"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza." Antonio Gramsci

giovedì 24 maggio 2007

Mogli o amanti?





In questi giorni si fa un gran parlare del sondaggio di Donna Moderna (anche per radio) sul tema della donna come “amante”. Lo riportiamo dopo questo interessante articolo di Milana Runjic. Non vi garantisco il collegamento ondine, però potete provare a rispondervi (ovviamente è per voi donne) e trarne le conclusioni che crederete meglio..

mauro

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La cecità è donna

Homo homini lupus, e la donna è una belva con le altre donne. Il vecchio Hobbes aveva ragione

Internazionale 684, 15 marzo 2007

Le mogli non amano le amanti, e su questo non ci sono dubbi. Anche quando non sono certe che ci sia davvero un'altra, gli basta un semplice presentimento per piombare nel panico. Ma quando le mogli scoprono che l'amante esiste davvero, allora sì che comincia lo spettacolo.

In questo gioco dei ruoli piuttosto prevedibile, agli occhi della moglie l'amante è una donna che, ricorrendo a tecniche oscure, riesce a portarle via il marito: s'innamora di lui e lo costringe a innamorarsi di lei. È chiaro, quindi, che la moglie ha un atteggiamento irrazionale: non vuole vedere il marito come promotore attivo dell'adulterio perché, Dio mio, lui voleva solo divertirsi un po', e invece è arrivata quella lì e ha rovinato tutto!
Un'innocua avventura si è trasformata in una relazione parallela. Ma è assolutamente inimmaginabile che il marito cercasse qualcosa di più di una semplice avventura.

Una notte di sesso è l'unica esigenza che una moglie può arrivare a concepire per il marito. Basta riflettere meglio sui sentimenti che la moglie prova nei confronti dell'amante, per rendersi conto che il suo è un semplice istinto di sopravvivenza teso a proteggere il matrimonio. Un istinto che le impedisce di considerare l'amante un essere umano.

Quella donna è la malvagità, il male in persona, pensa la moglie, una creatura senza morale che si è messa con suo marito per puro ozio o, se lui ha i soldi, per puro calcolo.

In qualche film o in qualche romanzo, a volte capita che moglie e amante finiscano per tollerarsi, magari diventando segretamente amiche e facendosi perfino il regalo di compleanno. In qualche film o in qualche romanzo la moglie si rende conto che l'amante è solo una donna in una situazione scomoda, proprio come lei. Ma nella realtà la moglie non può accettare che la relazione parallela sia qualcosa di diverso da un rapporto imposto al povero marito da quella donna. Agli occhi della moglie lui è la vittima dell'adulterio, certo non il protagonista, e meno che mai l'autore.

L'amante, invece, è una belle dame sans merci che ha fatto breccia nel suo matrimonio e l'ha rovinato. È l'ostacolo alla felicità coniugale, perché non si vuole togliere di mezzo, non vuole lasciare in pace suo marito. Che razza di donna è questa, si domanda la moglie, che s'immischia senza nessuno scrupolo nel matrimonio di qualcun altro?

Ma la vera domanda da porsi, a questo punto, è questa: possibile che tutti i discorsi sulla complicità tra donne siano solo chiacchiere? Homo homini lupus, e la donna è una belva con le altre donne. Il vecchio Hobbes aveva proprio ragione.

Guardando le cose dall'altro lato, però, si scopre che la cecità dell'amante è simile a quella della moglie. L'amante, infatti, non riesce a capire perché il suo uomo sia ancora sposato, dal momento che è innamorato di lei. Non importa se il suo matrimonio dura da dieci, venti o trent'anni: l'amante è convinta di poter cancellare tutti i suoi ricordi.

E le riesce ancora più difficile immaginare che tra gli sposi possa continuare ad ardere una qualche emozione. Per l'amante è un tabù assoluto: secondo la sua logica, se l'uomo provasse ancora qualcosa per la moglie, non si sarebbe imbarcato in una nuova relazione. Punto.

Per l'amante la moglie non è una persona ma un ostacolo. Considera un errore tutta la vita precedente del suo uomo – in particolare il suo matrimonio. E adesso è arrivata l'ora di rompere con gli sbagli del passato. Zac.

