La guerra è madre di tutte le cose. Divagazioni semiserie di un cuore irriducibilmente anarchico
"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci
venerdì 8 febbraio 2008
Lettera aperta alla Madonna di Lourdes
VOI CHE NE PENSATE?
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Ritornano Berlusconi, Casini, Fini, Mastella e Storace!
Genova 04 febbraio 2008.
Non ci resta che la Madonna di Lourdes, nella speranza che almeno lei possa fare qualcosa per l’Italia dove Padre Pio protegge il clan Mastella, Santa Rosalia piange il cattolicissimo Cuffaro condannato a cinque anni per complicità in «mafia personalizzata» e Santa Agata di Catania si affida alla mafia per la sua onorata processione. Madonna di Lourdes, confidiamo in te!
In queste ore si sta consumando l’assassinio della democrazia, ma più ancora della decenza e della dignità di una Nazione. Si va a votare, dopo appena due anni dalle elezioni perché deputati e senatori pagati 15 mila euro al mese (oltre al resto) per governare, non hanno saputo trovare il tempo per guadagnarsi lo stipendio. Pagati per governare, hanno spolpato la stessa parvenza della democrazia. Andremo a votare, infatti, con la legge-porcata che ha espropriato il popolo dell’unica ragione che lo rende democratico: il voto. Ancora una volta saranno le mafie dei partiti a redigere le liste dei candidati che il popolo schiavo dovrà votare a piè di lista senza fiatare.
Il dramma e il ridicolo si fondono insieme: Berlusconi che ha voluto la legge-porcata per rendere coscientemente ingovernabile il parlamento e il Paese, ci è riuscito con la complicità dei partiti di ispirazione cristiana che preventivamente hanno fatto i gargarismi con l’acqua benedetta. Ora con la stessa legge-porcata si avranno pseudo-elezioni che costeranno un patrimonio ai cittadini che premieranno chi ha reso ingovernabile l’Italia, dopo avere frodato il popolo con l’esportazione di capitali all’estero, con la frode del fisco, con l’occupazione delle tv private e di Stato, assolvendosi dalla corruzione con le leggi su misura fatte dai suoi avvocati, fatti eleggere al parlamento e quindi stipendiati dallo stesso popolo che dovrebbe essere parte lesa e parte civile. Il popolo masochista invece applaude e gioisce. Il governo Prodi era stato votato per abolire le leggi vergogna, ma la maggioranza era troppo impegnata a litigare per un tozzo di visibilità finendo per lasciare le leggi ad personam insieme alla vergogna.
Tutti sono convinti che l’Unto Cerone tornerà al governo insieme ai suoi famigli, accompagnato da Previti e dagli alleluia della gerarchia ecclesiastica italo-vaticana. Precedono la processione inquisiti, mafiosi e condannati in primo, secondo e terzo grado. Per gli interdetti dai pubblici uffici Previti, Cuffaro, ecc.), si farà una leggina apposita per interdire i giudici dalla loro giurisdizione e cedere la giustizia ai familiari degli inquisiti fino al terzo grado di parentela. Si manda a casa Prodi per fare posto al senatore (prossimo) Cuffaro, uomo integerrimo e di specchiata virtù, certificata dall’autorità infallibile del vice papa, al secolo Casini Pierferdinando in Caltagirone, cristiano spocchioso di chiara moralità coniugale insieme al suo compagnuccio di merende, tal Gianfranco Fini: costoro, insieme al loro padrone e capo, cattolici dichiarati, urbi et orbi, amano tanto la famiglia da averne anche due sul modello poligamico arabo. Il parroco di Montecitorio, Mons. Fisichella, annuisce grato e congratulato. Costoro che hanno votato cristianamente in silenzio tutte le leggi immorali del governo Berlusconi, di cui, fino a ieri, dicevano peste e corna, oggi strisciano ai suoi piedi proni al bacio della sacra pantofola con la benedizione del santo padre e figli devoti, sotto la direzione del cerimoniere devoto Giuliano Ferrara
Il 19 giugno 2007, quindi in epoca non sospetta, in una mia precedente lettera al Governo e alla maggioranza, ora decapitati in Senato per mano del Bruto-Mastella, cattolico inossidabile armato dalla furia vendicativa del ruinismo ecclesiastico, avevo scritto, facile profeta:
