Brucia la periferia di Atene. Arrestati 33 piromani
ATENE (27 agosto) - Sono salite a 63 le vittime degli incendi che da quattro giorni stanno devastando la Grecia. Il totale è stato aggiornato questa mattina quando le squadre di soccorso hanno trovato due cadaveri in un villaggio del Peloponneso. Oggi la temperatura è scesa un po' dovunque, mantenendosi comunque intorno ai 33 gradi, ma il vento soffia ancora oltre i 70 chilometri orari e alimenta così un'ottantina di incendi fuori controllo, anche di vaste proporzioni, soprattutto nel Peloponneso e sull'isola di Evia. Le fiamme si sono riaffacciate alle porte di Atene, nella zona di Papagou, dove sta bruciando un bosco e a metà mattinata un violento incendio è scoppiato di nuovo sul monte Hymettus, alla periferia nord-occidentale di Atene, a circa 20 km dal centro e le fiamme si stanno rapidamente estendendo alle pinete circostanti. Ieri le fiamme hanno minacciato da vicino il sito archeologico dell'antica Olimpia. Nella zona sono attivo 800 vigili del fuoco, appoggiati da quaranta velivoli antincendio e da squadre giunte da tutta Europa.
Piromani. La polizia ha fermato nelle ultime ore 33 persone sospettate di aver appiccato incendi, ha dichiarato Nikos Diamandis, portavoce dei vigili del fuoco greci. Ieri il governo ha posto una taglia fino a un milione di euro per l'arresto dei responsabili degli incendi. Il ministero per l'ordine pubblico ha offerto una ricompensa variabile da 100.000 a un milione di euro «a chiunque fornirà informazioni sicure che portino all'identificazione e all' arresto degli appartenenti ad un'organizzazione criminale resisi responsabili degli incendi divampati nel paese dal primo luglio ad oggi».
fonte: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=7768&sez=HOME_NELMONDO
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Le fiamme raggiungono Olimpia ma il sito archeologico è salvo Grecia, continua a salire il numero dei morti Sono almeno 63 le vittime degli incendi, ma il bilancio è destinato a salire. Il governo offre soldi a chi fornisce notizie sui piromani | |
ATENE - Olimpia è salva, ma il tempio di Bassae (V secolo a. C.) in Arcadia, nel Peloponneso, è minacciato da un violento incendio. Lo ha annunciato il ministro greco dell’Ordine pubblico, Vyron Polydoras. Intanto, con il ritrovamento di altri quattro cadaveri nell'Elide il bilancio delle vittime è salito a 63. Non si accenna quindi a fermarsi l'ondata di fuoco che sta devastando la Grecia. Da qualche giorno il Paese è duramente colpito dai roghi diffusi in varie zone e il primo ministro, Costas Karamanlis, ha dichiarato lo stato di emergenza. I politici hanno interrotto la campagna elettorale in vista delle elezioni di settembre, mentre le bandiere saranno a mezz'asta nei tre giorni di lutto indetti per commemorare i caduti. Inoltre il governo ha messo a disposizione ricompense fino a un milione di euro per tutti coloro che forniranno informazioni utili all'identificazione dei piromani che hanno causato l'ondata di incendi.
IL SITO DI OLIMPIA - C'è mancato poco che i roghi che da tre giorni stanno devastando la penisola greca del Peloponneso riducessero in cenere anche Olimpia. Domenica pomeriggio le fiamme, provenienti dal villaggio di Pelopio a 4 km di distanza, si sono avvicinate al sito mettendo in pericolo l'antico stadio e il museo archeologico. Il posto è stato salvato grazie agli sforzi concentrati di una trentina di pompieri e di tanti volontari appoggiati da un elicottero e un aereo antincendio. Il forte vento che nelle ultime 48 ore ha alimentato i violenti incendi che stanno tuttora devastando il Peloponneso, è calato d'intensità nella mattinata di domenica, consentendo a pompieri e Canadair di combattere più agevolmente contro le fiamme.
fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/08_Agosto/26/grecia_bilancio_vittime.shtml
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