L'amante non riesce proprio a capire perché il suo uomo dovrebbe continuare a galleggiare nella palude coniugale, se con lei ha trovato tutto ciò che gli serve. E anche di più. L'amante odia la moglie perché è convinta che trattenga il marito in casa, probabilmente legato al letto. Lui non tornerebbe mai a casa di sua volontà!

Ci torna solo perché l'altra minaccia di uccidersi, di uccidere i bambini. Quella è peggio di Medea, e lui resta con lei solo perché è costretto.

Così, l'uomo trascorre il suo tempo in compagnia di due donne cieche. Si piega come un filo d'erba nella tempesta, perché ovunque si affaccia trova una brutta aria. Fa quasi pena. Ed è giusto compatirlo, perché lui voleva solo portare un po' di felicità poligamica nella sua triste vita. Come mai quegli sceicchi mediorientali scoppiano di salute e di felicità? Forse perché hanno una decina di mogli che fanno di tutto per renderli felici.

E allora perché tante storie per un uomo che ne ha solo due? Perché per lui è così difficile fare quello che gli sceicchi fanno con tanta disinvoltura? Siamo di fronte a uno scontro di civiltà, di culture, di tradizioni secolari? Perché le donne delle nostre parti sono così esclusive, e quelle in Medio Oriente così pronte alla condivisione?

Ma a tutte queste domande si potrebbe rispondere con un'altra domanda: perché quell'uomo non carica su un tappeto volante tutti i suoi dubbi e non si trasferisce in qualche remoto sceiccato, dove potrebbe finalmente coltivare la poligamia senza tutte quelle laceranti difficoltà che gli avvelenano la vita? A questa domanda non sanno rispondere neanche i poeti persiani.

Milana Runjic


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Milana Runjic
È una scrittrice croata. Vive a Zagabria, dove ha una piccola casa editrice. Scrive una rubrica sul settimanale croato Globus, e la column "Seksopoli" per il mensile statunitense The Believer.
Archivio
Tutti gli articoli di Milana Runjic pubblicati da Internazionale



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Il sondaggio di Donna Moderna..

SEI MAI STATA UN'AMANTE? E IN QUALE DI QUESTE CATEGORIE TI RICONOSCI?


(Voti:6083 Data inizio sondaggio: 20/04/2007)

Domande 1-11 di 11:


Una donna che si lega ostinatamente a un uomo non libero è:



Sfortunata


Egoista


Immatura


Le amanti sono "rovinafamiglie"




No, rovinano solo se stesse


È più grave portare via un uomo a un'altra donna?




No, è più grave portare via una donna a un altro uomo.


Ci sono amanti che sperano per lungo tempo che lui lasci la moglie per loro: sono indomite innamorate?




No, sono solitarie masochiste


Nei cosiddetti amori impossibili si è attratti dall'amore?




No, solo dall'impossibilità di averlo


Le amanti che spendono la loro vita in attesa di un uomo sposato sono fiduciose?




No, hanno solo paura di un rapporto stabile


Lui è sposato e tu lo ami: sei disposta ad aspettarlo per sempre?




No, gli poni precise condizioni


Per stare con te lui racconta alla moglie un sacco di bugie. Pensi che menta solo a lei?




No, mente anche a me


Rispetto alla donna che lui tradisce ti senti più forte?




No, mi sento più debole


In una relazione con un uomo sposato occorre più grinta?




No, solo più spirito di sacrificio


Pensi che vivere da amante sia più romantico?




No, solo più deprimente


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24 commenti:

elena ha detto...

Ma che test cretino! Almeno ti lasciasse l'opzione di scrivere "altro"... come si fa a chiedere se è più grave rubare la donna al marito o l'uomo alla moglie? Perché, non sono (siamo) tutti esseri pensanti? Forse mi sbaglio io... credevo che fosse finita l'epoca in cui si andava in giro a tramortire quello che si voleva come partner (che funzionava più al contrario, a quanto sembra) e lo si trascinava nella più vicina caverna... Mah! Devo aver sbagliato vita... :)

Anonimo ha detto...

Ciao Elena, concordo pienamente con te. Mi sono stupita leggendo il tuo commento critico sulle stesse domande che anch'io ho ritenuto cretine.

P.S.: grazie per i saluti via mail ;)

Equo ha detto...