«Noi popolo delle primarie e del referendum sulla Costituzione abbiamo contribuito… ad impedire la deriva dell’Italia verso il qualunquismo populista del berlusconismo che ha fatto scempio della legalità e della dignità delle Istituzioni repubblicane… siamo esterrefatti ed increduli perché la maggioranza è immobilizzata dagli interessi contrastanti incrociati, senza capacità di sintesi e di prospettiva. Pensavamo che il governo risolvesse le leggi vergogna e il conflitto d’interessi della precedente legislatura. Vediamo invece che il conflitto e la vergogna aumentano perché ogni singola scheggia di partito cura i propri interessi senza una visione globale dei bisogni della Nazione e dei più poveri. Assistiamo impotenti giorno dopo giorno al suicidio lento del governo che galleggia vittima del veto incrociato di ogni segmento di partito, affondando nel buio della indegnità anche il Paese…La maggioranza di centro-sinistra gestisce il potere in modo arrogante: si parla dei privilegi dei deputati e si girano dall’altra parte; si parla di costo della politica e ci accusano di qualunquismo; decidono la Tav di Val di Susa o la base di Vicenza non solo contro i cittadini locali, ma anche contro loro stessi perché i singoli ministri votano «sì» e subito corrono in piazza a gridare «no»… ridicoli e non credibili. Noi siamo allibiti per l’incapacità di questa maggioranza di trovare una convergenza su alcuni punti essenziali del programma elettorale senza doversi smentire l’uno contro l’altro un giorno sì e l’altro ancora. Guardiamo impotenti allo spettacolo inverecondo: stanno facendo l’impossibile e anche miracoli per riconsegnare l’Italia di nuovo a Berlusconi, dalle cui grinfie (e a che prezzo!) siamo riusciti a sfuggire. Berlusconi dopo le [elezioni] politiche era «finito», ma la maggioranza e la goffaggine del governo lo hanno risuscitato e rinvigorito, cedendogli «già» senza colpo ferire la piazza e l’iniziativa. Alle prossime elezioni, egli vincerà a furore di popolo perché il clima che si respira in Italia oggi è lo stesso del 1922 che vide Mussolini impadronirsi dell’Italia. Un errore e una tragedia durate 20 anni di dittatura, una guerra mondiale e un’emigrazione spaventosa. Governo e maggioranza sono colpevoli perché stanno disprezzando il nostro voto e la delega che gli abbiamo dato, creando le condizioni per uno Stato dinastico che è già dietro l’angolo. Noi disprezziamo e abbandoniamo al loro destino questi politicanti ottusi e senza dignità. Li diserediamo dalla nostra coscienza di popolo e gli chiediamo conto del loro sperpero ideale, istituzionale ed economico. Non vi votiamo per amore, vi tolleriamo per necessità».
Era il mese di giugno del 2007! Il mattino, come sempre, si vede dal buon giorno! Magra consolazione potere dire oggi: «avevo ragione»! Tristezza e desolazione pervadono l’anima e la volontà di non andare a votare perché sarebbe una finta e un insulto all’intelligenza e alla dignità di me persona che non posso decidere nulla se non firmare ciò che inquisiti, condannati e delinquenti decideranno nel segreto (ma non tanto) dei loro luridi interessi.
Mi addolora che in questo attentato alla democrazia vi si possa scorgere la longa manus della gerarchia ecclesiastica cattolica perché il colpo di grazia al governo Prodi, da sempre inviso oltre Tevere, forse perché da quelle parti non si tollerano i «cristiani adulti», è avvenuta in una sincronia di fatti e interventi che dirli casuali significa bestemmiare il Nome santo di Dio. Sull’autobus a Genova ho ascoltato questa affermazione: «Quando mamma-Cei chiama, picciotto-Mastella risponde». L’interlocutore proseguiì: «Con l’indulgenza plenaria all’uomo dell’indulto». Non a caso, la credibilità della struttura ecclesiastica è crollata di 10 punti percentuali.
Ora le destre e le armate di Ruini, il grande regista dell’asse «atei-devoti e devoti-atei» possono avanzare a tenaglia e, travolta la suicida maggioranza del governo Prodi, installarsi nelle casseforti del potere e spartirsi con immorale cupidigia le spoglie di ciò resta del malaffare, del conflitto d’interessi, dell’economia, della cassa e della dignità di un popolo dissanguato.
