"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 9 agosto 2007

Guzzanti Horror Show

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Che famiglia di teatranti i Guzzanti! Il Paolino il buon Gaber lo definirebbe "buffo naturale", mentre io lo definisco il più divertente "cartone animato" in circolazione, nuovo modello del Teatro dell'Assurdo..
Non poteva che figliare due portententosi attori, dall'intelligenza viva e la comicità irrefrenabile. Conoscendo Guz-Guz come lo conosciamo, possiamo affermare che da lui hanno preso la "vis comica" e dalla madre l'intelligenza..
Per fortuna.
mauro

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9 agosto 2007
Consigli per gli acquisti

di Galatea


' dura la vita del senatore all’opposizione. Lo si capisce dagli articoli di Paolo Guzzanti, indimenticato protagonista della spy-story “Dammi la Mitrokin che gli taglio le vene (ai Comunisti)”. Passate le luci della ribalta, dopo che persino le spie russe lo hanno giudicato tanto insignificante da non offrirgli neanche un drink al Polonio, anzi nemmeno una tartina con del caviale andato a male, e il suo fido Scaramella è stato smascherato per quello che era, cioè un personaggio che sarebbe sembrato poco credibile persino in una puntata dei Puffi, il buon Paolo vivacchia, scrivendo sul Giornale. Incazzato nero, da quello che si capisce. Perché gli elettori, ‘sti brutti ceffi malfidi che non sono stati così numerosi da far vincere Forza Italia, adesso lo assillano pure: “La gente mi ferma per strada con aria affettuosa ma intimidatoria chiedendo: 'Allora, lo buttate giù questo governo Prodi, sì o no? Forza, datevi una mossa'." E che giramento di palle, deve pensare il povero Guzzanti: lo immaginiamo a far la gimkana alla mattina, intercettato da elettori scontenti che lo guardano male pensando “Va’ a laurà, bauscia!”. Così ai cittadini, Guzzanti decide di spiegare le auree regole della correttezza democratica, chiarendo quali siano gli alti valori morali, religiosi ed etici che sostengono l’agire politico suo e dell’opposizione in generale.

NUMEROLOGIE - Comincia dunque con una riflessione matematica: "Questo governo vive in modo risicato ma stabile. Non sta per cadere e inoltre non è importante che cada Prodi, ma che cada la maggioranza. […]. Così stando le cose il governo non cadrà fino alla fine della legislatura perché ha i maledetti numeri. Saranno, sono, risicati, ma sono numeri. Saranno quelli dei senatori a vita che vengono scongelati e ricongelati ad ogni voto di fiducia, ma sono numeri. Noi dell’opposizione possiamo essere tutti presenti dal primo all’ultimo, ma il governo ha i numeri". I numeri, già: questo fastidioso particolare su cui si basa la democrazia parlamentare. A Guzzanti stanno sulle palle, si sente. Ma se ci sono, ‘sti maledetti numeri, che si può fare? Presentare delle proposte politiche alternative valide, sperando di convincere parti della attuale maggioranza a staccarsi? Ragionare sulla propria condotta, studiare, lavorare seriamente per preparare una alternativa credibile? No, che diamine, ragazzi:
Guzzanti è un senatore di Forza Italia. E la sua proposta è consequenziale al suo stare in un partito che nasce dalla mente di un venditore di successo che ha fatto fortuna sugli spot pubblicitari. Snocciola infatti un meraviglioso vademecum di consigli per gli acquisti.

