"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 27 settembre 2007

Finanziaria, la sinistra a Prodi: "Ci dica di sì entro domani"


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Alla vigilia del Consiglio dei ministri incontro tra il premier e il presidente della Repubblica

A Napolitano il Professore ha spiegato i contenuti della manovra, ma nella maggioranza si litiga ancora

Impietosa l'analisi di Mastella: "Io con il raffreddore, ma il centrosinistra è più malato"
Bertinotti: "Legge inadeguate per fronteggiare il problema della precarietà"



ROMA - Riunioni, incontri. Un continuo lavoro di mediazione. Romano Prodi continua il suo lavoro per cercare di tenere insieme la maggioranza, in vista del del Consiglio dei ministri sulla Finanziaria che si terrà domani a palazzo Chigi.


Il premier, in mattinata, ha avuto un colloquio di oltre un ora al Quirinale con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Poi un pranzo di lavoro e una serie di riunioni: ospiti fissi il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa e il ministro per l'Attuazione del programma Giulio Santagata. Nel corso della giornata, a Palazzo Chigi si sono visti anche il ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani e il titolare del dicastero della Difesa Arturo Parisi.


E dopo le fibrillazioni della sinistra, ecco arrivare il monito del presidente della Camera Fausto Bertinotti: "Tutta la legislazione europea e quella italiana in particolare sono del tutto inadeguate a fronteggiare il problema della precarietà". Secondo Bertinotti "la realizzazione di una diffusa politica di precarietà si è rivelata controproducente e dannosa", ma l'ex segretario di Rifondazione non ha voluto entrare nel merito della legge Finanziaria che l'esecutivo sta mettendo a punto in queste ore: "Di questo deve discutere il governo e io non sono al governo".


Intesa in alto mare. L'accordo all'interno della maggioranza sui contenuti della Finanziaria 2008 sembra però ancora molto lontano e a poco è servito il lungo vertice notturno. A chiedere modifiche sostanziali alla bozza presentata ieri notte dal premier agli alleati è soprattutto l'ala radicale dell'Unione che questa mattina si è riunita per diverse ore al Senato. "Ci aspettiamo che oggi Prodi accolga e discuta le nostre proposte prima del Consiglio dei ministri", hanno intimato a conclusione del vertice Fabio Mussi e Franco Giordano. "Chiediamo - ha precisato Mussi - che valuti proposte giuste e ragionevoli per arrivare in Consiglio dei ministri dopo un lavoro collegiale e con una condivisione". Nel dettaglio la "cosa rossa" chiede "l'armonizzazione al 20% della tassazione delle rendite finanziarie" e un deciso "basta agli sgravi alle imprese".


La diagnosi di Mastella. Le inquietudini nel centrosinistra sembrano essere però a 360 gradi, come ha detto oggi senza giri di parole Clemente Mastella. "Io ho il raffreddore - ha spiegato ricordando la sua assenza dal vertice di ieri - ma la maggioranza è più malata". "Non so", ha poi aggiunto, se il governo ce la farà ad andare avanti, "io non farò sgarbi, non sarò il Pietro Micca della situazione. Vado avanti per quello che è possibile: faccio le cose che in coscienza debbo fare e accetto le cose che in coscienza posso accettare". Vede una sinistra radicale inaffanno, Mastella "costretta ad andare allo scontro altrimenti si troverà con il nulla in mano. Devono per forza andare fino in fondo". Per quanto riguarda la sua posizione, Mastella è caustico: "Io non ho nulla da perdere, se finisse domani la legislatura non mi cambierebbe nulla. Me ne andrei a casa felice". Ultima battuta sul vento dell'antipolitica che soffia nel Paese. "Se continuiamo così finisce che riconsegniamo il paese nella mani di Berlusconi".


Appuntamento decisivo. Il passaggio che si presenta davanti al premier pare estremamente stretto. "Non è accettabile - ha messo in guardia il capogruppo dell'Udeur alla Camera Mauro Fabris - che qualche ministro si astenga o esca in Consiglio dei ministri perché al Senato non ci sono i numeri: se venerdì non dovesse esserci unanimità dovremmo invitare Prodi a prendere atto che non c'è la maggioranza". Ma l'appuntamento di domani a palazzo Chigi è solo il primo ostacolo. Per il 19 novembre è previsto l'arrivo della Finanziaria alla Camera, dove verrà discussa fino al 24 dicembre, quando Montecitorio dovrebbe passare la palla al Senato.


"Basta vertici inutili". Se il grosso delle critiche a Prodi riguarda il merito, nel centrosinistra c'è anche chi ne fa una questione di metodo. "Basta vertici e sottovertici, bisogna piantarla, sono solo occasioni per distinguo, dove si da un messaggio sbagliato al Paese che serve solamente a qualche partitino che cerca visibilità". La lamentela arriva da Enrico Boselli dello Sdi e da Cesare Salvi della Sinistra Democratica. "Il governo - aggiungono - presenti la Finanziaria in Parlamento e in un modo trasparente, come avviene in tutte le democrazie, ci si misura con le proposte formulate". Dello stesso avviso, ma senza sollevare polemiche, il segretario dei Ds Piero Fassino: "Non serve un altro vertice, spetterà al presidente del Consiglio e al ministro fare una sintesi".


Rutelli ottimista. A ridare fiato alle speranze di tenuta del governo è il vicepremier Francesco Rutelli. "Sono molto fiducioso - dice il leader della Margherita - sarà una buona legge finanziaria, molto leggera dopo tanti anni in cui gli italiani si vedevano arrivare stangate. Ci sarà per la prima volta una riduzione fiscale e tante misure sociali positive per gli italiani".


(27 settembre 2007)



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1 commento:

Franca ha detto...

Sulla tassazione delle rendite prodi è riuscito a rimangiarsi persino l'impegno preso nel DPEF di due mesi fa!