Dev'essere a causa del clima ormai estivo se anche "Solleviamoci" lascia spazio a test del genere :-)
Credo che la "vera" domanda, quella che in nessun test di questo tipo compare sui settimanali patinati, dovrebbe essere: "Ma è davvero così difficile conciliare il ruolo di coniuge con quello di amante?" Non è che non mi renda conto che con "la donna (o l'uomo) della domenica" non devi discutere della rata del mutuo, del rubinetto della cucina che perde o del fatto che bisogna comperare la carta igienica; non è che non mi renda conto che l'amante non la vedi al mattino con la faccia sfatta o non lo vedi alla sera in mutande davanti alla TV... Ma tutte queste cose, se si mantengono vivi (e bisogna AGIRE per farlo) l'amore ed il desiderio reciproci sono soltanto qualcosa in più, una intimità ed una complicità che arricchiscono la vita con il partner. Il "tradimento" nasce dall'abitudine, dal "darsi per scontati". OK, basta parole: sù, maschietti,tornate a casa 'stasera con una rosa a gambo lungo per la vostra compagna; forza, femminucce: fate sentire al vostro compagno che desiderate le sue carezze. Fatevi un "amante" in casa: è più comodo! :-)

Piper ha detto...

Ma dai tutti i test sono stupidi :)
E' ridicolo ridurre i pensieri, le attitudini o qualunque altra cosa che riguarda un essere umano a "Risposta A", "Risposta B", etc.

Per esempio io ho qualche anno fa ho fatto un test per l'intelligenza sul sito di un'università americana (quello ho trovato!) ed è saltato fuori che sono uno "stramaledetto genio con un quoziente d'intelligenza di 160" (per citare il superiore dell'esercito che parla a Forrest Gump :) e sono stato contattato dall'università! :) In realtà sono talmente tonto che non ho mai imparato nè le tabelline nè le coniugazioni verbali.

E poi... mogli o amanti... Oh donne! Almeno su Solleviamoci risparmiamoci queste pochezze LOL :)

Il tradimento nasce dall'abitudine dice Equo... in questo preciso istante mi sto chiedendo se esista il tradimento! :-O

elena ha detto...

Per dirla tutta, all'inizio ero contraria a pubblicare questa scemenza di test. Infatti non l'ho scritto io :))) bella scusa!

In teoria voleva essere un "alleggerimento di toni" - parliamo sempre di cose "pesanti"... Poi è diventato un ulteriore spunto di riflessione. Non tanto sulla utilità o sull'efficacia di questo test (che, come tutti i test che mi vengono in mente, sono parziali: tendono cioè a dimostrare un'idea preconcetta), quanto piuttosto su come un giornale, che si autodefinisce "Donna Moderna", sia arrocato su posizioni obsolete. Perché ha ragione Equo: un uomo (una donna) non è una "cosa" che, una volta "conquistata", te la mantieni a vita... ma qui subentra l'ennesima parola che non è di moda: l'impegno.
Meglio dare tutto per scontato e cadere dal pero quando scopri che è così anche per l'altro?
Piper: moglie e amante non sono termini necessariamente in antitesi (discorso che ovviamente vale anche al contrario). Un coniuge può (dovrebbe) essere anche un amante ed un amico, non deve necessariamente diventare un soprammobile... :)
Ma che significa la tua ultima frase: che non sai se esiste l'abitudine? E' più frequente di quanto si possa dire, in realtà... ed è anche più comoda - almeno finché non ti si ritorce contro!

Piper ha detto...

Elena: moglie e amante sono una cosa diversa... Perchè la moglie la conosci, la conosci, la conosci... l'amante (immagino!) è uno "svago" evidentemente... Madonna cosa mi sto tirando addosso!!! :) Ma non sto dicendo quello che penso: sto cercando di immaginare il meccanismo che spinge una persona ad avere un amante e perchè la moglie o il marito possono non bastare. E la possibile risposta può darsi che sia proprio perchè la moglie è amica, perchè c'è affiatamento coniugale... ovvero: può darsi che ciò di cui si ha bisogno a volte sia... il soprammobile Elena! :)
E la moglie, che spesso è anche mamma come il marito A VOLTE è anche papà, non può essere un soprammobile a prescindere dalla qualità del rapporto.
Se quindi a una persona è necessaria una moglie o marito e anche un amante... per questo dico che forse non esiste il tradimento. Magari tutti hanno bisogno di un amante! Ah ah ah :) Forse siamo solo condizionati da determinati schemi che appartengono alla società.

