E il centro-destra si divide
Il notaio, a questo punto, non servirebbe più. La registrazione del nome e del logo del "Partito della libertà" è già stata avanzata da Michela Vittoria Brambilla in data 6 agosto 2007. Lo si evince dal sito dell'Ufficio per l'armonizzazione del mercato interno. La richiesta di registrazione del marchio comunitario ha valore in tutto il territorio europeo e quindi anche in Italia. Alla voce "titolare" del marchio registrato figura «Brambilla Michela Vittoria» come «persona fisica», della quale compare anche l'indirizzo per la corrispondenza: in via Torino, a Milano, dove si trova la sede dell'Associazione "Circolo della libertà". E' anche indicato graficamente il simbolo: un logo rotondo con la scritta Partito delle libertà e un arcobaleno con i colori della bandiera italiana.Inoltre, abbiamo personalmente verificato (controllate voi stessi) che il dominio www.partitodelleliberta.it è stato registrato dal deputato Antonio Palmieri, responsabile nazionale della comunicazione elettorale e Internet di Forza Italia.
Ma l'ipotesi di un "Partito delle Libertà" continua a non convincere il centro-destra, diviso fra dure critiche, prudenza e curiosità.
Molto duro, ad esempio, è Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, per il quale il partito delle Libertà «non è una cosa seria», ma solo «un'operazione di marketing politico-elettorale». Berlusconi, per Cesa, «ha un'idea padronale del centrodestra, crede di potere vincere le elezioni con il partito dei Corona...qualsiasi cosa pur di raccattare consensi». D'altra parte, lo sguardo dell'Udc è ora rivolto all'Udeur di Clemente Mastella e a Savino Pezzotta, legato al popolo del Family Day, con i quali si potrebbe dar vita a un nuovo grande centro ispirato al Partito popolare europeo. A Cesa fa eco il presidente del partito Rocco Buttiglione: «Ricucinando sempre gli stessi avanzi non viene fuori una buona minestra. Se vogliamo veramente innovare, dobbiamo dare spazio alle leve nuove, portare in politica forza nuova e attingerla dalla società civile», continua il filosofo, facendo intendere il suo appoggio alla creazione di un nuovo partito di centro.
«Questa storia del Partito delle libertá - dice Buttiglione - convince poco. Se Berlusconi lo fa, per me va benissimo. Siamo contenti, perchè vuol dire che si diverte a farlo e noi gli vogliamo bene. E siamo contenti anche per un altro motivo: perchè se fa il partito unitario, vuol dire che l'esperienza di Forza Italia entra in crisi. E allora è molto probabile che tanti di Forza Italia, soprattutto ex Dc, vengano con noi».
Un altro secco "no" arriva dalla Lega Nord: «La nostra posizione è chiara. Noi siamo sempre stati, e lo saremo anche adesso, contrari al partito unitario del centro-destra. Se Fi e An vogliono, se lo facciano loro». Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega, non vuole neppure sentir parlare di partito unico della Cdl.
In effetti è Alleanza Nazionale il partito dall'opinione più articolata in merito: «La necessità di fare un partito unitario del centrodestra c'è. Ma bisogna vedere se c'è anche la volontà politica di realizzarlo». E' Altero Matteoli, capogruppo al Senato, a dirsi favorevole al partito unitario della Cdl, ma a patto che venga rispettata la par condicio al suo interno. E riguardo alla posizione contraria del Carroccio, Matteoli afferma che non si tratta di una novità. «C'è bisogno di par condicio - avverte - solo a questa condizione siamo disposti a sederci attorno allo stesso tavolo per discutere del progetto voluto da Berlusconi. E' chiaro che se il 14 ottobre ci sarà l'ufficializzazione della nascita del Pd, anche noi dobbiamo muoverci in questo senso e dar vita a un soggetto unico che raccolga tutte le anime del centrodestra».
Ignazio La Russa si professa sostenitore dell'idea di un partito unico nel centro-destra e dice che «Berlusconi ha fatto bene a registrare il marchio del Pdl per evitare che lo facessero altri, estranei alla Cdl, prima di lui: è un primo piccolo passo verso il nostro obiettivo che è la federazione del centrodestra. Del resto - aggiunge - da anni An punta a un partito unitario». E propone addirittura di far esordire il Partito delle Libertà già alle prossime amministrative: «In quelle realtà dove è più facile fare accordi si può sperimentare questo nuovo logo».
D'accordo con l'idea di Berlusconi è anche Alessandra Mussolini, segretario di Azione Sociale, che loda il coraggio che spinge più partiti ad unirsi: «Bisogna prendere coraggio come hanno fatto nel centro-sinistra dove si sono uniti i due principali partiti, Ds e Margherita. Un primo passo potrebbe essere l'unione di Fi e An, poi gli altri che vogliono unirsi, ognuno con le proprie diversità, come nel Pd».
fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Attualita/2007/08/pdl-brambilla-reazioni.shtml?uuid=6ed6b51a-4ff4-11dc-9094-00000e251029&type=Libero
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2 commenti:
Buon pro gli faccia...
E' solo un'operazione di rifacimento-trucco per il povero-silvio.. Che si squaglia inesorabilmente al sole d'agosto.
mauro
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