SALTO DELLA QUAGLIA -
"Siamo per questo condannati a goderci Prodi o un suo surrogato fino al 2011?
– si chiede infatti il senatore nella premessa della sua analisi - No, ma ad una sola condizione: che alcuni senatori dell’attuale maggioranza passino con l’attuale minoranza." Vai con lo shopping, dunque. Certo, dirla così, papale papale, pare brutto, persino un pelicchio offensivo. E infatti il Guz subito chiarisce: Non si tratta, come volgarmente si dice, di «comprarli». Si tratta di motivarli. Ecco, appunto, un po’ come fece il buon Cosimo Mele con la ragazza che si portò in camera, cui non pagò una tariffa in quanto prostituta, ma fece un regalo in soldini, per farla sentire apprezzata. Guzzanti chiarisce che lui di gente disposta a farsi “motivare” fra i banchi del Senato ne conosce parecchia, e non stentiamo a credergli, perché pure io, se volessi farmi motivare, istintivamente lo farei subito sapere a Guzzanti. "Io conosco almeno tre senatori di sinistra disgustati dalla politica del governo e che si sentono affogati nella morte di una sinistra spaccata in due e dannosa per il Paese. Bisogna dar loro dei buoni motivi per cambiare campo garantendo rielezione e un posto nel futuro governo di centrodestra". Quindi non di vil denaro si parla, per giunta, ma di garanzie per una rielezione. Del resto, a
giocare sui futures mica possono essere solo i petrolieri entusiasti per la guerra in Iraq, no? Eppoi, che non ci sia niente di male a provarci, è chiarito subito dal periodo successivo: "così è la politica, baby: io ti do questo, tu dammi quello. Se si tratta di scambi politici, la partita non soltanto è lecita ma moralissima". Ecchecaspita, con una morale così, infatti, la trasparenza delle istituzioni è assicurata. E siccome di questi tempi, avere una sponda nella legge naturale, come Santa Madre Chiesa predica, è d’uopo, ecco arrivare anche il paragone ornitologico-festivo: "Inoltre vale la legge del tacchino: non si può chiedere ai tacchini di amare il Natale così come non si può chiedere ai membri dell’attuale maggioranza di compiere gesti che portino ad elezioni anticipate, suicidandosi. Bisogna offrire lunga vita a qualche tacchino. È arrivata dunque l’ora di esser pratici: si possono catturare tre scontenti. Meglio se quattro". Eh insomma, dai, possono essere traditori, ma fessi no. Quindi offriamo loro la sicurezza che se fanno affondare la barca, loro avranno un posto d’onore nelle scialuppe di salvataggio. Va riconosciuto a Guzzanti almeno il pregio della sincerità: era dai tempi dei trenta denari di Giuda che la mercede per un tradimento non veniva offerta con tanta schiettezza, e con tale chiarezza di termini: AAA, cercasi senatori della maggioranza disposti a vendersi per far cadere Prodi. Si garantiscono condizioni di favore, posto fisso e incentivi accessori da discutere al momento dell’insediamento del nuovo Governo. Resta da capire perché sia stato pubblicato dal Giornale nell’area destinata agli articoli d’opinione. Negli annunci economici Guzzanti avrebbe trovato la sua collocazione più naturale.

fonte: http://giornalettismo.ilcannocchiale.it/post/1579496.html
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Totò terzo uomo



Dobbiamo delle scuse ai lettori per aver trascurato, nelle ultime settimane, le mirabolanti avventure di Mario Scaramella e del suo spirito guida Paolo Guzzanti. Ma ripariamo subito.

Dunque, alla vigilia di Natale, i giudici di Roma arrestano, al suo rientro in Italia dopo una lunga e fosforescente tournée all'estero, il superconsulente della commissione Mitrokhin, quello che per 5 anni ha girato l'Europa a spese nostre mostrando a una legione di ex spie del Kgb in menopausa una foto di Prodi affinché confermassero il ruolo decisivo del Professore bolognese nei servizi sovietici e nel delitto Moro. Purtroppo non riuscì a cavarne un ragno dal buco. Fu allora che cominciò a mostrare la foto di Pecoraro Scanio (nomi in codice «Pekorovsky»), anche nella versione con colbacco e pelle di foca, nella speranza di incastrare almeno lui. Niente da fare. Ora giace nella cella 13 di Regina Coeli con l'accusa di aver calunniato un po' di gente, depistato i lavori di una commissione parlamentare e inventato una carrettata di balle che nemmeno Igor Marini o Berlusconi.