Ma poi dico: ma cos'è il tradimento? Da cosa nasce l'esigenza di promettere fedeltà? Ma quale fedeltà? (ma pensa che abbiamo accennato la cosa in privato con Ska). Perchè non puoi accettare, ad esempio, che tuo marito sia INNAMORATO anche di un altra donna? Se vuoi limitare addirittura i suoi sentimenti allora non lo ami... sei egoista...

Oh non dico a te Elena, parlo in generale.

Ammazza che bakkettoni questi comunisti! Peggio di Ratzinger ah ah ah LOL :)

elena ha detto...

Caschi proprio male, Piper... se la metto sul personale potrei dire cose sconvolgenti... ma siccome è un discorso ceh con Mauro abbiamo affrontato un sacco di volte, lo faremo magari stasera - quando appunto c'è anche lui.
L'esigenza di fedeltà nasce, per me, più che altro dall'esigenza - tutta borghese - di difendere il patrimonio e di avere la certezza che lo stesso vada ai legittimi eredi. Tant'è vero che sono sempre state le donne, quelle a cui si chiedeva fedeltà! Il delitto d'onore al femminile non funzionava... non mi sembra un caso.
Medita... che stasera se siamo in vena ti scombussoliamo la vita e le idee! :)))

ska ha detto...

Uè, ciao! Posso partecipare allo stupido quiz? Premesso che nono sono mai stata amante e se sono stata cornificata non me ne sono accorta, nel triangolo quello che mi sta più sulle palle è quello che sta in mezzo....non perché sia una colpa innamorarsi di qualcun altro, ma perché non si possono prendere in giro due persone, bisogna prendere una decisione coraggiosa oppure...cercarsi l'amante a casa, come dice Equo.

Non sono d'accordo, Elena, quando dici che la fedeltà nasce dall'esigenza di difendere il patrimonio (pensate un po': PATRImonio e MATRImonio...), o meglio, storicamente può essere stato così, poi ci hanno ricamato sopra dogmi cristiani, ma nella mia visione laica, oggi come oggi, nasce piuttosto dalla volontà di portare avanti un progetto comune, figli o non figli, di sostenersi a vicenda, in 3 parole di condividere la vita. Chiaro che l'amore è alla base di tutto, mica deve essere un contratto di mutua assistenza, ma la vera sfida appunto è di riuscire a nutrire, curare, coltivare questo amore anche a lungo. I fuochi delle prime settimane siamo capaci tutti di provarli, ma l'esperienza di un rapporto che si evolve nel tempo, negli anni, nelle rughe, negli acciacchi, secondo me è una specie di miracolo. Quando vedo i nonni del mio ragazzo, sposati da 65 anni, amarsi ancora, certo in modo diverso da un tempo, mi pare una cosa meravigliosa.

Certo, come ho detto a Piper, la monogamia è indubbiamente una forzatura, come dimostra il fatto che sia anche pochissimo diffusa in natura, ma....io credo ne valga la pena. Certo passare la vita da un partner all'altro potrebbe essere più emozionanti....ma sono emozioni mordi e fuggi, e in questa vita in cui mangiamo fast food, del fast love prefersico farne a meno.
Concordo con Equo che la quotidianità arricchisce il rapporto con il partner, quando l'amore e il desiderio sono vivi.

Comunque io ho 30 anni (anzi, ancora no!)...richiedetemelo fra una quindicina di anni... ;)

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

"...del fast love preferisco farne a meno".
Unica Ska.

Anonimo ha detto...

brava ska, sono d'accordo.. del fast love ne faccio a meno, nel senso che non lo cerco. Ma può capitare. Eccome, se può capitare.

Equo, elena ti ha già detto del perché del post.. in verità la mia idea era di allargarlo al femminismo ed al post-femminismo (se ancora ha un significato usare queste definizioni)come argomento.

Nei primi anni 80 ho comprato un libro interessante: Disertate! (il femminismo è morto) di Annie Lebrun.. se qualcuno l'ha letto mi piacerebbe avere un suo parere..
;-))
mauro

ska ha detto...

