Interessi partito prevalgono su quelli generali
Roma, 6 feb. (Apcom) - "Il Partito democratico già oggi ha deciso chi sarà il vincitore delle elezioni del 13 e 14 aprile: Silvio Berlusconi con la sua Casa delle libertà". Lo afferma in una nota il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli.
"Quella odierna - aggiunge - è una decisione folle che ha disorientato gli italiani e che, con un atto di egoismo, ha fatto prevalere gli interessi del Pd su quelli più generali di costruire un'alleanza forte e credibile che potesse, sin da oggi, motivare l'Italia che crede nell'innovazione e nel cambiamento a mobilitarsi per poter vincere le elezioni".
"Ma qual è - prosegue Bonelli - il disegno che porta il Pd a dichiarare sin da subito di voler perdere le elezioni? Evidentemente quello di avere individuato come nemici i propri alleati di coalizione in molti Comuni, Province e Regioni d'Italia e non, invece, il centrodestra guidato da Berlusconi. Siamo di fronte - conclude il capogruppo del Sole che ride - a un errore strategico che sarà tragico per il Paese".
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Elezioni, si vota il 13 e 14 aprile Veltroni dice no a «pasticci»
Prodi annuncia: «Non mi candido»
Divisi ma ancora amici, almeno per ora. Pd e Sinistra Arcobaleno, alle elezioni, vanno da soli. Sfuma la possibilità di quell'«accordo tecnico» che solo mercoledì mattina il segretario del Prc Franco Giordano aveva riproposto. Nessuna coalizione, nemmeno al Senato. Il segretario del Pd Walter Veltroni lo ha ribadito mercoledì: «Andremo da soli anche al Senato».
Giordano era tornato a premere sul tasto dell'unità: proponeva «un candidato garante», una via di mezzo tra Veltroni e Bertinotti, qualcuno, insomma, in grado di far presentare insieme Pd e Sinistra Arcobaleno. Un «meccanismo di autodifesa dal porcellum», sempre secondo Giordano, che sarebbe convenuto anche al Pd, «visto che nel migliore dei casi vincerebbe al Senato solo in Toscana, Marche, Emilia e Umbria».
Ma l'ipotesi di Giordano non è durata nemmeno mezza giornata. Veltroni, subito dopo la pubblicazione della data elettorale, ha tirato fuori le sue carte: dice no a «pasticci» e ribadisce quello che va dicendo da settimane: «A fronte di diciotto partiti - quelli della Cdl, ndr - ci sarà il Pd, che correrà da solo». E aggiunge: «Tutto il gruppo dirigente è d'accordo».
La sinistra, che aveva appena chiesto al leader del Pd una «verifica politico-programmatica» urgente per non consegnare «su un piatto d’argento la vittoria a Berlusconi», incassa il colpo: quella del Pd, commenta Fausto Bertinotti, è «una scelta non mia, ma che rispetto». Ora, a maggior ragione, bisogna accelerare sull'unità. La campagna elettorale, detta la linea Bertinotti, può essere la «fase costituente» del «soggetto unitario e plurale». «È questa la strada - lancia un monito Bertinotti - anche per ottenere importanti risultati elettorali». Disuniti, insomma, è il suicidio.
Spiega chiara e tonda la posizione dei Comunisti Italiani, la senatrice Manuela Palermi: «La Sinistra non sta pietendo nè seggi nè posti di alcun tipo al Pd. Siamo solo consapevoli che se Veltroni continuerà nella sua follia di correre da solo - profetizza - l'Italia avrà di nuovo Berlusconi come leader». «Il suo - insiste - è un disegno folle che porterà l'Italia alla rovina e noi non vogliamo rendercene complici. Continueremo a insistere fino all'ultimo minuto per l'unità del centrosinistra. Se il Pd continuerà nella sua cieca follia - conclude l'esponente dei Comunisti italiani - è bene che tutti gli italiani abbiano chiare le responsabilita».
Ma per Veltroni il punto è un altro: oggi, ha spiegato, «nella sinistra ci sono due posizioni: una grande forza dell'innovazione riformista e una grande forza della sinistra radicale». Potranno continuare a «collaborare a livello locale» - infatti Veltroni incontrerà i leader della sinistra probabilmente venerdì - ma «a livello nazionale, su temi come la sicurezza e le missioni all'estero, le nostre posizioni sono obiettivamente diverse». Il Pd, insomma, vuole presentarsi alle elezioni con «una posizione chiara e univoca». E alla Sinistra? «Auguro tutto il bene possibile». Resta solo da capire se il Pd potrà farcela a battere la Cdl anche da solo. Veltroni per ora si appella a Obama: «Yes, we can».
Pubblicato il: 06.02.08
Modificato il: 06.02.08 alle ore 18.49
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=72704
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1 commento:
Da una parte è un sollievo non doverlo votare...
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