Ma, mentre tutti fan finta di non conoscerlo, Guzzanti senior conduce una contro-inchiesta delle sue. Va a ripescare i vari spioni in menopausa, già molestati per anni da Scaramella («Mister Guzzanti, your friend Scaramella is a mental case!», gli scrisse il colonnello Oleg Gordievskij, stremato, invocando la neuro). E scopre verità sconvolgenti. La più grossa, inspiegabilmente trascurata dalla grande stampa, è che esiste in circolazione un simil-Guzzanti, un sosia con tanto di barba e capelli rossi, che Scaramella era solito far incontrare a un'altra spia, Evgeni Limarev, il quale si convinse di aver incontrato il Guzzanti originale, mentre era solo una copia. L'avrebbe confidato lo stesso Limarev a Guzzanti, che l'ha incontrato in missione segreta in un hotel in Alta Savoia. Lo strepitoso scoop guzzantiano, degno delle commedie di Plauto e di «Tótò terzo uomo», è apparso il 12 gennaio su Panorama e sul Giornale, in stereo: «Le rivelazioni dell'ex 007 russo: "Scaramella mi ingannò con un sosia di Guzzanti"». L'uomo si sarebbe presentato a Limarev "». L'uomo si sarebbe presentato a Limarev «truccato in modo credibile, anche se con voce e accento diversi».


Non bastasse dunque il Guzzanti doc, ne circola pure uno apocrifo. Probabilmente una comparsa del Bagaglino. E chissà quante volte s'è presentato al Senato o al Giornale spacciandosi per il modello-base. Bisognerebbe saperne di più, scavare, investigare, onde evitare che il simpatico impostore séguiti a insidiare il buon nome del celebre giornalista-senatore. Invece niente, nessuno segue la pista, nemmeno il Giornale autore dello scoop, che l'indomani l'ha già dimenticato.


Naturalmente il fatto che Scaramella si avvalesse di collaboratori tanto prestigiosi accresce a dismisura l'attendibilità della sua consulenza su Prodi, il Kgb e le Brigate rosse, documentati da una frase di Litvinenko che riferiva una frase del collega Trofimov (ovviamente morto) che raccontava di aver sentito dire da un terzo uomo (Paperinik? Ceppo? Tiramolla?) che «Prodi è uno dei nostri». Roba forte, da costruirci sopra una commissione parlamentare. Nello stesso colloquio Guzzanti-Limarev, il primo riferisce che il secondo gli avrebbe denunciato un «agguato» tesogli da due giornalisti di Repubblica per fargli dire cose mai dette. Senonchè il 14 gennaio Limarev scrive a Repubblica: «Non ho mai pronunciato le frasi che mi vengono attribuite da Guzzanti» e «sono sconcertato dal modo in cui Guzzanti ha distorto ciò di cui abbiamo discusso».


Ora, escludendo a priori che un senatore, giornalista ed ex presidente della Mitrokhin possa aver fatto tutto ciò, non restano che tre spiegazioni: il Guzzanti che incontrò Limarev e poi scrisse l'intervista non era quello vero, ma il sosia; era quello vero, ma incontrò un sosia di Limarev; un sosia di Guzzanti incontrò un sosia di Limarev all'insaputa di quelli autentici. Sia come sia, siamo in buone mani.


Ieri, ultima puntata del vaudeville: il Giornale riporta un'intervista di Gordievskij che dà del peracottaro a Limarev, il quale doveva «lavorarsi Scaramella e Guzzanti per conto del Kgb». In pratica: non Prodi, ma Scaramella e Guzzanti erano diventati (inconsapevolmente) i burattini dei servizi russi. Guzzanti, anziché allarmarsi un pochino, esulta ed inneggia a Gordievskij. Ancora qualche giorno, e si arresterà da solo.


ULIWOOD PARTY


MARCO TRAVAGLIO


l’Unità 27 gennaio 2007

fonte:
vivamarcotravaglio.splinder.com/archive/2007-01


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15 commenti:

ska ha detto...

:D ehehe....

Equo ha detto...

Fa più rideree di "Fascisti su Marte": che famiglia! :-)

GG ha detto...

caspita, che bel post!!


p.s. @elena

linkami pure, faccio lo stesso con te... ;)

Anonimo ha detto...

Scusa amico, una curiosità.
Sbaglio, o quella divertintissima figurina di Guzzanti-Generale Custer a cavallo l'ho già vista da qualche parte?

Enrix

Anonimo ha detto...

Scusa amico, una curiosità.
Sbaglio, o quella divertintissima figurina di Guzzanti-Generale Custer a cavallo l'ho già vista da qualche parte?

Enrix

Anonimo ha detto...