E sì che può capitare....chi è al di sopra delle umane debolezze?
Il mio è un "manifesto" a favore della fedeltà, ma non mi sento al di sopra di questo rischio...

Che intendi per post-femminismo, Mauro?

elena ha detto...

Ska, hai ragione... sulla fedeltà stavo facendo un discorso di tipo "storico" o sociologico. Non la stavo giudicando come valore in sé. Perché da quanto ho scritto si potrebbe pensare che per me non lo è affatto, un valore. Al contrario! E non solo al proprio compagno, ma anche a sé stessi ed alle proprie idee.
Il progetto di vita comune presuppone l'impegno, la responsabilità e tanta buona volontà: tutte cose non molto di moda, ma sicuramente apprezzabilissime - almeno da me. Che, quando ho deciso di "fare sul serio", son partita lancia in resta come al solito... ma lasciamo perdere i risultati.
Ma l'amore, come tutto, si evolve... alla passione subentra la conoscenza... l'importante è mantenere quel briciolo di "inesplorato", di saper/si stupire, di non darsi per scontati... anche se, sempre, teneramente complici.
Discorso lungo... magari lo riprendiamo dopo con Mauro.
Rosa: prego (sbadata come sono, prima m'è sfuggito) per i saluti, che reitero... ma a chi? Mica l'ho capito, chi sei... :)

Piper ha detto...

Si va beh capisco... Siete tutti belli innamorati: Skakkina, Elena, Mauro... Così è facile (ma anche difficile se il tuo compagno/a si trova a poche righe di blog da te! Ah ah :)

Ad ogni modo: evviva la fedeltà. Nel mio cervello io immagino la vita di coppia come un qualcosa di meraviglioso, il sostegno, l'amore, il confronto, magari anche lo scontro ma anche la riappacificazione, la complicità, quel tanto da tenere nascosto per non far morire il desiderio e tutto quello che vi pare e piace...

Ma qui il discorso è diverso... Per quello mi chiedevo se esiste il "tradimento"... Perchè la parola in sè evoca qualcosa di vile e quindi voi potreste pensare "Oh no! Il mio Giangi!! Non lo tradirei mai!" (e nella vostra mente compare l'immagine di Giuda Iscariota). Ma credo che gran parte del problema sia nella parola "tradimento" che forse è meno grave di quel che sembra. Infatti io, guarda un po' (e non per essere provocatore Elena), sono convinto che questo sia un mondo di gran cornutazzi! In entrambe le direzioni: uomini e donne.

Perchè alla fine sopravvive nella persona un'esigenza interiore che forse ha le sue radici nell'adolescenza (quel genere di amore leggero, quel genere di contatto) e che secondo me solo col tempo di affievolisce (tra i 60 e gli 80 credo). Quindi quello che voglio dire è che la parola tradimento è fuori luogo: si può avere una moglie o un marito, esserle/gli fedele, e contemporaneamente giocare a fare i fidanzatini con qualcun altro.

A me questo non piace perchè ho delle attitudini sicule (Lupara Inside... ma perchè sono egoista, geloso... è un problema mio) ma credo che sia la spiegazione alla questione.

Che dici Elena? Il patrimonio? Gli eredi? :) Ma vedi: è un problema interiore del cornificato, non è l'atto in sè ad essere "sporco".

elena ha detto...

Vedi Piper, secondo me bisogna anche intendersi su cosa vuol dire tradimento. Le classiche corna a me non fanno né caldo né freddo. Non sono gelosa, non sono possessiva. Sono solo dannatamente unica! :)
Voglio dire che conosco abbastanza bene sia i miei pregi che i miei difetti (quindi posso immaginare da cosa potrebbe scappare Mauro) e, davvero, se Mauro dovesse piantarmi un paio di corna (ma non lo farà: non perché io sia al di sopra di tutto, ma semplicemente perché non le vivo come tali) me ne fregherei. Anzi, non mi porrei nemmeno il problema. Che invece si porrebbe, e grave, se anziché cercare un'avventura di sesso lui si costruisse un rapporto alternativo: allora probabilmente mi interrogherei sulle mie mancanze. Ma sai, per una tappetta artritica e cellulitica, non è certo il confronto fisico che può spaventare... :) Nemmeno l'amore è cieco!

Piper ha detto...

Stavo già per partire ma poi...

