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martedì 5 febbraio 2008

Lazzaro: il Paese vive momento di malessere


2008-02-05 16:14


ROMA - "La Repubblica vive un momento di diffuso malessere e incertezza". Lo ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, all'inaugurazione dell'Anno giudiziario. Secondo Lazzaro occorrerebbe "riconsiderare" alcune scelte per "ridare sistematicità all'insieme degli organismi amministrativi a tutti i livelli". Lazzaro ha evidenziato il "crescere confuso di strutture, di modelli amministrativi, di sovrapposizioni di competenze tra amministrazioni centrali e e enti locali, disarmonicità, conflitti irrisolti".

Il presidente difende dunque le funzioni della Corte dei Conti che "conserva funzioni di giurisdizione sull'impiego legittimo del denaro pubblico" su tutte le componenti dell'amministrazione. L'obiettivo della magistratura contabile resta quello di garantire "una solida rete di protezione alla finanza pubblica" perché il denaro pubblico versato dai cittadini attraverso le tasse "é bene primario della collettività".


SU SALARI STATALI MOLTE DISTORSIONI

La dinamica delle retribuzioni nel pubblico impiego "supera sistematicamente gli obiettivi programmatici di volta in volta prefissati". Lo evidenzia il presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, sottolineando che "un insieme di molteplici distorsioni concorre a questo risultato negativo". Lazzaro elenca dunque i fattori negativi: "i ritardi nei rinnovi, che ampliano la base salariale sulla quale si applicano i benefici dei nuovi contratti, la sostanziale libertà del quadro macroeconomico con la quale vengono assegnate le quote variabili dello stipendio rinunciando a qualsiasi connessione con reali aumenti di produttività; il dilagare di contratti a termine; l'aumento di posizioni dirigenziali nelle riorganizzazioni di amministrazioni centrali e locali, proprio mentre entrambe perdono funzioni di gestione diretta di risorse"


CORRE SPESA CORRENTE MENO INVESTIMENTI

La Corte dei Conti mette in evidenza come nella finanza pubblica resta il problema dell' "incontrollato aumento della spesa corrente". "La flessione rilevante delle spese di investimento - sottolinea il presidente Tullio Lazzaro - è certo una forma di risparmio per far quadrare i conti dell'anno, ma, alla lunga, erode la capacità di dare risposta alle esigenze di sviluppo del Paese. La stessa abitudine di tagliare in modo indiscriminato le spese per i consumi intermedi ha fatto sì che esse siano giunte a un livello tale da intaccare la operatività e la stessa dignità delle amministrazioni"


BLOCCARE RISORSE CHE SI SPERPERANO

La Corte dei Conti "deve poter disporre direttamente e con efficacia immediata il blocco delle risorse che si stanno sperperando". Lo ha detto il presidente della Corte, Tullio Lazzaro, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2008. Per Lazzaro, va poi rimessa al ministro dell'Economia "ogni successiva decisione in ordine all'eventuale prosecuzione dell'attività sospesa, ovvero al re-impiego delle risorse bloccate su altri versanti della spesa pubblica". Il presidente sottolinea anche "l'esigenza di un giudice terzo anche per le procure contabili che valuti preventivamente e tempestivamente la fondatezza dell'accusa. Accade talvolta - spiega il presidente della Corte - che atti di citazione delle procure regionali presso la Corte dei Conti, conseguano una tanto involontaria quanto eccessiva eco, sugli organi di informazione". Per questo chiede di "riflettere e sfruttare l'occasione dell'imminente rivisitazione del codice di procedura contabile"


CRESCONO FRODI SU FONDI EUROPEI

La Corte dei Conti è sempre più impegnata nel controllo sulla percezione e utilizzazione dei fondi europei. Lo ha detto il presidente Tullio Lazzaro segnalando che nel 2006 si è registrato "un forte incremento" (oltre il doppio degli importi segnalati nel 2005) degli importi del bilancio comunitario da recuperare "per le irregolarità e frodi accertate". Per quanto riguarda i programmi regionali, il top delle somme da recuperare spetta alla Sicilia (più di 24 milioni di euro), in Campania (più di 12 mln) e in Basilicata (otre 2,5 mln)


IN 2001-2006 CONDANNE OLTRE 487 MLN

Tra il 2001 e il 2006 la Corte dei Conti ha emesso sentenze definitive di condanna per un importo incassabile di 487 milioni di euro. Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, aggiungendo che nello stesso periodo ci sono state anche "riparazioni spontanee", a seguito dell'apertura di istruttorie di oltre 70 milioni di euro.


fonte: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_8648937.html

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1 commento:

Franca ha detto...

Uno dei problemi è che non esistono più organi di controllo sull'operato delle amministrazioni pubbliche.
L'abolizione del CORECO che si esprimeva sulla legittimità degli atti è stato un grosso errore...