"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

lunedì 17 settembre 2007

Saviano, la camorra non esiste!

In piazza ad ascoltare l'intervento dello scrittore anche Nicola Schiavone
papà del boss. "Devo parlare anch'io...". Ma l'anziano viene bloccato dal servizio d'ordine

Saviano sul palco a Casal di Principe
Gli gridano: "La camorra non esiste"


Roberto Saviano


CASAL DI PRINCIPE (Caserta) -
In mezzo alla folla che gremisce la piazza ci sono anche personaggi scomodi. C'è il papà del boss Sandokan il soprannome con cui è conosciuto Francesco Schiavone, mentre i negozi sono chiusi come pure i balconi e le finestre dei palazzi e delle case adiacenti. Nel giorno del ritorno a casa, a Casal di Principe, di Roberto Saviano, la terra di camorra fa ancora sentire la sua presenza. Paradossalmente "discreta", eppure spavalda che finge di confondersi tra i volti che affollano l'area antistante il palco. Un segnale preciso che sembra voler dire "eccoci, noi siamo sempre qui. Non abbiamo paura". E la presenza di Nicola Schiavone non passa inosservata, provocando attimi di tensione quando il presidente della commissione antimafia cita il clan. Il papà del boss cerca di guadagnare il palco. Urla che deve parlare anche lui, che ha qualcosa da dire. Sono attimi interminabili, tra paura e stupore che richiede l'intervento degli agenti che bloccano l'anziano per evitare complicazioni

In fondo alla piazza, una decina di persone, che si definiscono, "giovani imprenditori". Applaudono ironicamente qualche passaggio dei discorsi ufficiali e ai giornalisti ripete la litania: "La camorra non esiste", "Saviano non ha subito minacce, vuole essere eletto deputato".

Sul palco, il presidente della Camera Bertinotti, lo scrittore, i ragazzi di Locri, assessori, autorità. Tutti venuti a Casal di Principe, terra dei "casalesi", ad inaugurare l'anno scolastico.

Ma oggi Casal di Principe appare diversa. Erano anni che non si vedeva tanta gente in strada. Saviano è emozionato: "Abbiamo, avete, il diritto alla felicità. Che, in questa terra martoriata, vuol dire non morire sul posto di lavoro, vuol dire non dover fare un secondo lavoro nel week-end per tirare a campare. La forza per opporsi al potere dei clan in questa terra- aggiunge- viene dal talento degli stessi cittadini di qui: dovete scegliere da che parte stare".


Fausto Bertinotti rilancia la sfida della legalità e dice: "Mi piacerebbe che in tutte le aule all'inizio dell'anno scolastico venisse letta la Costituzione insieme a una delle testimonianze delle tante persone che hanno speso la vita nella lotta contro le mafie e per rendere civile questo Paese".

(17 settembre 2007)

fonte: http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/cronaca/saviano/impren/impren.html

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Nasce il primo vino anti-mafia laziale

di Redazione (redazione@vita.it)

04/05/2007

Campo libero, prodotto dalla cooperativa sociale il Gabbiano, viene prodotto su terre confiscate alla mafia

Si chiama ''Campo Libero'' vino bianco, un trebbiano. E' prodotto dalla Cooperativa sociale ''Il Gabbiano'' che si occupa dell'inserimento lavorativo di persone in stato di disagio, rivolgendosi in particolare modo a persone con difficolta' provenienti dal proprio vissuto nella tossicodipendenza, nelle carceri o nel disagio psicofisico.Un vino dal sapore nuovo, particolare. Quello della legalita'. La vigna e' sul terreno confiscato al clan Schiavone, il clan dei casalesi, la piu' potente cosca del casertano, una delle piu' organizzate e violente dell'intero panorama camorrista, cosi' forte e ricca da aver da tempo allargato i propri affari ben oltre i confini campani, prima nel basso Lazio e poi alle porte di Roma .