Onore a Veltroni che con la proposta di dialogare a tutti i costi con Berlusconi gli ha gettato in soccorso il suo salvagente, risuscitandolo dalle secche in cui moriva. Ora che lo statista senza statura ritorna alla mangiatoia, può allegramente sperperare i risparmi e il risanamento economico che l’incauto Prodi ha operato.
Onore a Diliberto, a Giordano, a Pecoraro, a Di Pietro e compagnucci tisicucci che con maestria hanno saputo segare il ramo su cui erano seduti, regalando il Paese per la seconda volta a Berlusconi e intanto continuano a sorridere e a giocare a scarica barile. Avevano una missione storica: impedire per sempre la deriva del berlusconismo, hanno invece lavorato gratis per il suo ritorno. Viene il dubbio che li abbia comprati al mercato dietro casa. Noi chiediamo che non siano ripresentati tutti i capi, vice capi e portaborse della defunta maggioranza. Lo esige la Decenza. Lo pretende l’Etica.
Onore alla Cei, a Ruini, a Bertone, a Betori e a Bagnasco che ora benedicono, senza dirlo espressamente, le falangi fasciste, casiniane, finiane, storaciniane, mastelliane e berlusconiane, dimenticandosi – ahimé! – che tutti questi lanzichenecchi hanno fatto scempio della morale cattolica e della dottrina sociale alla quale pure dicono di doversi ispirare, avendo fatto solo i loro interessi e quelli del padrone, infischiandosene di quelli del Paese, delle famiglie, dei poveri, degli immigrati e di quanti non hanno nemmeno lacrime per piangere come Rachele i propri figli che muoiono di fame e di abbandono.
Onore a tutti i cristiani, figli devoti del papa che in nome dei sacri valori della famiglia e del «sano laicismo» voteranno per cattolici divorziati, concubini, conviventi, mafiosi, condannati, ladri, atei e devoti capaci di vendere Cristo, l’etica e l’onore per meno di trenta denari. Quando si tratta di battere e riscuotere cassa, ciò che conta e la forza del potere , mai la coerenza del cuore e la dignità della coscienza che sono appannaggio degli spiriti deboli.
Non ci resta che sperare in un miracolo! Madonna di Lourdes, pensaci tu, per piacere! Anche in articulo mortis!
Paolo Farinella, prete - Genova
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15 commenti:
Si vede che è un pòrete il Farinella, davvero educata e sofferta la sua lucida analisi politica, che condivido (con qualche riserva piccolissima).
Una delle quali, parlo di riseve, e che ha ipotizzato che Berlusca si sia comprato i leader maximi al mercato, e no. Vendersi significa aver almeno coscienza del proprio valore e soprattutto avere un valore intrenseco.
No, ipotesi errata.
Mat
errata corrige:
prete e intrinseco
Anch'io condivido buona parte del testo. Solo mi sembra ingiusto ed ingeneroso mettere nello stesso calderone tutti quanti, come si evince dal finale. Perché c'è differenza tra i rospi continui che la sinistra radicale s'è ingoiata (non ha sostenuto Prodi? Ma se ci siamo ingoiati uno stanziamento di risorse economiche per la difesa maggiore di quello previsto dalla destra!!! tanto per fare un esempio) e le continue minacce di fuga - poi attuate da qualcuno - se ci si azzardava anche solo a parlare di qualcosa inviso a qualcuno! Suvvia, siamo onesti! Altrimenti scadiamo nel qualunquismo...
Quanto al vendersi, be', uno può anche svendersi... o accettare l'offerta che gli vien fatta senza meditarci... uno può anche non aver alcun valore, ma se altri sono disposti, anche solo per comodo, ad attribuirgliene, ecco che lo acquisisce... e si può quindi tranquillamente posizionare sul mercato. (dalla "teoria del valore assoluto e del valore relativo" che sto elaborando, quindi scusate se è ancora poco chiara...!)
Gira come vuoi Elena, ma la sinistra ha avuto molte occasioni di "fare" e in Italia siamo ultimi d'Europa.
Io giudico in base ai risultati e questi sono fallimentari e senza appello.
