"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 17 settembre 2007

Varese, blitz contro i neonazisti

Nel mirino della Digos il Partito nazionalsocialista dei Lavoratori
"Propagandavano discriminazione razziale, etnica e religiosa"

47 perquisizioni in tutta Italia


Blitz della Digos contro i movimenti neonazisti


VARESE
- Blitz contro i movimenti neonazisti: 47 perquisizioni a Varese e in altre città d'Italia. Nel mirino della Digos il Partito nazionalsocialista dei lavoratori, di ispirazione hitleriana. "Reclutava persone - spiega Fabio Mondora, funzionario della Digos di Varese - che propagandassero la discriminazione razziale, etnica e religiosa".

I movimenti neonazisti fondatori del PNSL avevano presentato proprie liste di candidati in occasione delle consultazioni elettorali del 2006 e 2007 in alcuni comuni delle province di Varese, Como, Lecco e Milano.

Fondato nel 2002 da Pier Luigi Pagliuchi, 45 anni, un albergatore di Castano Primo, nel Milanese, nel 2006 il movimento nazionalsocialista portò un proprio rappresentante nel consiglio del piccolo comune di Belgirate: Osvaldo Carmellino, anch'egli ristoratore, fu eletto con soli 23 voti e l'improvvisa e inaspettata defezione di una lista civica. "Cinque anni fa - disse allora il neoconsigliere - eravamo in quindici; oggi siamo 200".

Al sito Varese news, il coordinatore del movimento, Pierluigi Pagliuchi, un anno fa dichiarò: "Siamo una formazione politica indipendente, ispirata al partito nazionalsocialista: prendiamo spunti dagli ideali dei partiti che, in diversi Stati, hanno accolto le istanze nazionaliste e socialiste portate alla massima espressione dalla Germania di Hitler".

Nelle perquisizioni di quest'oggi in Lombardia e nelle altre regioni, sono impiegati uomini della Questura di Varese, coadiuvata dalla Digos di Milano, Roma, Rieti, Novara, Vercelli e Piacenza, con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia. In tutto oltre 150 agenti.

(17 settembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/cronaca/neonazisti-varese/neonazisti-varese/neonazisti-varese.html

...

4 commenti:

Franca ha detto...

Un popolo che dimentica il proprio passato sarà costretto a riviverlo di nuovo c'è scritto all'ingresso del campo di concentramento di Dachau.
Noi stiamo perdendo i valori tramandati dalla Resistenza e questo è il risultato.
Quando a Milano, la Giunta Moratti propone un unico sacrario per i partigiani e i repubblichini, c'è da aspettarsi di tutto

Val ha detto...

Perchè stupirsi?
La prossima mossa(quando i loro alleati saranno altri) sarà il cambiamento della costituzione e quindi relativa "scomunica" della resistenza.
Per il momento,cara Franca,visto che governiamo con loro ..abbiamo le banche,quindi della storia dall'unità d'Italia ad oggi,passando per le stragi di stato e non, meglio non parlarne.
Scusa,ma non ti piace sentirti raccontare per anni di Roma Augusta nostra,madre imperante, e per più di due millenni tradizione immortale nel tempo del nostro modo di essere fascisti?
Comunista! :O)
Suerte
Val
Ps:questa sera come CAF di zona 8, ci riuniamo anche per il tema del quale parli, per prendere eventuali e forti iniziative su tutto il territorio comunale.

elena ha detto...

Storiella (m'è venuta in mente leggendo gli ultimi post dell'amico KorvoRosso, che trovate nei link):
C’era una volta il mondo dei gatti. Liberi, indipendenti, sornioni e cacciatori di topi. Vivevano felici, facendo quello per cui erano nati: dare la caccia ai ratti.
Ma un giorno arrivarono gli uomini, che con moine, croccantini e la lusinga di una vita comoda e casalinga si diedero da fare per addomesticarli. “Poveri topolini”, dicevano “anche loro hanno il diritto di vivere! Vi nutriremo, vi daremo una tetto ed una cuccia calda, un gomitolo per giocare e anche – ma non troppo spesso – delle tende su cui arrampicarvi. Però dovete smetterla di perseguitare quei poveri sorcetti”.
Molti gatti cedettero alla tentazione e si trasformarono in mici pantofolai. Solo pochi decisero di rimanere randagi e continuare a vigilare perché i topi se ne rimanessero rintanati.
Facevano la guardia al mondo, ma erano scherniti sia dagli uomini che dai gatti pantofolai, che trovavano assurdo far fatica quando si poteva vivere così comodamente… anche se lo scotto era rinunciare a mantenere la salubrità del mondo.
Erano gatti gagliardi, ma tutto il loro valore non bastava a rintuzzare i topi che, poco a poco, dilagarono e divennero pantegane – sconfinando perfino dalle fogne e diffondendo malattie di ogni tipo.
I gatti casalinghi e pacifici non si azzardavano più neppure a mettere fuori il naso dalle loro comode casette, perché le pantegane erano più grosse di loro.
Anche gli uomini, seppure più grandi, cominciarono ad avere paura.
Uomini e mici pantofolai andarono allora dai gatti randagi rimasti, e li pregarono di provvedere loro a rispedire i topi nelle fogne…
Ogni riferimento è puramente voluto... :)

Val ha detto...

Bella storiella che calza a pennello con il nostro modo di vivere.
A volte mi risuonano nella mente le parole di una canzone di Jannacci che di fronte alle disgrazie nostre riportava testualmente:
Des(adesso)interesa anca a mi(pure a me)della mia libertà..
E se poi aggiungiamo che:
Tanto prima o poi gli altri siamo noi,chiudiamo definitivamente il cerchio della miseria umana.
Noi comunque zitti non staremo ,anzi tutt'altro .Cercheremo di fare,anzi faremo, iniziative coinvolgenti che vadano ben oltre il tradizionale.
Cara Elena c'è da combattere il fascismo e i "nuovi fascismi" con intelligenza e coraggio, sapendo che a complicare le cose ci si mette il fatto che noi italiani siamo(purtroppo per la nostra storia) portatori sani di un non manifesto innato fascismo(quel "me ne frego" è fin troppo indicativo).
Non fa nulla:noi non si dorme e se le interrogazioni parlamentari rimangono ferme in un cassetto (cosa non vera perchè quelle che sono partite grazie al lavoro del nostro CAF sono state ben recipite dal ministro degli interni che il pericolo derivante all'insediamento di un nuovo fascismo lo realizza dando molto più di un ascolto a chi crede che oltre ad esssere pericolosi delinquenti ,lavavetri e graffitari sono strumenti per placare la sete dei razzisti)non ci fermeremo lo stesso.
Comunque questo comportamento ,o frase risibile e discuitibilisima , mi ricorda la scelta di una politica di aventiniana memoria, che ha permesso l'eliminazione continua da parte dei fascisti, perpretata attraverso l' omicidio, di Matteotti dei Rosselli e dei molti loro avversari(nemici per chi non conosce la democrazia).
Ma quelli come noi,anche se prendono a schiaffi la storia(mi rode ancora quel giudizio lapidario dettato dalla certezza di essere tra gli unici detentori della verità da parte di chi lo ha scritto),non dormono affatto:lo sai vero che non soltanto non cambieremo idea?
Suerte
Val