Il vino bianco, Campo Libero e' il primo prodotto del Lazio ad essere commercializzato nel circuiti dei prodotti della legalita' di "Libera Terra" sara' presentato da Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, lunedi' 7 maggio ore 11,30 presso la bottega ''I sapori della legalita''' in Via del Foro di Traiano- Roma. Per il vino, in cui e' gia' pronto anche lo slogan ''Sui terreni confiscati alla criminalita' cresce un'uva simbolo di liberta'". Con Luigi Ciotti saranno presenti Antonio Turri, referente Libera Latina e Dario Campagna della Cooperativa sociale ''Il Gabbiano''. A Cisterna di Latina, la cooperativa coltiva dieci ettari di terreni, di cui 6 di vigna, confiscati a Francesco Schiavone detto ''Sandokan'', assegnati dal comune, coltivati con impegno dai giovani della cooperativa nata a Latina nel 1994 per iniziativa di un gruppo di giovani provenienti da una lunga esperienza nel volontariato locale e nel recupero delle tossicodipendenze.

Un parto difficile quello del Vino Campo Libero. Come spiega Libera, infatti, nel settembre del 2006, a pochi giorni dalla vendemmia, nella notte un atto intimidatorio distrusse letteralmente 3 ettari di vigneto, decine e decine di viti ''abbattute'', migliaia di grappoli maturi schiacciati a terra. Un attacco violento, un danno economico rilevante, circa 10mila euro solo per l'uva persa (500 quintali su 1.400), che sali' a 70mila perche' gran parte delle piante dovettero essere sostituite e si dovra' aspettare almeno tre anni prima che entrino in produzione. Un vero e proprio attacco alle iniziative antimafia, quelle che colpiscono il cuore economico, utilizzando i beni confiscati ai clan. Ma i giovani della Cooperativa non hanno mai mollato e dopo meno di un anno ecco che il vino della Liberta', che nasce dal frutto dell'illegalita' e' pronto per essere degustato, un sorso di liberta'.


Club VITA per Laboratorio Testori! Triennale Bovisa,Milano,20 settembre 2007



fonte: http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=80139

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Bertinotti, ha fatto una carriera incredibile lottando per la conservazione dei posti e per l'aumento dei salari a prescindere dai meriti dei lavoratori e dal costo del lavoro, insomma a spese dei cittadini. Questo non toglie che i sindacati sono indispensabili per la tutela dei lavoratori, ma mi chiedo quanti posti di lavoro a creato. Se fosse capace di crearli avrebbe la ricetta per battere la camorra.

Anonimo ha detto...

errata corrige:
"ha creato"

Val ha detto...

Rispondo sul vino laziale e mi trovo nel post dedicato a Saviano ,boh?
Non fa nulla.
Provo sempre piacere nel leggere qualcosa sulle iniziative legate al lavoro di don Ciotti e di chi è con lui.
C'è un libricino verde che si chiama"etica e politica"che da l'esatta dimensione del personaggio e rende merito al vero cristianesimo, molto più che la versione della corrente ufficiale rosminiana e di quella che era la figura stessa di Gesù.
Per la camorra invece è un discorso molto più complesso che riguarda non soltanto la critica forsennata, ma soprattutto e in antitesi alle continue lamentele perenni di noi popolo italico, l'autocritica e la proposta progettuale di rilancio e rinnovanento da zero dell'impianto welfare e legislativo della nostra società.
Fatto questo e creati posti di lavoro ,diritti ,doveri e ripristinata la dignità ,dopo aver inveito contro e posto fuori dalla storia del socialismo avversario del liberismo ,chi "abbiamo le banche" o il"capo firmato" o "i permessi e i godimenti sindacali" fine a se stessi,rimane in ciascuno di noi,tutti nessuno escluso,rivendicare e portare avanti l'onesta morale ed intelletuale,nella vita e in ogni momento di tutti i giorni.
In fondo è il messaggio che lancia Grillo,il comico che sostituisce al politico ,che non dovrebbe e non avrebbe nessun bisogno di girare il coltello nella piaga,ma lo fa per l'interesse generale o per tornaconto personale ,sostituendosi alla politica e riempiendo un vuoto lasciato da chi concepisce il disagio e il disturbo alle nostre persone come un pericolo addirittura maggiore di quelli che non esistono.
Con buona pace di Saviano e tutti noi.
Ah serva Italia ,priva di rimembranze e altruista quando viene Natale.
Suerte
Val

Anonimo ha detto...

Chiedo venia, il post è unico
Val

Franca ha detto...

Contro le mafie c'è ancora molto da fare, soprattutto a livello culturale