"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 20 settembre 2007

Il Vietnam di Prodi



IL COMMENTO

di
Massimo Giannini


Resistere, resistere, resistere.
Prodi non ha altro orizzonte all'infuori di questo. I tatticismi parlamentari di una maggioranza sempre più fragile e i velleitarismi inconcludenti di un'opposizione sempre più confusa consentono al governo di sopravvivere all'ennesima roulette russa del Senato sulla Rai. Ma l'Unione esce a pezzi dall'arena di Palazzo Madama. La stessa cosa si può dire della Cdl. Ma la cosa non conforta, perché il centrodestra non governa, il centrosinistra sì.

La novità di questi ultimi giorni è che la "faglia", nel dissestato campo politico unionista, si apre al centro, e non a sinistra. Prima la rottura di Dini, ora lo strappo di Mastella. Sono segnali diversi, ma precisi: c'è un'area moderata che, per quanto piccola, non regge più alle pressioni dell'ala radicale e non crede più alla tenuta di questo quadro politico. E dunque si mette in movimento, si riaffaccia sul mercato elettorale.

C'è chi sospetta i dissidenti centristi di qualche "intelligenza col nemico": fuor di metafora, di aver sottoscritto qualche accordo sottobanco con Berlusconi per dare la spallata definitiva al Professore. Che sia vero o no è persino irrilevante, viste le condizioni altrettanto sconfortanti nelle quali versa l'"armata" non più invincibile del Cavaliere. Quello che conta è che, da questo voto sulla Rai in poi, e a dispetto di tutti i possibili vertici e di tutte le opinabili verifiche che la maggioranza sta già annunciando, comincia per Prodi un Vietnam politico-parlamentare dal quale sarà difficile uscire indenni. La Legge Finanziaria, il Protocollo sul Welfare, la manifestazione del 20 ottobre, le intercettazioni del caso Unipol.

Servirebbero un Sarkozy e un quadro istituzionale di tipo francese, per affrontare a viso aperto le insidie e le imboscate nascoste in questa giungla. Un governo instabile, in questo inconsistente e patologico bipolarismo all'italiana, non ha molte speranze di farcela. È vero che, allo stato attuale, non ci sono alternative. Ma in guerra come in politica, il "cadornismo" purtroppo ha quasi sempre un solo sbocco. Caporetto.

(20 settembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/politica/commenti-politica/commenti-politica/commenti-politica.html

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3 commenti:

Franca ha detto...

Che avesse ragione Diliberto quando diceva che per Prodi sono più pericolosi i moderati che la sinistra "radicale"?
Medita Prodi, medita...

Anonimo ha detto...

Che significa moderati???
Da come si saccapigliano per sedie e poltrone mi sembra un termine inadatto.

Anonimo ha detto...

E come Caporetto, a pagare saranno i cittadini, i soldati.
I generali avranno un'altra occasione per brindare a champagne e forse prima di sotterrare i caduti.
W Grillo che cerca di degnadarli.