Caro Enrix, hai perfettamente ragione..
Difatti l'immagine è stata prelevata da gabrieleparadisi.splinder.com/archive/2006-01
con puri intenti illustrativi.
Capisco anche la tua domanda implicita: posto che questo blog non ha risvolti commerciali è anche pur vero che è giusto vadano riconosciuti gli sforzi creativi che stanno dietro al materiale che usiamo per illustrare gli articoli.. per cui, d'ora in avanti, segnaleremo per ogni immagine la fonte.
Grazie per l'appunto..
E ti invitiamo a tornare a trovarci!
mauro

Anonimo ha detto...

Grazie, molto corretto.

Approfitto per segnalare che praticamente a ridosso (temporalmente parlando) del suo articolo Totò terzo Uomo, travaglio tenne una conferenza, disponibile su Youtube, di cui guarda caso posseggo la trascrizione dello stralcio riguardante Guzzanti e scaramella.
Per il vostro sollazzo, la ricopio:

MARCO TRAVAGLIO AL TEATRO GUANELLA CIRCONDATO DA FANS FESTANTI, RIDENTI, PLAUDENTI, E STELLE FILANTI, IL 24 GENNAIO 2007

PRIMA PARTE
30http://www.youtube.com/watch?v=CBMBPzn7o5M&mode=user&search=

A PARTIRE DAL MINUTO 3.59:
(…) concludo, se ho ancora un minuto, con un pezzo meraviglioso di un altro intellettuale molto intelligente che ha anche due cognomi, il che aiuta, e.. si chiama Galli della Loggia, che l’altro giorno, su Style, Style è la rivista del Corriere della Sera, quella roba di 3 chili e mezzo che se togliete le prime 50 pagine dedicate a mocassini ehm, e deodoranti arrivate al primo articolo che era purtroppo quello di galli della Loggia, intitolato Appunti di Storia quindi è qui nella sua veste di storico (NdR, in realtà Appunti di Storia è il nome della rubrica, il titolo dell’articolo è “Sbatti il mostro in commissione”).
Lo “storico” Galli della Loggia scrive, ce l’ha con la Mitrokhin, almeno sembra no. Dice: “E adesso, per favore, basta con le Commissioni parlamentari d'inchiesta: almeno per qualche anno evitiamo di invocarne e tanto meno di metterne all'opera qualcun'altra.”. Fin qui, diciamo, siamo tutti d’accordo, “Lo dico, naturalmente, in seguito a quanto è appena avvenuto nell'ambito della Commissione Mitrokhin con l'emersione, diciamo così, di un'incredibile figura di consulente”, sta parlando di Scaramella, “arruolato dalla presidenza della stessa Commissione,” sta parlando di Guzzanti Senior, ehm, “ma non perché la cosa mi abbia fatto una particolare impressione. Così come,lo confesso, non mi ha scandalizzato per nulla l'ipotesi che l'onorevole Paolo Guzzanti abbia cercato di incastrare l'attuale Presidente del Consiglio cercando prove di un suo ruolo passato al servizio dello spionaggio sovietico. Mi stupisco semmai che ci sia qualcuno che si scandalizzi: infatti non riesco a capire perché a suo tempo era ammissibile, e anzi da moltissimi salutato con gioia, che la Commissione antimafia e il suo presidente Luciano Violante indagassero sui rapporti tra Giulio Andreotti e la mafia, che cercassero addirittura di dimostrare che egli ne era virtualmente il capo, cosi come era del pari ammissibile che per farlo si servissero delle testimonianze dei peggiori ceffi del sottobosco criminale siciliano, mentre invece al povero onorevole Guzzanti non avrebbe dovuto essere consentito di cercare di dimostrare che Romano Prodi aveva un filo diretto con il Kgb. Alla fantasia non c'è limite, come si dice. E semmai è la distinzione tra fantasie politicamente lecite e fantasie politicamente illecite che mi sembra davvero inammissibile.”.

