Ma il loro fascino non conosce crisi
Lo sostiene un report della rivista National Geographic. Solo il due percento della popolazione mondiale possiede i geni «giusti» |
E ci sono ben poche speranze che la loro diffusione aumenti, perchè si tratta di un gene «recessivo», che cioè si «esprime» solo quando si unisce a un altro gene recessivo. Tradotto: se mamma o papà sono rossi (o anche biondi), significa che hanno nel loro codice genetico due geni recessivi (ereditati a loro volta dai rispettivi genitori). Se invece un gene recessivo si incontra con uno dominante, come quello che «produce» capelli neri e occhi scuri, è destinato a «soccombere».
«GLOBALIZZAZIONE» - E' vero che ciò non ha impedito finora che i geni dei capelli rossi continuassero a circolare nel mondo, ma è anche vero che gli incroci globali tra le razze e popolazioni rendono sempre più improbabile che due individui dai capelli rossi si incontrino e mettano su famiglia, il modo più affidabile per produrre un figlio con la chioma dello stesso colore.
VANTAGGI E SVANTAGGI GENETICI - La rivista ricorda che il gene dei capelli rossi è comparso come mutazione nel Nord Europa alcune migliaia di anni fa e inizialmente servì a compensare e aumentare la capacità dell'organismo di produrre vitamina D dalla luce solare. Oggi però il gene dei capelli rossi porta effetti collaterali negativi: rende chi lo possiede più sensibile al timore alla pelle e provoca una maggiore sensibilità ai colpi di calore e ai colpi di freddo. La Scozia resta uno di Paesi al mondo dove i rossi sono quasi dominanti, con il 40 per cento degli abitanti portatori del gene «pel di carota» e il 13 per cento della popolazione dotata di una chioma rossa.
FASCINO INTRAMONTABILE - Ma anche se i capelli rossi naturali sono destinati a diventare sempre più rari il fascino della loro rarità non accenna affatto a diminuire: secondo il «National Geographic», soltanto l'anno scorso le donne americane hanno speso 123 milioni di dollari per dotarsi di una chioma simile a quella della Kidman.
19 agosto 2007
fonte: http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2007/08_Agosto/19/gene_capelli_rossi.shtml
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Sarebbe esistita realmente la ragazza dei sogni di Charlie Brownfonte: http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2007/08_Agosto/19/gene_capelli_rossi.shtml
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I suoi bei capelli fulvi adesso sono bianchi per via dell'età ma Donna Wold fu davvero la fiamma di gioventù di Charles Schulz, una ragazza che lo respinse ma di cui lui non si dimenticò mai al punto da immortalarla per sempre nell'invisibile ed impossibile amore di Charlie Brown.
D'altronde è risaputo che tutti i personaggi delle storie del disegnatore sono ispirati alla sua vita. Schulz ha, infatti, preso in prestito i nomi dei suoi amici creando altrettanti eroi nelle sue strisce: Charlie Brown era il nome di un suo compagno di scuola, Frieda e Linus (Maurer, non Van Pelt) quelli dei suoi vicini di casa.
Ma torniamo alla ragazzina dai capelli rossi: dopo aver partecipato alla Seconda guerra mondiale, Schulz trovò lavorò per qualche tempo in una scuola nel centro di Minneapolis dove si innamorò subito di una bella ragazza dai capelli rossi che lavorava nell'ufficio contabile, Donna appunto.
Quando mi fece la sua dichiarazione fu molto difficile per me - dice la Wold che oggi ha più di settanta anni - Lo amavo, ma è terribile essere attratta da più persone contemporaneamente.
Donna lasciò perdere Schulz e perferì sposare Allan Wold, un vecchio amico che conosceva dai tempi della scuola e che frequentava la stessa parrocchia della sua famiglia. Suo marito è diventato un pompiere e hanno avuto quattro figli.
Per Schulz fu un brutto colpo. Amavo quella ragazza, ma sua madre la convinse che non sarei mai stato capace di combinare nulla di buono nella vita - confessò Schulz nel 1997 durante un'intervista al giornale americano Star Tribune - Non si supera mai il primo amore. Si accetta più facilmente di veder respinti i propri disegni. Quando una donna ti dice 'No, non ne vali la pena', tutta la tua persona è respinta.
La Wold, dal canto suo, non ha rimpianti e sostiene che sua madre non ebbe un ruolo così importante nella sua decisione. Negli anni la bella ragazza dai capelli rossi è rimasta in contatto con Schulz. Quando ha saputo della sua malattia ha parlato con sua moglie Jean.
Ha anche conservato una serie di fumetti in cui è protagonista. Fra questi ce ne è uno con una dedica di Schulz: Per Donna, con amore, Sparky. Ha anche una serie di schizzi che il fumettista le lasciava sul suo tavolo ai tempi del loro incontro.
Così la ragazza dai capelli rossi che lo fece innamorare tanti anni fa, sulle strisce è rimasta senza nome (e anche senza volto) come è accaduto a tutti i personaggi ispirati a persone ai quali Schulz era più attaccato sentimentalmente.
fonte: http://guide.dada.net/peanuts/interventi/2003/05/134989.shtml
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1 commento:
Se le "rosse" sono tutte come la Brambilla, mi auguro che la loro estinzione avvenga al più presto!
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