Pecoraro: anche noi soli, ci conviene
Venerdì si incontreranno, ma ormai le speranze di tornare a stringersi la mano sono poche. Tra Walter Veltroni e i leader della Sinistra Arcobaleno la pace s’è rotta. Soprattutto con il Pdci. Lo scambio di battute a distanza tra Veltroni e Diliberto non lascia immaginare che un tempo quei due erano compagni di partito. Il leader del Pd ci va giù duro e accusa senza mezzi termini quelli come i Comunisti Italiani che hanno «bombardato la coalizione dall'interno per un anno e mezzo».
Insomma, dimenticati Dini e Mastella, sorvolata la parentesi Turigliatto, i nove punti percentuali di vantaggio che l’Unione aveva sulla Cdl in campagna elettorale si sono volatilizzati per colpa di «quelli che si sono divertiti a sparare tutti i giorni sul governo Prodi», quelli come Diliberto che «ha fatto manifestazioni contro il governo che sosteneva».
Quella consumata con il Pdci, è rottura vera e propria: già mercoledì la capogruppo al Senato Manuela Palermi, all’annuncio di Veltroni che «andremo da soli anche al Senato», non aveva usato parole tenere con il leader del Pd: «La Sinistra non sta pietendo né seggi né posti di alcun tipo al Pd. Siamo solo consapevoli che se Veltroni continuerà nella sua follia di correre da solo - profetizzava - l'Italia avrà di nuovo Berlusconi come leader». «Il suo - insisteva - è un disegno folle che porterà l'Italia alla rovina e noi non vogliamo rendercene complici. Continueremo a insistere fino all'ultimo minuto per l'unità del centrosinistra. Se il Pd continuerà nella sua cieca follia - concludeva l'esponente dei Comunisti italiani - è bene che tutti gli italiani abbiano chiare le responsabilità».
Ma speranze per l’unità non ce ne sono. Veltroni lo ha spiegato mercoledì: «Nella sinistra ci sono due posizioni: una grande forza dell'innovazione riformista e una grande forza della sinistra radicale». Potranno continuare a «collaborare a livello locale», ma «a livello nazionale, su temi come la sicurezza e le missioni all'estero, le nostre posizioni sono obiettivamente diverse». Alla sinistra, quindi, «auguro tutto il bene possibile» ma noi possiamo farcela da soli, «yes – cita Obama – we can».
L'«accordo tecnico» ipotizzato dal segretario del Prc Franco Giordano quindi non ha nessuna possibilità di nascere, e lo stesso Bertinotti ha detto che dalla «verifica politico-programmatica» che si terrà venerdì non si aspetta «nessuna novità». Ma non è detto che sia peggio. La butta là il leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio: «Nei sondaggi – ha calcolato il ministro dell’Ambiente – se stiamo distanti dal Partito democratico andiamo molto meglio, siamo quasi al 15 per cento. Con il Partito democratico crolliamo all'8-9 per cento».
Pubblicato il: 07.02.08
Modificato il: 07.02.08 alle ore 14.12
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=72718
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2 commenti:
Della serie: meglio soli che male accompagnati.
Ma come si fa a votare il PD!! Cioè chi lo vota e perchè? Quale è la "sostanza" del PD???? Cos'è sto coso brutto e insipido... brrrr
Oggi ho buttato via il libro: "il libro nero della democrazia" di Furio Colombo... perchè? Perchè dovevo già farlo tempo fa.
Giustissimo!
Meglio soli che male accompagnati!
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