"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

martedì 5 febbraio 2008

Ferrara, un morto in fabbrica e tragedia sfiorata a Torino


di Tonino Cassarà


Morti bianche, 220, foto Unità, 24/5/2007

Un operaio di 54 anni, Giuseppe Bonati, di Stienta in provincia di Rovigo, è morto all'ospedale Sant'Anna di Ferrara per le ferite riportate in un infortunio sul lavoro accaduto alle 8 nell'azienda Carpenteria Cmg di via Sutter a Ferrara: l'operaio stava lavorando a un muletto sollevatore, con il motore in funzione, quando il mezzo è partito e lo ha travolto.

Sempre nella mattinata di martedì un incidente in una fabbrica di Torino solo per caso non si è tramutato in tragedia. Due operai sono rimasti coinvolti nello scoppio che li ha investiti, senza per fortuna ucciderli come era accaduto alla Thyssenkrupp di Corso Regina. È successo alle 6.10 nell'azienda Abrate di Collegno, alla periferia Ovest di Torino. Secondo la prima ricostruzione dei vigili del fuoco, per cause non ancora chiarite, c'è stato lo scoppio di un forno industriale a gas. I due lavoratori sono stati portati rispettivamente all'ospedale di Rivoli e al Cto di Torino. La situazione clinica più grave è quella del responsabile di stabilimento, Michele Monteleone, di 41 anni.che ha riportato ustioni sul 40% del corpo ed è ricoverato in prognosi riservata. L'altro operaio, Antonio Lizzo, di 42 anni, si trova in condizioni che sembrano essere meno gravi di quelle del suo compagno di lavoro. Nella piccola fabbrica intanto oltre ai vigili del fuoco sono intervenuti i carabinieri e gli ispettori del lavoro insieme al sostituto procuratore Sabrina Noce. La Procura di Torino ha subito aperto un'inchiesta per accertare ogni eventuale responsabilità nell'incidente. «Quello di stamattina - dice il segretario provinciale della Fim, Antonio Sansone - è l'ultimo caso in ordine di tempo, nel bollettino di guerra degli incidenti sul lavoro. Che poi sia successo appena poche ore dopo la denuncia dell'Anmil secondo la quale nel nostro paese viene ucciso un lavoratore ogni 7 ore, non è altro che la conferma di come gli incidenti non solo non si fermano ma sembra che anche la tragedia della Thyssenkrupp sia passata invano. Le aziende hanno il dovere di riflettere sul milione di incidenti l'anno e i più di mille morti. Non bastano i proclami pubblici e non ci si può fermare alla solidarietà estemporanea".

Nell'azienda Abrate di Collegno sembra che il sindacato non fosse presente, nessun iscritto insomma. "Il sindacato si impegna fino a dove riesce ad arrivare- dice ancora Sansone- in casi come quelli di stamane, dove il sindacato non è presente, è ancora più necessario un significativo impegno di responsabilità sociale se non vogliamo passare il tempo a fare l'elenco delle vittime. Non passa giorno in cui Montezemolo non ci fa una lezione su come migliorare l'Italia, ci piacerebbe -conclude- ascoltarlo ogni tanto a spiegare alle imprese come migliorare la sicurezza dei lavoratori".


Pubblicato il: 05.02.08
Modificato il: 05.02.08 alle ore 13.19

fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=72668

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1 commento:

Franca ha detto...

E' veramente un bollettino di guerra!