La commissione europea ha deciso di aprire un' inchiesta sul conto delle maggiori agenzie di rating internazionale, per il ruolo da loro svolto nella vicenda relativa al dissesto del credito cosiddetto "subprime". Lo ha detto il portavoce per i servizi finanziari della commissione europea. Antonia Mochan, in una dichiarazione rilasciata a Bloomberg.
L' indagine - ha chiarito Mochan - riguarda «problemi come la governance, il management, il conflitto d' interessi e le risorse». Nel mirino in particolare il ruolo svolto da colossi come Moodys, Standard & Poor's ed altre primarie agenzie di rating.
L'indagine riguarda le responsabilità avute dalle agenzie di rating internazionale nell'ambito della crisi finanziaria che sta devastando i mercati. Secondo quanto riportato dal Financial Times, le autorità di Bruxelles ritengono che le agenzie abbiano fallito nel predisporre una pronta reazione, in grado di mettere sull'avviso gli investitori circa i rischi legati all'esposizione su titoli garantiti dal credito immobiliare ad elevato rischio.
Anche negli Usa - rileva il FT - il presidente della commissione servizi finanziari della Camera, Barney Frank, ha comunicato di aver intenzione di svolgere audizioni su questo tema.
Si fa notare inoltre che solo nella scorsa primavera Moody's e S&P in particolare hanno cominciato a declassare i rating a valere sulle cosiddette securities garantite dal credito "subprime".
Avvio in deciso calo per Piazza Affari (-2,15%) in linea con le principali Borse europee dopo la chiusura in forte ribasso di Wall Street e delle principali Borse asiatiche. Parigi fa segnare -2,19%, Londra -2%, Francoforte -1,96%.
A pesare sempre la crisi dei mutui subprime e i timori che possa estendersi a Europa e Asia.
Chiusura in calo con breve risalita finale mercoledì sulle principali Borse europee - a parte Piazza Affari chiusa per Ferragosto - che hanno ridimensionato le perdite accumulate nella prima parte della seduta. A bilanciare il calo dei listini europei nel pomeriggio, l'avvio in positivo di Wall Street grazie anche al dato sulla produzione industriale di luglio migliore delle attese.
A frenare gli entusiasmi degli investitori ci ha pensato però la Fed che ha deciso di immettere nel sistema 7 miliardi di dollari di riserve temporanee per contenere la pressione verso l'alto dei tassi di interesse a causa della forte domanda di credito. Immediata la reazione di Wall Street che ha azzerato i guadagni.
Anche la Banca Centrale giapponese questa mattina è intervenuta sui mercati immettendo 13 miliardi di euro, dopo che martedì la stessa Banca Centrale aveva ritirato 10 miliardi di euro, ritenendo sufficiente la liquidità esistente. Secca la reazione dei mercati, con Tokyo che ha ceduto il 2,2% portandosi sui minimi di dicembre 2006 e Hong Kong il 2,8%.
La decisione della BOJ è maturata in seguito ai segnali di un contagio della crisi dei mutui subprime americana. La prima e la terza banca del Paese, la Mitsubishi UFJ Financial Group e la Sumitomo Mitsui Financial, hanno dichiarato perdite legate a investimenti in mutui subprime Usa, per importi ancora da quantificare anche se in base alle indiscrezioni non si tratterebbe di cifre elevate. Immediate le ripercussioni sui titoli del settore bancari con cali superiori al 5%, in particolare Mitsubishi UFJ ha ceduto il 5,3% e Sumitomo il 5,9%, toccando i minimi degli ultimi due anni.
Pubblicato il: 15.08.07
Modificato il: 16.08.07 alle ore 12.55
fonte: http://www.unita.it/view.asp?idContent=68172
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2 commenti:
Sarebbe ora di tassare decentemente le rendite finanziarie (rispolverare la Tobin tax?)
C'è da tremare! :(
Come ho sempre sostenuto, non ci vuole molto a fare il finanziere o comunque, l'affarista in genere: dato che si dispone già di ingenti somme di denaro, basta vedere dove corre la massa e alzare i prezzi dei beni richiesti! (tassi d'interesse e quanto altro compreso).
Vigliacchi!
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