"Sono solo dannatamente unica! :)"

Ah ah, grande Elena! :D

Ehi però Elena, te lo dico francamente, mi pare che stai rigirando un po' la cosa... :) E' ovvio che quello con l'amante, dalla quale si è partiti, è una storia di sesso (prevalentemente). La storia alternativa è virtualmente bigamia, è diverso.

"Ma sai, per una tappetta artritica e cellulitica"

Ah ricominciamo? Ricordati che c'ho le prove adesso! A meno che non siano contraffatte con photoshop! LOL :)

elena ha detto...

Lo so, Piper, ogni tanto eccedo nelle provocazioni... ma mi diverto troppo: scrivo una cosa "forte" (tipo "sono unica") e intanto penso a chi legge, a come la prende e a cosa gli verrebbe voglia di rispondermi (dannata presuntuosa e arrogante!). E siccome sono pure un po' sadica, subito dopo gli tolgo il gusto. :)))

Parliamo di tradimenti di "solo sesso"? Mah! Mi sembra un ossimoro, ma ovviamente questa è la mia percezione. Se il mio compagno va a caccia di sensazioni "sessuali", un'altra donna non penso che gli basterebbe: dopo un po' è sempre la solita minestra anche lì... quindi avrebbe una serie di avventure (e io una selva di corna?). Se cerca altro, allora parlo di tradimento - ma questo presuppone un rapporto con l'altra che esce dal puro letto. O dalla scrivania, che tanto non cambia....
Mi sono spiegata? Per me è chiarissimo, ma non è detto che sia riuscita ad esprimere quello che penso... :)

Piper ha detto...

"Se il mio compagno va a caccia di sensazioni "sessuali", un'altra donna non penso che gli basterebbe"

Infatti non è "una" LOL :)
Ad ogni modo è diverso... perchè credo che cercando l'amante si vada alla ricerca di qualcosa di piacevole ma non impegnativo... per cui oltre al sesso può esserci anche qualche scambio di cazzatine ma rimane sul vago. Ovviamente essendo le donne "donne" questo dura finchè lui non scappa dall'amante che ad un certo punto potrebbe pretendere di più... Oh ma che ne so io?

Scusa ma anche tu quando dici:

"Se cerca altro, allora parlo di tradimento"

Và bene che io cerco di capire le ragioni di chi cerca un amante ma tu sei troppo "aperta" LOL :) Non esageriamo adesso... Così è troppo ragionevole come cosa: io ne parla su un piano teorico osservando il "fenomeno" dall'esterno... ma tu ne parli in prima persona e, siccome l'amore, il sentimento, etc. sono cose che non appartengono alla sfera della ragione... come fai a ragionare così? Qui sì che c'è da tirare fuori la lancia.

ska ha detto...

Ammazza quanta liberalità!!! Anch'io credo sia pèiù grave se il mio compagno va a ceracrsi qualcosa di più profondo del sesso in un'altra...ciò non toglie che se lo becco anche solo per una scappatella gli sego le gambe!
Non dico che poi finisce tutto, non lo so questo, ma di sicuro gli faccio passare una brutta mezz'ora.

Io sono la persona più possessiva del mondo, anche con gli amici, e sono pure gelosa. Però non mi piace quando sono io a subire la possessività o la gelosia. E lo so che sono una rompipalle, ma così stanno le cose... :)

"Si va beh capisco... Siete tutti belli innamorati: Skakkina, Elena, Mauro... Così è facile (ma anche difficile se il tuo compagno/a si trova a poche righe di blog da te! Ah ah :)"

Ahahaha :D bella questa! Anch'io mi stavo chiedendo quanto sinceramente possiamo parlare qui.... ;)

elena ha detto...