Inutile dire che anche stando all'opposizione si può lottare per impedire leggi ad personam o inapplicazioni di sentenze costituzionali, e neanche questo è stato fatto.
Sembra che siamo ultimi un pò su tutto e non solo in Europa. Sembra che abbiamo (in teoria) la più alta rappresentanza politica di sinistra tra i paesi occidentali (riflettiamo).
Finchè si giudicano gli uomini in base agli schieramenti che, secondo me, strumentalizzano ideologie vetuste, ma che rendono politicamente, staremo sempre nella merda. Sarebbe ora che si scegliessero le idee idonee a risolvere i problemi, confrontandoci continuamente con paesi decisamente migliori nelle loro politiche sociali ed economiche, a prescindere da ogni ottusa teoria congelatrice di un pensiero futurista.
Mat
Mi associo al commento di Elena.
Accomunare tutti è un atteggiamento qualunquistico, grilliano direi...
Pur di non mandare a casa questo governo non abbiamo fatto altro che ingoiare rospi (ricordate la vignetta di Vauro?).
Altro che segare il ramo su cui erano seduti... hanno cercato di tenerlo su anche con l'attack !
(la super colla)
Bene, Italiani: ora potrete scegliere tra un governo che sarà efficentissimo nel varare leggi per difendere i privilegi di pochi e tenere a bada la magistratura perché i ladri possano continuare a rubare, ed un governo incapace, immobilista e pronto a dimenticare le promesse elettorali.
Il qualunquismo è una piaga orrenda... ma la classe politica (o, almeno, una parte di essa) dovrebbe far qualcosa per impedire che dilaghi, non credete?
Io voterò di sicuro Equo e certamente non lo schieramento di destra, ma neanche i partiti storici della sinistra.
Mat
Mi domando che effetto fa ad essere accusato di qualunquismo. Nell'ipotesi di un uomo perbene, sui trent'anni, con lavoro saltuario e con i magri risparmi del padre a lui destinati erosi dalle frodi finanziarie e bancarie. Possiamo citare un operaio in pensione che vede le tariffe dei servizi essenziali lievitare fino a mangiarsi grossa parte della pensione. Ancora qualche giovane laureato che partecipa ai concorsi e scopre che la qualifica migliore è quella di farsi raccomandare. Citiamo i libri di testo delle scuole, che cambiano e aumentano di anno in anno. Forse si può discutere dei privilegi della casta, sempre indagata e mai condannata. Meglio citare le lobby della farmaceutica, delle assicurazioni, dei combustibili.
Vero qualunquismo non trovate?
Allora parliamo di giustizia e dei processi, degli avvocati e dei giudici, dei tempi e dei costi.
Qualunquismo anche questo.
Allora delle infrastrutture, quelle inutili e di quelle mai finite e dei loro costi ingiustificati a confronto di altre opere realizzate in altri paesi europei. Qualunquismo.
Una scuola che anche il più nazionalista degli addetti alle statistiche colloca agli ultimi posti in europa. Qualunquismo.
Ci restano forse i dipendenti pubblici, la loro professionalità, l'efficienza della burocrazia di stato: neanche, almeno così si dice.
Chiaramente questo è qualunquismo.
Mat
No, caro Mat. Qualunquismo è quando, di fronte a tutte le orribili magagne che tu denunci, ci si stringe nelle spalle e si pensa: "Tanto sono tutti uguali"... che, più o meno, è come dire che i Negri hanno la musica nel sangue, i Genovesi sono tirchi e le donne tutte... (bèh, lasciamo perdere i luoghi comuni sulle donne!).
Tu non sei "qualunquista", tanto è vero che voterai, nella speranza di dare il tuo suffragio ad una persona quanto meno onesta... Anche se, a mio giudizio personalissimo, se quella persona fosse rimasta a fare il suo mestiere (che faceva molto meglio di quello della politica) magari oggi avremmo un Berlusconi in galera ed un quadro politico assai diverso...
Dò ragione ad Equo.
Qualunquismo è non vedere che, in qualsiasi campo, esistono i lavativi come pure le persone oneste, che fanno il loro dovere e spesso anche di più.
