"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

sabato 9 febbraio 2008

Birmania, la giunta promette elezioni nel 2010. L'opposizione dubita



Spiraglio di democrazia in Birmania. È ancora presto per dirlo, ma nel paese forse qualcosa si muove. La giunta militare al potere da 45 anni ha indetto un referendum per una nuova costituzione. E promette elezioni «multipartitiche» per il 2010.

Si tratta del cosiddetto «itinerario in sette punti» verso la democrazia che è stato stilato dalla giunta, che però finora non pare averlo tenuto particolarmente in conto, come dimostrato dalla repressione seguita alle rivolte dei monaci dello scorso anno.

Le linee-guida della nuova Costituzione sono state individuate lo scorso anno, e una Commissione di nomina governativa sta provvedendo alla definitiva stesura di una Carta che manca dal 1988.

Le ultime elezioni nel Paese risalgono al 1990: vinse la Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi, alla quale i militari rifiutarono di cedere il potere che detengono dal 1962. Ora la giunta promette di rispettare quelle scadenze. La leader dell'opposizione e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi si è detta «sorpresa» dell'annuncio e crede che sia «ancora troppo presto per parlare di elezioni». Intanto, come voluto dalla giunta, dovrà rimanere agli arresti domiciliari.

Pubblicato il: 09.02.08
Modificato il: 09.02.08 alle ore 16.49

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=72790

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2 commenti:

Equo ha detto...

Non c'è problema: adesso in Birmania arriva Rambo...

Franca ha detto...

Vedremo...