"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

domenica 23 settembre 2007

Afghanistan, militari scomparsi: Taliban: "Non ne sappiamo miente", Diliberto: "Ritiro truppe subito"

Secondo Al Jazeera, appartengono ai servizi. Con loro c'erano un autista e un inteprete afgani
Erano di pattuglia nella regione di Herat. La Difesa: "Si ritiene che sia un sequestro"

Afghanistan, spariti due militari italiani
"Rapiti, sono nelle mani dei Taliban"

Per l'agenzia di stampa Pajhwok sono stati consegnati a un capo degli insorti
Ma i comandanti degli studenti coranici negano: "Non ne sappiamo niente"


Soldati italiani delle forze Isaf a Kabul


HERAT - Due militari italiani sono scomparsi in Afghanistan. I contatti con loro si sono persi da ieri sera e il ministero della Difesa "ritiene che siano stati rapiti". Le famiglie sono state informate. Secondo la polizia locale, la prima a dare l'annuncio, sono scomparsi anche un autista e un interprete afgani. I quattro erano in viaggio nel distretto di Shindand, nella provincia di Herat, vicino al confine con l'Iran. Non avrebbero rispettato alcuni degli appuntamenti telefonici previsti in questi casi, circostanza che fa pensare a un rapimento. Secondo fonti non meglio precisate citate da Al Jazeera, i due italiani "non sono soldati ma agenti che lavorano per i servizi segreti italiani". Se da una parte i capi dei Talibani negano ogni coinvolgimento nella vicenda, l'agenzia di stampa indipendente afgana Pajhwok riferisce che i militari sono stati sequestrati e consegnati a un comandante taliban della zona.

La dinamica
. "In base alle nostre informazioni - riferisce il capo degli investigatori Ali Khan Husseinzada - due italiani e due afgani hanno lasciato la città di Herat a bordo di due auto, sabato. Hanno parcheggiato una delle auto in una zona di Shindand e sono partiti a bordo dell'altra verso un'altra direzione".

I Taliban: "Non ne sappiamo niente"
. Dopo l'annuncio che gli stessi Taliban stavano effettuando verifiche sulla sorte degli italiani e dei loro collaboratori, un portavoce degli studenti coranici, Qari Mohammad Yussef Ahmadi, ha detto "non ne sappiamo niente".
>L'agenzia Pajhwok. Secondo l'agenzia di stampa indipendente afgana, che cita fonti anonime della polizia, i due italiani sono stati rapiti dal Mullah Akhtar Muhammad al posto di blocco di Khoja Hesah, tra Zer Koh e Azizabad, sulla strada principale del distretto di Shindand, nel Sud della provincia di Herat. La stessa fonte afferma che gli ostaggi sono stati consegnati al comandante taliban Maulvi Abdul Hamid Ishaqzai, che li ha portati nel distretto di Anardara nella provincia di Farah.

Secondo un'altra versione riportata dalla stessa agenzia, un capo tribale ha detto di avere ricevuto una telefonata da una "banda non identificatasi" che avrebbe rivendicato il rapimento. Non sono date altre informazioni sui presunti autori.

Nessuno conferma rapimento
. Nessuna delle fonti contattate in Afghanistan conferma, per il momento, il rapimento dei due militari. Haji Mohammad Alam, capo della polizia del distretto di Shindand, dice che "due italiani con due afgani" sono passati ieri al posto di blocco di Azizabad (a Shindand) e non sono più tornati. "Non sappiamo dove siano, né possiamo confermare che siano stati rapiti", ha detto all'agenzia Ansa.

D'Alema: "Prematuro parlare di sequestro"
. Secondo il ministro degli Esteri è "prematuro" parlare di rapimento. "Per ora siamo di fronte a due funzionari italiani che sono scomparsi - dice D'Alema da New York, poco prima di partecipare a una riunione sull'Afghanistan a margine dell'Assemblea generale dell'Onu - la vicenda è seguita da governo e autorità militari competenti d'intesa con le autorità afgane e con i nostri alleati. Credo che per ora questo sia ciò che si deve dire, anziché aprire discussioni del tutto premature".