E' scontato, ognuno parla per sé... a me personalmente il fatto che Mauro mi stia alle spalle mentre scrivo - o anche solo sapere che leggerà quello che scrivo - non causa problemi. Perché, forse l'ho già detto, sono pigra... talmente pigra che mi rifiuto di raccontare balle per non dover poi fare la fatica di ricordarmele!
Quindi...
Sul "liberalismo" (strano, visto il mio essere comunista... ma neanche tanto: sono comunista cerebrale, ma anarchica viscerale - e questo la dice lunga), avete ragione. Lo sono (in questo campo solo, però!) e adesso, lo so, mi tirerò addosso "qualche" critica. Ma così è - anche se non vi pare! :)
Non sono possessiva né gelosa semplicemente perché sono molto (troppo non direi, non mi sembra ci sia mai un troppo in questo caso. Se si è onesti) autoconsapevole.
Inorridite! Sono una comunista assolutamente meritocratica! Come non credo che un operaio, per il suo semplice essere operaio, meriti di dirigere una fabbrica, o di avere la villa con piscina (ma il diritto di vivere degnamente e di mandare i figli all'università sì), così so quanto valgo io e so anche cosa sono in grado di dare. Ergo, non ho bisogno di conferme esterne. Per me essere gelosi e/o possessivi vuol dire essere deboli, avere dei complessi di inferiorità, pensare di non valere molto... cose che non mi tangono proprio. Scusate, sono brutale. Però, ripeto, questa è la MIA opinione... :)

Anonimo ha detto...

"Sono una comunista assolutamente meritocratica!"
Condivido appieno.

"Così so quanto valgo io e so anche cosa sono in grado di dare. Ergo, non ho bisogno di conferme esterne."
Condivido appieno.

Per me essere gelosi e/o possessivi vuol dire essere deboli, avere dei complessi di inferiorità, pensare di non valere molto... "
Condivido appieno.

Altro? ;)

Piper ha detto...

Oh ma com'è che non capisco niente? Scusa Elena tu non sei gelosa-possessiva quando dici che il se il tuo compagno ti tradisce non solo a livello sessuale sono cavoli amari? Non è la stessa cosa? LOL :)

Dai diciamo la verità! La dico io per tutti? Eccola: siamo tutti gelosi e possessivi perchè il desiderare qualcosa (e il tuo compagno/a lo desideri sotto molti punti di vista, non solo da un punto di vista sessuale ovviamente) comporta all'origine l'istinto di "portare a sè", di possedere, di fare proprio l'oggetto del desiderio. E' per questo che in privato a Skakkina dicevo che c'è qualcosa di "negativo" nel rapporto di coppia... Da un punto di vista della stabilità interiore, a livello spirituale, il rapporto di coppia è un qualcosa che destabilizza l'equilibrio proprio per questo. Il rapporto di coppia si basa sul desiderio e la gelosia è una conseguenza naturale di questo desiderio. Diversamente, se non c'è gelosia e possessività, non c'è nemmeno ragione di dirsi una coppia... a che pro?

Quindi credo che bisogna o accettare il fatto di essere gelosi e possessivi e comportarsi di conseguenza (da gelosi e possessivi) oppure accontentarsi all'ipotesi di essere felici e cornuti. Credo che sia tutto.

elena ha detto...

Piper, mi sembri Marazullo... gelosi infelici o felici e cornuti? Ovviamente... felici e non cornuti!
Io non voglio "possedere" Mauro... non voglio possedere nessuno. Sto con lui perché abbiamo un progetto comune, che esula dal letto e coinvolge la nostra vita in toto. Stiamo insieme, cercando di non prevaricarci, di fare in modo che entrambi siamo liberi di seguire l'ispirazione del momento (se lui vuol vedere la partita e io preferisco leggermi un libro, se lui vuol trovarsi con gli amici e io voglio passare un po' di tempo con mia figlia, se lui dorme e io vado in giardino a rilassarmi... o qualsiasi altra cosa, che male c'è? Perché uno deve costringere l'altro a fare quello che non vuole? ovvio che però qualcosa insieme lo facciamo pure...)
Quello che per me è "tradimento" è il fare qualcosa che butta a mare il progetto comune - e per questo non basta la cosiddetta "semplice avventura". Nemmanco multipla!
Non pretendo di far passare le mie idee o di convincervi. Però mi rifiuto di dover sottostare alla legge comune per cui "se non sei geloso vuol dire che di me non t'importa nulla".
Forse non sono gelosa perché me lo posso permnettere... alla fine torna sempre... HAHAHA!

Piper ha detto...

Ma Elena non è "che se non sei geloso di me me non t'importa nulla"... si è gelosi per forza! Tu parli in astratto di "progetto comune" ma non credo che questo progetto con Mauro sia la costruzione di un pozzo cartesiano in Islanda e poi dopo finito il progetto amici come prima... Non può non esserci gelosia!