Cioè, cosa sta dicendo lo “ storico” Galli della Loggia, sta dicendo che indagare sui rapporti fra Andreotti e la mafia è come indagare sui rapporti fra Prodi e il KGB. E anche il caso Moro, PERCHÉ VOI SAPETE CHE PRODI È UNO DEGLI ASSASSINI DI MORO, SECONDO LA VERSIONE DI GUZZANTI SI È INVENTATO UNA SEDUTA SPIRITICA PER DIRE ANDATE A GRADOLI ANZICHÉ IN VIA GRADOLI E FAR AMMAZZARE MORO EHM, CHE GLI STAVA PARECCHIO SULLE PALLE. NON SI SA PERCHÉ, MA COSÌ DICE GUZZANTI.
Quindi, indagare, se indaghi su Andreotti e la mafia devi indagare anche su Prodi, il KGB e il caso Moro. E quindi anche su Galli della Loggia e il mostro di Firenze naturalmente. No, perché sono tutte cose uguali
Lo “storico” ignora un “piccolo” particolare: che Andreotti i rapporti con la mafia li aveva, mentre Prodi i rapporti con il KGB non li aveva, e della Loggia i rapporti con il mostro di Firenze non li aveva, quindi, indagare su una cosa vera è diverso da indagare su una cosa finta. Questi sono gli storici eh, questo è quello che scrive i libri di storia, noi affideremo la nostra memoria a questi qua se non ci premuniamo per tempo.
Due sere dopo, le Iene sono andate da Andreotti a fargli gli auguri per il suo compleanno, e hanno portato una targa dicendo, “stanno dedicando una via a Craxi, presto toccherà a lei, Onorevole Andreotti,” dice, ehm “più tardi possibile” gli hanno detto “toccherà a lei”. Andreotti ha fatto le solite battutine che mandano i visibilio i giornalisti di corte no, che non fanno ridere però ridono tutti, “aha, che simpatico, che umorismo”, ecco, dopodiché, dietro la targa dove c’era scritto “Giulio Andreotti insigne statista” hanno aperto una seconda targa dove apriva la parentesi, e c’era scritto, “che ha avuto rapporti organici con i principali boss di cosa nostra, almeno fino alla primavera del 1980” punto, Corte di cassazione, data, chiusa parentesi. Andreotti li si è un po’ inalberato e ha detto, “No, ma io in quel periodo ero in Giappone”. Cioè, pensate, dal ’46 all’ ’80 è stato in Giappone, e non ce ne siamo mai accorti, no, ha detto delle cose strane, e.. “ma i pentiti si sono contraddetti”, l’altro ha detto, “no, guardi che non stiamo rifacendo il processo, è finito eh, questa è la sentenza definitiva, quindi non c’è più discussione, Giappone, cose..”. Ehm, le Iene hanno fatto per l’informazione molto più di quello che fa lo storico Galli della Loggia no, eeh il quale (sventola l’articolo) sostiene che Andreotti che i bambini sapevano avere rapporti con la mafia, non dimentichiamo che aveva come capibastone della sua corrente in Sicilia Vito Ciancimino che era proprio “punciuto” nel clan dei corleonesi, Salvo Lima, che era di famiglia mafiosa, non solo lui, era proprio una tradizione di famiglia, i cugini Salvo, che erano notorissimamente mafiosi no, ecco, indagare su un personaggio così è la stessa cosa che andare in giro eh, come fa Scaramella da 5 anni, a spese nostre, no, alla ricerca di ex spie sovietiche in menopausa, mostrandogli la foto di Prodi dicendo se l’hanno mai visto.

SECONDA PARTE
http://www.youtube.com/watch?v=vScr8_EQteM&mode=user&search=

Questi dicono, “ma chi è questo qua?”, allora questo tornava, faceva vedere foto di gioventù, foto della prima Comunione, quelli continuavano a dire “non risulta”, alla fine c’era chi scriveva delle e.mail a Paolo Guzzanti dicendo “me lo levi di torno, io non riesco più a vivere, VADO AL BAR ME LO TROVO LI, VADO AL SUSHI, PRENDO IL SUSHI MI TROVO DELLA ROBA RADIOATTIVA” eh, alla fine uno di questi ha scritto a Guzzanti un’e.mail che poi ha prodotto, l’ha pubblicata Repubblica, che diceva, “Mister Scaramella is a clinical case”,cioè, portatelo via, no, come si fa con i matti no, è un pazzo. E alla fine, quando non è riuscito con Prodi, a un certo punto ha cominciato a mostrare la foto di Pecoraro Scanio, perché aveva come il sentore che anche Pecoraro Scanio sai collegato con il Kgb. Adesso uno può pensare tutto quello che vuole del KGb ma l’idea che il KGB si servisse anche di gente come Pecoraro Scanio francamente, insomma, erano gente seria, hanno tenuto in piedi il muro di Berlino per 50 anni, quindi… Ecco, questa roba qua, (agita l’articolo NdR) vuol dire che è tutto uguale no, è tutto uguale, io dico una cosa vera, io dico una cosa falsa, Galli della Loggia le mette sullo stesso piano, dice “Vabe’, se volete dirle ditele, è meglio no dirle”, no, e i libri di storia con che cosa li scrivi, poi? No? I Libri di storia come li scrivi, fai un capitolo su Andreotti dicendo che c’erano dei ceffi che dicevano che era l’uomo della mafia, e poi fai un capitolo su Prodi dicendo che c’era un altro ceffo che diceva che Prodi era del Kgb, sono questi i libri di storia? Vedete cosa è diventata la par condicio in un paese che non distingue più le opinioni dalle notizie, no. E’ diventata una cosa per cui tu dici una cosa vera e devi avere vicino a te uno che dice una cosa falsa, in modo che sia garantito l’equilibrio. Se poi vuoi parlare di mafia devi avere di fianco un mafioso, per rispettare il diritto al contraddittorio. Ecco, questo è un po’ il senso del libro, poi se ci sono altre cose le diciamo dopo.
FINE INTERVENTO.
24 gennaio 2007