Gli italiani in missione. I militari italiani in missione Isaf in Afghanistan sono oltre 2.000. Due i contingenti principali, a Kabul e a Herat. Del contingente di Herat fa parte anche un distaccamento di forze speciali che perlustra la regione ovest del Paese, tutto sotto il comando italiano. L'ultima relazione semestrale dei servizi segreti, inviata al Parlamento, indica che nella zona "si è registrato un sensibile incremento dei profili di rischio, in ragione dell'afflusso di elementi jihadisti e talibani dalla provincia meridionale di Helmand".

(23 settembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/esteri/afghanistan-2/italiani-scomparsi/italiani-scomparsi.html

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Dopo la scomparsa le reazioni. Il Pdci: «Immediato ritiro dall'Afghanistan»

Diliberto: ritirare subito truppe da Kabul

Bondi a Fassino: «E' l'ora dell'unità». Russo Spena: «Garantire incolumità rapiti anche trattando»

ROMA
- Mentre il premier Romano Prodi parte per gli Stati Uniti - dove seguirà a New York la conferenza Onu sui cambiamenti climatici e sulla moratoria per l’abolizione della pena di morte - e promette di seguire costantemente la vicenda, in Italia tengono banco le polemiche dopo la scomparsa e il probabile rapimento dei due militari italiani in Afghanistan.

DILIBERTO: SUBITO IL RITIRO
- Oliviero Diliberto chiede un immediato ritiro dei soldati italiani dall'Afghanistan: «Esprimo la più sentita solidarieta alle famiglie dei soldati italiani - ha detto il segretario del Pdci - Chiedo e mi impegnerò affinchè non si lasci nulla di intentato per la loro liberazione». Ma quest o episodio, continua, «conferma l'assurdità della nostra presenza in Afghanistan. Lo diciamo da tempo: ritiriamo subito le truppe».

L'UDC: IRRESPONSABILE
-«Irresponsabilità totale da parte di Diliberto a chiedere il ritiro delle truppe dall' Afghanistan nel giorno in cui i terroristi talebani sembrano aver nuovamente ripreso di mira i nostri militari», gli risponde il parlamentare dell'Udc Maurizio Ronconi.

BONDI A FASSINO
- «Anche in riferimento alle ultime notizie provenienti dall'Afghanistan, desidero rispondere a Piero Fassino che mai come oggi è venuto il momento della serietà, del dialogo, dell'unità nel nome degli interessi dell'Italia», dice invece Sandro Bondi. per il portavoce di Forza Italia, «ogni altro accento, come quello toccato oggi dal segretario dei Ds, è fuori luogo e destinato, prima di quanto non si creda, ad apparire inopportuno e privo della consapevolezza della gravità della crisi in cui versa il Paese».

I TIMORI DI DE GREGORIO
- Preoccupato anche il presidente della Commissione Difesa del Senato, Sergio De Gregorio: la scomparsa di due sottoufficiali in Afghanistan «apre uno scenario inquietante su cosa possa rappresentare ciò dal punto di vista politico», dice De Gregorio, che riferisce che «la nostra intelligence era stata preallertata» e che «c’è unico filo dietro la regia delle azioni di telebani e di hezbollah, e che lo scenario è da intendersi come scenario globale». Se si trattasse di un rapimento «si tratterebbere di avvertimento forte e deciso agli italiani».

GARANTIRE INCOLUMITÀ
- «La preoccupazione per la sorte dei due militari italiani, dell'autista e dell'interprete scomparsi in Afghanistan è fortissima», dice il capogruppo del Prc al Senato Giovanni Russo Spena. «In queste ore - continua - la prioritá assoluta è lavorare, se necessario anche trattando, per garantire l'incolumitá e il ritorno a casa di tutti e quattro gli scomparsi. Subito dopo, però, bisognerá prendere atto dell'impossibilitá di risolvere con le armi la situazione in Afghanistan. Il governo si adoperi per una soluzione politica e per la convocazione della conferenza internazionale di pace».

1 commento:

Franca ha detto...

Sequestrati o prigionieri di guerra?