"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

mercoledì 22 agosto 2007

Raccolti 80 mila euro per l’eroe Dragan


JESOLO: IL BOSNIACO MORTO PER SALVARE DUE BAMBINI
Il sindaco Calzavara: «La prossima settimana rilancerò l’iniziativa»
JESOLO. Circa 40 mila euro dalla sottoscrizione roncadese, 30 mila da quella padovana, circa 10 mila da quella di Jesolo. Fanno 80 mila euro: a tanto ammonta il totale delle sottoscrizioni per la famiglia di Dragan Cigan, l’eroe bosniaco che ha perso la vita, qualche settimana fa, lanciandosi nel mare di Cortellazzo e contribuendo a salvare la vita di due ragazzini roncadesi che stavano affogando alla foce del Piave. «In questo periodo i nostri cittadini sono ovviamente distratti dall’impegno turistico - spiega il sindaco Francesco Calzavara - ma per la prossima settimana ho convocato una riunione con le associazioni di categoria per rilanciare la contribuzione».

Questi soldi, una volta terminata la raccolta, verranno dati alla moglie e alle due figlie di Dragan Cigan. Non leniranno il loro dolore, ma contribuirano a dare una prospettiva di vita alla famiglia rimasta senza fonte di reddito. Dragan Cigan, una vita di sofferenze e sacrifici (nella guerra della ex Jugoslavia, lui, serbo in Bosnia, aveva perso entrambi i genitori), era da sette anni nella Marca per lavorare. E lavorando sodo aveva raccolto la stima dei compagni e dei titolari delle imprese presso cui aveva svolto la sua opera. La sua morte dopo un impeto di altruismo aveva suscitato, immediata, la commozione del Veneto e di altre regioni d’italia. Le sottoscrizioni erano nate così, di slancio, anche sulla spinta di alcune prese di posizione importanti, non ultima quella dell’ex parlamentare e sindaco leghista di Oderzo, Giuseppe Covre.

A Roncade, dove abitano Madlene e Mattia Bianco, i due bimbi salvati, la raccolta di fondi era stata lanciata dal sindaco Simonetta Rubinato ed ha già raggiunto gli 80 mila euro. Ma anche nel Padovano (Dragan abitava a San Martino di Lupari) era stata lanciata una sottoscrizione, che continua ad essere attiva. I parenti di Dragan, Sveto e la moglie Zurica con il figlio di dieci anni, sono già partiti per la Bosnia a seguito del feretro del loro caro e a Banja Luka, paese natio di Dragan, c’erano la vedova e le figlie ad aspettare il mesto corteo funebre.
A fine mese però si aspettano grosse novità dato che, grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale di San Martino di Lupari, dovrebbero essere pronti i documenti per il ricongiungimento: Diana, la moglie di Dragan e le sue figlie, potranno raggiungere i loro parenti qui in Italia.
(07 agosto 2007)

2 commenti:

Franca ha detto...

Un limpido esempio di come straniero non sia sinonimo di delinquente

Anonimo ha detto...

Assolutamente vero. Sono state spese molte parole per Dragan, ma la più vera è che ra un "uomo", nella sua accezione più nobile.
mauro