Qualunquismo è non andare a votare perché tanto son tutti uguali... ma se davvero lo sono, perché chi lo pensa non si rimbocca le maniche e ci fa vedere di cosa è capace? Perché a criticare siamo bravissimi tutti... a fare le cose, magari un po' meno.
Ma non prendertela sul personale, Mat. Hai ragione a dire che c'è molto che non va - penso che solo un povero illuso lo potrebbe negare. Ma, fortunatamente, non siamo tutti uguali! E se ancora vai a votare (come me, del resto) vuol dire che tanto qualunquista non sei... anche se ogni tanto ci provi! :)
Non sono contro alle idee socialiste, che invece vorrei vedere realizzate, ma su chi, a capo di tali movimenti politici, vive di rendita retorica, annunciando giusto ogni tanto che qualcosa dovrebbe cambiare.
Se noi denunciamo la classe politica non vuol dire che critichiamo la costituzione, che resta disattesa in molti e importanti principi.
Allora anziche schierarci, vi invito a fare un'analisi per rispondere a questa domanda:
"chi è responsabile del degrado della società italiana"???
Mat
Caro Mat, credo che la risposta più onesta alla tua domanda sia : "NOI".
Noi che ci lamentiamo senza impegnarci seriamente, noi che critichiamo ma difficilmente proponiamo, noi che ci rifugiamo nel cinismo e nella rassegnazione, noi che quasi speriamo nel "tanto peggio, tanto meglio" per poter affermare "io lo avevo detto"...
Non c'è mai un responsabile al di fuori di NOI: noi siamo lo Stato...e noi siamo..in questo stato!
Come diceva qualcuno: "Non mi fanno paura le urla di pochi; mi fa paura il silenzio dei molti!"
EQUO! Basta! Sono stanca del fatto che mi togli i commenti dalla tastiera!!! :)
Mat, per quel che mi riguarda ti ha risposto lui anche per me. I responsabili siamo NOI.
Che facciamo noi nel nostro piccolo? Siamo lavoratori coscienziosi o rubiamo lo stipendio perché tanto la ditta (o quel che è) é di qualcun altro? Siamo cittadini onesti e paghiamo le tasse e ci accontentiamo degli stessi diritti dgli altri, o ce ne approfittiamo facendo i furbetti (se e come possiamo) grazie ad amicizie, conoscenze, fatture non richieste etc? E quando andiamo a votare, poi stiamo con il fiato sul collo a quelli che abbiamo votato, o ci limitiamo a dar loro addosso tutte le volte che secondo noi sbagliano? E non mi riferisco solo ai politici "grossi", quelli del parlamento per capirci: quanti di noi vanno ad assistere ai consigli comunali e si informano di quello che succede sul loro territorio? Quanti si fanno eleggere nei consigli didattici?
Dopodiché, per quel che mi riguarda, cerco di non avere preconcetti: se un'idea secondo me giusta viene proposta da qualcuno che non è della mia parrocchia, non aspetto il beneplacito del partito (che non ho, o è lui che non ha me?) ma cerco di appoggiarla. Certo, a volte sbaglio... ma sono solo umana anch'io... :)
Il commento di Elena descrive in pieno il mio modo di pensare.
Siamo tutti noi che sbagliamo quando non facciamo nulla per cambiare le cose.
Su le maniche ragazzi, riprendiamoci la politica cominciando dai Comuni!
In quelli piccoli come il mio qualche volta bisogna pregare la gente per farla mettere in lista!
E se si condannano i modi dei politici perchè c'è tanta gente che poi i loro favori li cerca?
Ma quanti di noi non rispettano neanche la fila...
A ciascuno il suo.
La politicizzazione di ogni atto dei cittadini è pura follia. La liberta consiste anche nel delegare.
Un medico non sarà bravo in base alle mie azioni, ma io sarò colpevole se, pur sapendo che bravo non è, lo scelgo come mio medico di fiducia.
Lo stesso vale per architetti, dirigenti ed ingegnieri.
Tanto di cappello a chi si mette in gioco nell'agorà politica, periferica o nazionale, ma chiunque lo fà merita di essere giudicato e la giuria, anche se anonima, ha pieno diritto di dire la sua.
Questa è l'esercizio legittimo del delegare, direi che è una prassi di natura democratica e repubblicana e dunque la migliore che conosco.
Mat
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