"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 4 febbraio 2008

Sfila, Agata tra mafia e ultrà

di Paola Zanca


angelo della candelora di Sant'Agata a Catania, foto Unità
angelo della candelora di Sant'Agata

Raciti batte la mafia di Sant'Agata. Almeno sui giornali. È il 2 febbraio, la festa patronale di Catania è alle porte e un anno fa moriva, negli scontri tra polizia e tifosi, l'ispettore Filippo Raciti. Ma è anche il giorno dopo la pubblicazione dell'inchiesta che denuncia le mani di Cosa Nostra sull'organizzazione dei festeggiamenti della Santa patrona. Dalle bancarelle ai fuochi d'artificio, dalla processione delle candelore alle soste delle carretto che porta le reliquie di Sant'Agata sotto casa dei boss, tutto - dice l'indagine - è controllato e gestito dai clan Mangion e Santapaola.

«Hanno scoperto l'acqua calda», dice mezza Catania, abituata a sentire sul collo il fiato delle cosche. «Perfino per portare le candelore devi essere raccomandato! - sbotta un signore - Il pescivendolo che dice "la porto io, sono forte" non lo può fare se non lo appoggia qualcuno». Serve la spintarella, insomma, anche per essere devoti, «perché portare i ceri è un'onore». E poco prima che inizi una delle tante processioni che da qui al 5 febbraio celebreranno Sant'Agata, i netturbini si affrettano a spazzare via i coriandoli del carnevale, per lasciare alla santa una strada pulita.

Su La Sicilia, il quotidiano che trovi nei bar e sotto braccio di tutti, la notizia dell'inchiesta sulla gestione mafiosa del patrono, non merita più di un taglio basso, in fondo a sinistra di un paginone dedicato al ricordo del poliziotto ucciso. «I commenti ufficiali in città sono pochi», scrive il giornale, e nemmeno le voci di strada riflettono troppo sull'argomento.

Qualche riga in più si trova sulla cronaca locale di Catania: ma è una sola pagina, niente a confronto dello speciale di dieci, che racconta la storia, le origini e le novità della festa. Il sindaco di Forza Italia Umberto Scapagnini, che ha una pagina d'intervista tutta per sè, non dice nulla sull'argomento, e a dir la verità nessuno glielo chiede. Parla invece l'arcivescovo che dice chiaramente che «Sant'Agata non può accogliere tra i suoi veri devoti gli operatori di violenza e di criminalità mafiosa o di altro genere».

La processione, intanto, è partita. E alle persone che assistono estasiate alla sfilata di ceri accesi, quell'articolo in basso a sinistra, tutt'al più ha fatto sbadigliare.


Pubblicato il: 02.02.08
Modificato il: 02.02.08 alle ore 19.41

fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=72613

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1 commento:

Franca ha detto...

Bhè effettivamente, credo che abbiano scoperto l'acqua calda!