Anonimo ha detto...

Grande Travaglio.

Fantastico poi quel: "indagare su una cosa vera è diverso da indagare su una cosa finta".

Un vero colpo di genio.

Anonimo ha detto...

Grande enrix, grazie.. Anche se devo dire che è un po penoso, dopo le risate, riflettere con Travaglio sul come vengano scritti i libri di storia. Si, giusto, la storia la fanno i vincitori..
Ma allora i vincitori sono i mafiosi, i collusi, i pennivendoli alla Guzzanti..
Povera Italia.
mauro

Anonimo ha detto...

Enrix, tu che sei evidentemente un ammiratore di Travaglio, mi potresti spiegare cose si fa a sapere se un cosa è vera o finta senza prima indagare?

Attendo speranzoso...

Anonimo ha detto...

Proprio vero Mauro, è molto triste, meno male che ci sono persone serie come Travaglio che fanno insinuazioni sul coinvolgimento di Scaramella nell'omicidio di Litvinenko anche se le indagini di Scotland yard lo hanno escluso.

Anonimo ha detto...

Domanda non pertinente, cioè impertinente.

Echecazzo, lo dice lui se è finta.

Non sai leggere?

"Lo “storico” ignora un “piccolo” particolare: che Andreotti i rapporti con la mafia li aveva, mentre Prodi i rapporti con il KGB non li aveva".

Capito?

Andreotti = mafia = vera.

Lo dice Travaglio, ed i processi lo hanno confermato.

Prodi = Kgb = falso.

Lo dice sempre Travaglio, e se ci aveva azzeccato su Andreotti, ci azzecca anche su Prodi.

Travaglio è Travaglio, non dimenticarlo.

Anonimo ha detto...

Asdrubalino ha detto...
...meno male che ci sono persone serie come Travaglio che fanno insinuazioni sul coinvolgimento di Scaramella nell'omicidio di Litvinenko anche se le indagini di Scotland yard lo hanno escluso.

***

E anche qui non ci siamo.

Travaglio dice soltanto che nel sushi c'era roba radioattiva.

Scotland Yard ha trovato le particelle alpha sui tavoli, sui bicchieri, sulle posate, nelle urine di scaramella, inosmma, un po' dappertutto.

Perchè non avrebbe dovuto esserci un po' di polonio anche sui bocconcini di pesce?

Tu che ne sai?

Mica hai letto i verbali di S.Y., tu.

Ricorda che tutto quello che dice marco è sempre documentato.
Lui ha i documenti.

Anonimo ha detto...

Mi rendo conto. Quindi è per questa ragione che Travaglio nei suoi articoli e nel suo intervento fa, come direbbe lui, scomparire il fatto che gli ex agenti del KGB in menopausa hanno in effetti confermato i legami tra il nostro premier e il KGB?

Dettagli che non cambiano la sostanza, lui ha deciso che è tutto falso, quindi perchè riferire cose che potrebbero indurre la gente a pensarla diversamente?

Anonimo ha detto...

E che importanza ha ciò che hanno detto gli ex agenti in menopausa?

Sono in menopausa, per l'appunto.