo orticello, fa il suo bravo commercio (sempre a danno di altri, ovvio) e, nei ritagli di tempo, si occupa anche di gelati. Nessuno glielo vuole negare il gelato, agli onorevoli.. Ma che dire della piccola imbiancatura, recente, data alla loro immagine di probi rappresentanti del popolo? Hanno messo mano, finalmente, ai loro introiti parlamentari extra, riducendoli un pò (non gli stipendi, però) e, guarda caso, hanno fatto in modo che siano applicabili, queste riduzioni, dalla "prossima" legislatura. Capito, i furbetti? Togliamo pure, ma togliamolo agli altri (quelli che verranno).
E se verranno sempre gli stessi? (perché verranno..). Semplice. Si aumenteranno le prebende (ancora una volta; ad maiora.
Con buona pace di noi poveri coglioni da meno di mille euro al mese..

mauro

Equo ha detto...

Egregio Professor Buttiglione, mi rendo conto che passare alla "Storia" come il propugnatore di dessert senatoriali è pur sempre meglio che essere indicato come medievale inquisitore dei gusti sessuali degli Europei, tuttavia, da raffinato filosofo quale lei è,avrebbe dovuto pensare alle implicazioni simboliche di tale sua richiesta: in questa nostra Italia i rapporti tra il Paese reale e la classe politica sono già "gelati" e, forse, non era il caso di sottolinearlo. A meno che lei non abbia voluto intendere che la politica che propugna è per tutti gusti. Nel qual caso, anche in armonia con i "colori sociali" del capo dell'opposizione, mi sento vivamente di consigliarle il gusto "Puffo".
Le porgo i più cordiali saluti unitamente all'augurio che la sua importante battaglia abbia il meritato successo.

elena ha detto...

... ne ha parlato perfino Grillo:
http://www.beppegrillo.it/2007/06/gel
ato_al_butti.html (da scrivere tutto attaccato, ovviamente)

Massì... fa caldo, perché non concedergli un gelatino rinfrescante? Oltretutto il Butti ha detto che possiamo chiedere che LO PAGHINO!!!
Ma quanto, onorevole professore? 50 centesimi? O ancora meno? Certo non quanto lo paghiamo noi comuni mortali... Certo sono equi, questi nostri dipendenti... SIC!

ska ha detto...

No, Antonio, siamo anche oltre: al gelato!
Mah....certo, fa ridere, ma non più di tante altre cose. Ragazzi, dentro o fuori il senato, noi gli paghiamo TUTTO!
Non è il gelato che mi scandalizza (un buon gelato non si enga neanche a quelle facce da culo), ma il quadro d'insieme delineato da Mauro.

Equo, complimenti per il tuo commento :D